Scommesse: Doni, tra i 17 arrestati, tenta la fuga

Calcio
L'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni è uno dei 17 arrestati della seconda tranche dell'inchiesta Last Bet (Foto Getty)

In manette anche l'ex capitano dell'Atalanta nella seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona. Per l'accusa sarebbero state truccate partite della Serie B dal 2009 al 2011. Giustizia sportiva già al lavoro. VIDEO E FOTO

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Sono almeno cinque le partite della Serie B 2009-2010 che sarebbero state combinate, secondo quanto accertato dagli investigatori. Si tratta di Cittadella-Mantova del 24 aprile 2010; Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010; Brescia-Mantova del 2 aprile 2010; Grosseto-Reggina del 23 maggio 2010; Empoli-Grosseto del 30 maggio 2010. Dalle indagini è poi emerso che ci sarebbero anche "numerose partite" alterate anche nel campionato 2010-2011.  Per quanto riguarda l'Atalanta, sono tre le partite disputate nello scorso campionato di serie B e che sarebbero state combinate grazie all'intervento dell'ex capitano Cristiano Doni e dei suoi complici, Benfenati e Santoni. Si tratta di Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 e Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011.

E ci sono anche incontri del campionato di serie A 2010-2011 tra le partite che sarebbero state alterate dall'organizzazione scoperta dalla polizia. Secondo le indagini si tratta di Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria, su cui sono in corso ulteriori accertamenti.Le indagini sportive sul calcioscomesse avranno un processo bis.

Doni bloccato mentre tentava la fuga - Cristiano Doni è stato bloccato questa mattina all'alba nella sua abitazione di Bergamo mentre tentava di sottrarsi all'arresto. Secondo quanto si è appreso, Doni alla vista degli agenti avrebbe tentato di raggiungere il garage venendo però immediatamente bloccato.

Da Singapore con 1 kg di soldi...
- Un viaggio da Singapore all'aeroporto milanese della Malpensa per un breve scalo per consegnare presumibilmente un chilogrammo di soldi celati nel trolley. Emerge anche questo dall'ordinanza firmata dal gip Guido Salvini. Ad effettuare il viaggio, si legge, è stato il 4 novembre scorso Choo Beng Huat, emissario del 'grande capo'
dell'organizzazione, il singaporeano chiamato Dan. L'uomo si fermava a Malpensa solo sei ore, per ripartire subito dopo per la città-Stato asiatica: tra l'andata e il ritorno la valigia
mostrava la differenza di un chilo di peso in meno.

La Figc chiede gli atti -
Il procuratore federale Stefano Palazzi, secondo quanto si apprende, è infatti al lavoro sul nuovo capitolo dello scandalo che ha portato a 17 arresti, tra cui quello di Cristiano Doni: Palazzi quando chiuse l'inchiesta sul primo filone aveva aperto un fascicolo bis in attesa di ulteriori sviluppi e adesso ha chiesto al procuratore di Cremona Di Martino di poter avere copia degli atti utili ai fini dell'inchiesta sportiva.

Doni arrestato per inquinamento prove -
L'ex capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, è stato arrestato per il pericolo di inquinamento delle prove. Il calciatore, infatti, da quanto si è saputo, avrebbe pagato parte della parcella dell'avvocato di un altro indagato, Nicola Santoni, per il timore che questi parlasse agli inquirenti. Dalle indagini è emerso inoltre che Doni, in occasione di partite combinate, si avvaleva di una scheda intestata a un romeno ritenuta sicura da eventuali intercettazioni. Altra circostanza che dimostrerebbe il tentativo di inquinamento delle prove è il fatto che Doni con Santoni avrebbe ipotizzato di alterare i dati dell'Iphone di Santoni, sequestrato nell'estate scorsa nell'ambito dell'inchiesta, cambiando la password con un computer.  

Il blitz alle prime ore del mattino - Nuova operazione contro il calcio scommesse, dunque: gli uomini delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia hanno eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Tra gli arrestati anche l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni che si trova in carcere con il divieto di interloquire con il proprio avvocato per 24 ore.

Tutti gli altri nomi - Doni, insieme ad altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del Ravenna, sarebbe coinvolto nella "combine" di due partite dell'Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione, riferisce la polizia. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi anche altri giocatori ed ex giocatori italiani, tra i quali Carlo Gervasoni (calciatore del Piacenza attualmente sospeso), Filippo Carobbio (calciatore dello Spezia), Alessandro Zamperini (ex calciatore di serie B e Lega Pro) e Luigi Sartor (ex calciatore di Parma, Vicenza, Inter e Roma).

Anche all'estero la truffa - L'organizzazione, si legge nella nota, è operante in Italia e in diversi Stati esteri. Gli indagati devono rispondere di reati quali associazione per delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Le indagini, fa sapere la polizia, hanno svelato l'esistenza di un gruppo delinquenziale, avente epicentro a Singapore e basi operative nell'Est Europa, che aveva l'obiettivo di alterare i risultati delle partite di calcio, anche dei campionati italiani, per ottenere indebiti profitti sulle scommesse relative agli incontri truccati. I calciatori sarebbero stati corrotti al fine di falsare i risultati dei match calcistici su cui il gruppo criminale avrebbe scommesso ingenti somme di denaro. Gervasoni, Carobbio, Zamperini e Sartor, si legge nella nota, sarebbero coinvolti in questa vicenda e collegati ad esponenti del "cartello" singaporiano e del "gruppo" balcanico.

Già a giugno 16 arresti eccellenti - L'operazione della polizia costituisce la seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona 'Last bet' che a giugno scorso ha portato all'arresto di 16 persone tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci. I 17 indagati, secondo l'accusa appartenti ad un'organizzazione criminale che truccava gli incontri, devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva.

L'Atalanta commenta - "Non è stata una  bella giornata né per l'Atalanta né per Doni. Oggi sono stato nello spogliatoio con il presidente e la squadra era scossa, ma questi  giocatori hanno dimostrato di avere gli attributi per difendere l'onorabilità della città di Bergamo e dell'Atalanta". Sono le  parole di Pierpaolo Marino, direttore generale dell'Atalanta, dopo l'arresto di Doni.

"E' una vicenda che ci ha turbato molto sia dal punto di vista  umano che sportivo, ma noi dobbiamo pensare al campo in un campionato  che già ci ha visti penalizzati per le partite in questione", fa notare Marino al suo arrivo alla festa di Natale della Lega a Desenzano del Garda. "Noi dobbiamo combattere, sicuri dell'onorabilità della scorsa stagione. Dobbiamo ricucire le fila perché abbiamo una partita importantissima mercoledì", aggiunge il dg del club bergamasco.

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