Calcio scommesse, la Procura: "Una rete transnazionale"

Calcio

Il procuratore di Cremona, Di Martino, ha spiegato l'operazione che ha portato all'emissione di 17 ordinanze di custodia cautelare: "A Singapore la centrale operativa". Il Gip: "Un sistema borsistico internazionale di corruzione". VIDEO E FOTO

FOTOL'ALBUM - Le lacrime di Signori - I protagonisti della 2.a fase

VIDEO:
I 18 match sospetti - Orgoglio atalantino: tifosi in piazza

APPROFONDIMENTI: I numeri dell'inchiesta "Last Bet"

"Una rete transnazionale": così il procuratore capo di Cremona, Roberto Di Martino, ha parlato così della seconda fase dell'inchiesta Last Bet, configurando dunque un reato internazionale con indagati che vanno da Singapore a diversi paesi dell'Est europeo, passando ovviamente per l'Italia. Di Martino ha spiegato che per le indagini è stata fondamentale la collaborazione di forze di polizia estere, in particolare di Croazia, Germania, Finlandia e Ungheria."Un rilievo importante - ha aggiunto - viene assunto da una rogatoria eseguita in Finlandia, dove c'era un signore di Singapore, già condannato in Germania, che faceva parte di questa organizzazione, che ci ha aiutato a capire meglio come andavano le cose". Il "signore di Singapore" risponde al nome di Eng Tan Seet, detto "Dan".

"Chi tradiva rischiava la vita" - Chi tradiva l'organizzazione  rischiava anche la vita. E' quanto emerge dalla ordinanza firmata dal gip Guido Salvini che a proposito di una rogatoria  acquisita dall'autorita' finlandese dopo l'arresto di Wilson Ray  Perumal uno dei protagonisti dell'organizzazione di Singapore che  gestiva il traffico internazionale di scommesse clandestine ha  esplicitamente riferito che "nel caso un membro o un partecipante all'associazione commetta un errore... è possibile che mettano il  traditore in pericolo di morte". Di questa preoccupazione se ne era fatto carico anche Massimo  Erodiani, tra i primi indagati nell'estate scorsa che al telefono con  Gianfranco Parlato si era detto preoccupato per la sorte dell'ex  portiere della Cremonese Marco Paoloni sottolineando, secondo quanto  emerge dall'intercettazione che "dietro a questi di Bologna" vi  sarebbero persone di Singapore che di mestiere farebbero "i trafficanti d'armi".

Il Gip Salvini: "Una sorta di sistema borsistico di corruzione" - Nella vicenda del calcioscommesse si vede all'opera una sorta di 'borsa' internazionale della corruzione sportiva. Questa la definizione del Gip di Cremona, Guido Salvini, al suo arrivo alla Procura cittadina. "Posso solo dire - ha affermato - che questa parte dell'indagine ha avuto attenzione in particolare per l'aspetto internazionale, una situazione in cui con la corruzione e la vendita di informazioni trasforma qualche volta una competizione sportiva in una specie di sistema borsistico internazionale illegale. Questo è il fenomeno che sembra ora emergere".

Di Martino: "Manipolazioni ancora in atto" - Il procuratore Di Martino, spiegando i motivi per cui era necessario emettere le 17 ordinanze di custodia cautelare, ha evidenziato che "la manipolazione delle partite" era ancora in atto. Un particolare sconcertante: il riferimento è anche a una recente partita di Coppia Italia giocata il 30 novembre tra Cesena e Gubbio. La combine tuttavia non andò in porto.

Ancora il gip: "Doni, autentico protagonista" - Cristiano Doni sarebbe un  autentico protagonista dell'organizzazione internazionale che gestisce il nuovo calcio scommesse. E' quanto emerge dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona, Guido Salvini che ha portato questa mattina  all'arresto dell'ex giocatore dell'Atalanta. Secondo l'ordinanza lo stesso Doni avrebbe "raggiunto un  atteggiamento minaccioso con l'obiettivo di far tacere Nicola Santoni  (ex preparatore atletico del Ravenna tra gli arrestati di oggi, ndr) perché avrebbe rivelato il sistema del calcio scommesse". Nell'ordinanza si prende anche in considerazione il fatto se  Doni "debba rispondere anche di induzione con violenza, minaccia o denaro a non parlare o a dire il falso, pena che comporta la carcerazione da due a sei anni.

"Doni? Responsabilità concretizzate" - L'operazione che ha portato all' emissione di 17 ordinanze di custodia cautelare "non è un punto di arrivo, ma una base di partenza" per il procuratore di Cremona. "Speriamo sia un punto di partenza per portare più pulizia in questo bel gioco che è il calcio", ha aggiunto. Il magistrato ha poi spiegato l'organigramma dell'associazione della quale i sette componenti italiani sono già stati arrestati, mentre per quanto riguarda i numerosi personaggi stranieri sono state avviate le rogatorie per la loro estradizione. Per quanto riguarda il ruolo dell'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, del preparatore atletico del Ravenna Calcio, Nicola Santoni e dell'amico di Doni, Antonio Benfenati, Di Martino ha detto che non ci sono ulteriori episodi di combine rispetto a quelli contestati nel giugno scorso ma, "si sono enormemente concretizzate" le responsabilità di fronte anche a un "pericoloso intervento di inquinamento probatorio".

"Singapore la centrale operativa"
- La "centrale operativa internazionale" del match fixing, secondo gli investigatori, era a Singapore. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi è annoverato il capo dell'organizzazione di stanza a Singapore e operante in diversi Paesi Europei, il singaporiano Tan Seet Eng e due suoi collaboratori principali. Tan Seet Eng, avvalendosi di una fitta rete di collaboratori, suoi connazionali e soggetti di alcuni Paesi dell'Europa dell'Est, al fine di condizionare a suo favore l'esito delle scommesse sugli incontri di calcio, avrebbe corrotto i giocatori per indurli a falsare i risultati delle partite. Le puntate relative alle scommesse su partite truccate venivano effettuate tramite siti Internet collocati all'estero, prevalentemente in Asia, ritenuti più "sicuri" per sfuggire ad eventuali controlli sui flussi delle giocate. Funzionari ed investigatori del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili impegnate nelle operazioni, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, sono presenti all'estero per le procedure di ricerca degli indagati stranieri di origine singaporiana e balcanica. Le indagini hanno svelato gli interessi del gruppo transnazionale nei campionati di calcio italiani. In particolare, sarebbero state alterate diverse partite del campionato di serie B anni 2009-2010 e 2010-2011.