Scommesse, quante frodi negli atti. E spuntano conti cifrati

Calcio
Il rigore di Doni in Atalanta-Piacenza. Tutto andò come doveva andare... (Getty)
Cristiano Doni segna su rigore durante Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011. Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcioscommesse "indicavano nel capitano dell'Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la 'combine' unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo" per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche l' "obiettivo dell'organizzazione" che aveva scommesso sul match. Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare. ANSA / GIAMPAOLO MAGNI

Dai documenti ufficiali dell'inchiesta emergono novità di rilievo che servono a spiegare alcuni aspetti dello scandalo. Come gli "accordi diretti" fra Doni e Gervasoni sul rigore di Atalanta-Piacenza. Dalle rogatorie emergono poi i conti svizzeri. VIDEO

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Al di là delle parole dei legali dei vari indagati e delle interviste rilasciate dagli inquirenti ai giornalisti, è dagli atti di chi sta svolgendo l'inchiesta che emergono alcune significative risultanze. Documenti ufficiali, come le ordinanze di scarcerazione, dai quali si intuisce la natura truffaldina di un certo modo di agire degli indagati. E, così, emergono gli imbrogli.

I conti svizzeri - Da una rogatoria in Svizzera nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona emergono dei "conti cifrati" elvetici riconducibili all'ex bomber della Nazionale Beppe Signori e all'ex calciatore Luigi Sartor. Il particolare emerge dalle migliaia di pagine di atti depositate nel procedimento: nel dettaglio dal resoconto di una "riunione info-operativa" che gli investigatori dello Sco della Polizia ebbero con gli agenti della Polizia cantonale ticinese il 14 luglio scorso. L'incontro aveva "ad oggetto un'indagine esperita dalla Procura elvetica, su un'ipotesi di riciclaggio di denaro attraverso un Istituto di Credito svizzero, che vedrebbe coinvolto, tra gli altri, il noto Giuseppe Signori". L'indagine era nata a seguito di una segnalazione di "operazione sospetta", al procuratore pubblico del Canton Ticino Nicola dalla Banca Euromobiliare di Lugano, "riguardante la movimentazione di ingenti somme di denaro, attraverso un conto corrente riferibile alla società Clever Overseas s.a.".

La società è  risultata essere "di fatto domiciliata e amministrata dalla Società Fiduciaria Pieffeci Professional Consulting sas, di Lugano, che per la sua costituzione, aveva presentato atto rogatoriale, con diritto di firma per Ragone Daniele (commercialista di Sartor ndr) e Sartor Luigi". Il 5 luglio scorso da una perquisizione alla Pieffeci Professional Consulting Sa, di tutta la documentazione inerente la Clever Owerseas sa emergeva che, "pur non comparendo ufficialmente, anche Giuseppe Signori avrebbe dovuto farne parte, tanto che risulta traccia che lo stesso si sia recato a Lugano per l'apertura della società', con Ragone, Sartor e un'altra persona. Sul conto corrente della Clever Owerseas Sa, acceso presso la Banca Eurornobiliare di Lugano, risultano essere stati versati il 2 novembre 2010 289.905 euro e il primo marzo di quest'anno ulteriori 343.889,44, euro. "Nei giorni seguenti - scrivono gli investigatori - la metà di quanto versato veniva prelevato allo sportello della Banca Eurornobiliare. In seguito, venivano effettuale svariate operazioni a favore di conti cifrati riconducibili a Signori, Sartor e Ragone. In almeno due casi, Giuseppe Signori riceveva 50.000 euro e, in uno di questi, rigirava poi 20.000 euro su un contro del terzo socio".

Bettarini cercò di condizionare un teste - L'ex calciatore Stefano Bettarini, "nell'ottica di un imminente interrogatorio" davanti al pm di Cremona che indaga sul calcio scommesse (interrogatorio che non c'è ancora stato) fu autore di un "ingenuo" tentativo "di accordarsi circa la versione da fornire all'Autorità Giudiziaria con il calciatore Christian Amoroso, suo ex compagno nella Fiorentina. Lo si evince dagli atti depositati nell'inchiesta della Procura di Cremona. Bettarini, annotano gli investigatori, che aveva già patteggiato con la Giustizia sportiva 14 mesi di sospensione "era preoccupato a tal punto dalla prosecuzione dell'indagine penale che compieva una superficiale manifestazione d'ingenuità effettuando una conversazione dall'evidente oggetto disdicevole".
Bettarini: Ciao grande Amo come stai?
Amoroso: Tutto a posto tutto bene sono sul treno sto tornando da incomprensibile, se non mi senti ti richiamo B: Si non ti preoccupare io ti disturbo solo due minuti perché... perché praticamente è stato Micolucci ho letto l'interrogatorio. L'hanno interrogato tutta la notte
A: Ehhh...
B: E è stato lui a dire questa cagata perché io non ero intercettato tu neanche quindi è la parola sua contro la nostra, siccome io lo voglio querelare pesantemente... e ovviamente A: Se fossi in te lo farei ...
B: Infatti io lo faccio però bisogna che tu come me veri.... cioè confermi che non è vero che io e te ci sentivamo perché abbiamo giocato insieme punto, come stai come non stai il più del meno, ma mai che io ti ho chiesto c... di questo tipo cioè.... come in effetti è stato cioè non se ne mai parlato di queste cose noi, si è sempre di come stai come stai e basta mai di partite ... hai capito?".

Il rigore di Atalanta-Piacenza - Nel concedere i domiciliari a Gervasoni, infatti, il gip di Cremona Guido Salvini certifica, ad esempio, come siano state proprio le parole dell'ex difensore del Piacenza a fare emergere novità. Si parla della "sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo" e della "alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A  e Coppa Italia". "In particolare - si annota - Gervasoni ha narrato come nel 2009 il gruppo degli Zingari di cui era portavoce Gegic, dopo aver manipolato molte partite di calcio in Svizzera, abbia intrapreso in modo sistematico contatti con giocatori italiani, grazie anche all'aiuto di Bressan molto legato a Gegic, come da tale rapporto, che ha coinvolto decine di giocatori, sia conseguita l'alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A e Coppa Italia (con il coinvolgimento per la Cremonese anche di Paoloni)". Per il giudice, "tale comportamento appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all'attività di frode avvenuta" e Gervasoni "si è impegnato a completare la sua ricostruzione", "fornendo i chiarimenti che risultassero necessari". Nella medesima ordinanza, Salvini spiega anche come il famoso rigore di Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso, scrivendo di "accordi diretti" tra Gervasoni e Doni "con particolare riguardo alle modalità con cui Doni potesse tirare (in modo centrale) un eventuale rigore che il portiere del Piacenza avrebbe fatto in modo, come effettivamente è avvenuto, di non parare".