Quello strano recupero, il Torino lotta contro il tempo
CalcioDomani i granata scenderanno in campo a Padova per giocare gli ultimi 14' del match di serie B sospeso il 3 dicembre a causa di un guasto all'impianto d'illuminazione. I veneti sono in vantaggio 1-0. Ma Cairo vuole partita vinta e ha preannunciato ricorso
STATISTICHE - Calendario, classifiche e cifre della Serie B 2011-12
L'ANALISI - Tutte le puntate di B come Barone
di DANIELE BARONE
Il pasticciaccio brutto di viale Nereo Rocco (l'indirizzo dello stadio Euganeo di Padova) ha trovato una soluzione. O forse no. Nel senso che, ritenuto inammissibile il ricorso presenato dal Torino, la Lega ha avuto il via libera per completare la partita interrotta e poi sospesa il 3 dicembre per il black-out dell'impianto d'illuminazione: domani si torna in campo per giocare i quattordici minuti che ancora mancano, con il Padova in vantaggio 1-0 (gol di Ruopolo). Ma il club di Cairo ha già preannunciato il ricorso pure alla Corte Federale allo scopo di vedere riconosciuta la sua richiesta per lo 0-3 a tavolino. Insomma, intanto si gioca e poi chissà...
Colpa mia, colpa tua, colpa di nessuno, l'arbitro Calvarese, l'Enel, "partita non regolare", "rigiocatela", tutta, solo il pezzo che manca: dieci giorni a rincorrere responsabilità e soluzioni. Senza nessuna chiarezza. E, diciamolo pure, senza che nessuno ci abbia fatto una bella figura. Si ritroveranno domani e per quel quarto d'ora conterà solo il campo. Finalmente.
Il campo, un campionato a cui fare riferimento (il Padova si è messo alle spalle la brutta sconfitta di Gubbio e le parole "pesanti" di Dal Canto: "siamo una squadra di presuntuosi e così non si va lontano"; il Torino ha ribadito forza e leadership contro il Pescara) e, soprattutto, una mini-partita che è una storia tutta da scoprire. Un anno e mezzo fa, una clamorosa nevicata bloccò un Cesena-Sassuolo, entrambe lanciate in zona play-off, quando mancavano 17 minuti. Si rigiocò sotto il sole, ripartendo dallo 0-0, e a Donazzan, terzino sinistro degli emiliani, servì un solo minuto dal fischio di ripresa per segnare il gol decisivo. Nel 2005 il Real Madrid riuscì a fare anche meglio: dovette rigiocare appena 6 minuti di una partita contro la Real Sociedad, interrotta al Bernabeu sull'1-1 per un allarme-bomba dopo una telefonata dell'ETA. Sei minuti di arrembaggio, un rigore procurato da Ronaldo e trasformato da Zidane.
Tutto può succedere o forse niente. Il Padova sa di avere un gol di vantaggio e l'orologio dalla sua parte ma il Torino caricherà e in venti minuti (quelli che mancano contando anche il recupero) Ventura può sperare che lo spessore della sua squadra venga fuori anche stavolta. E, vada come vada, finiamola, stavolta. La partita e pure con le brutte figure.
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Colpa mia, colpa tua, colpa di nessuno, l'arbitro Calvarese, l'Enel, "partita non regolare", "rigiocatela", tutta, solo il pezzo che manca: dieci giorni a rincorrere responsabilità e soluzioni. Senza nessuna chiarezza. E, diciamolo pure, senza che nessuno ci abbia fatto una bella figura. Si ritroveranno domani e per quel quarto d'ora conterà solo il campo. Finalmente.
Il campo, un campionato a cui fare riferimento (il Padova si è messo alle spalle la brutta sconfitta di Gubbio e le parole "pesanti" di Dal Canto: "siamo una squadra di presuntuosi e così non si va lontano"; il Torino ha ribadito forza e leadership contro il Pescara) e, soprattutto, una mini-partita che è una storia tutta da scoprire. Un anno e mezzo fa, una clamorosa nevicata bloccò un Cesena-Sassuolo, entrambe lanciate in zona play-off, quando mancavano 17 minuti. Si rigiocò sotto il sole, ripartendo dallo 0-0, e a Donazzan, terzino sinistro degli emiliani, servì un solo minuto dal fischio di ripresa per segnare il gol decisivo. Nel 2005 il Real Madrid riuscì a fare anche meglio: dovette rigiocare appena 6 minuti di una partita contro la Real Sociedad, interrotta al Bernabeu sull'1-1 per un allarme-bomba dopo una telefonata dell'ETA. Sei minuti di arrembaggio, un rigore procurato da Ronaldo e trasformato da Zidane.
Tutto può succedere o forse niente. Il Padova sa di avere un gol di vantaggio e l'orologio dalla sua parte ma il Torino caricherà e in venti minuti (quelli che mancano contando anche il recupero) Ventura può sperare che lo spessore della sua squadra venga fuori anche stavolta. E, vada come vada, finiamola, stavolta. La partita e pure con le brutte figure.
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