Il mal di pancia di Pato: "Allegri parla poco, non mi aiuta"
CalcioIl brasiliano, in un'intervista, lascia trasparire una certa insoddisfazione nei confronti dell'approccio del tecnico nei suoi confronti: "Ancelotti mi spiegava ciò che dovevo fare in campo, lui dovrebbe fare altrettanto. E' l'unico modo per migliorare"
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di Alessandro Biolchi
Parlami. L'invocazione che scuote il torpore natalizio arriva dirattamente da Pato, in un'intervista al Corriere dello Sport, ha un obiettivo preciso, Massimiliano Allegri, e certifica un disagio sino a ieri solo appena percettibile. Il tono è composto, quasi timido, coerente con lo stile del brasiliano. Ma ora è chiaro: Pato si è stufato. Delle critiche larvate di una parte dei tifosi, di quelle più sottili ma incisive del suo allenatore. E allora la risposta diventa amara, velenosa: "Ancelotti mi parlava, Allegri dovrebbe fare lo stesso per dirmi come migliorare". Quando si arriva ai paragoni, quando il passato è posto come paradigma di un mondo migliore da cui prendere esempio significa che il presente fa male. Malissimo.
Tanto più se Ancelotti è a un passo dal Paris Saint Germain, dove c'è quel Leonardo che lo scoprì e lo portò a Milano. Indizi che potrebbero comporre un puzzle clamoroso di mercato, malgrado la chiusura tetragona di galliani, che di cessione non vuole nemmeno sentir parlare. Parlami. Ma nell'attesa Pato declina un imperativo diverso, per tutto il Milan: ascoltami! E tra le righe si legge il fastidio di chi diventa imputato senza sentirsi colpevole. Quasi che la sua relazione pulita, solare, mai nascosta con Barbara Berlusconi comporti una legittimazione a qualche critica in più. Giovane, ricco, fortunato, fidanzato con la figlia del capo. Una partita opaca, insomma, non è più ammessa. Ora si è stufato. E ha stupito. La crepa c'èe se ne sente il sinistro rumore. Ad Allegri e Galliani la prossima mossa.
Pato-Allegri, da che parte stai? Discutine nel Forum del Milan
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