Scommesse, Santoni interrogato: "I tre azzurri? Nomi a caso"
CalcioDavanti al procuratore capo di Cremona Di Martino si è presentato questa mattina l'ex preparatore atletico del Ravenna che ha precisato di non aver mai conosciuto i tre nazionali. Intanto, sono stati concessi i domiciliari a Gervasoni. I VIDEO
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Dopo l'interrogatorio fiume di ieri di Gervasoni, oggi è toccato a Nicola Santoni rispondere alle domande davanti all pm Roberto Di Martino. L'attenzione si è focalizzata anche sui tre nomi degli azzurri (Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso) emersi da una intercettazione ambientale di Santoni.
L'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, che intercettato aveva fatto i nomi di Buffon, Cannavaro e Gattuso, ha voluto precisare nel corso del suo interrogatorio, di non aver mai conosciuto i tre nazionali e che, in sostanza, aveva fatto dei nomi a caso in un contesto colloquiale. Santoni, oggi, non ha risposto alle domande del pm Di Martino ma si è riservato di farlo in un secondo momento.
"Alla Procura di Cremona non interessano le scommesse o chi le fa ma interessano se alla base delle scommesse vi sono delle frodi sportive". A spiegarlo è stato il procuratore della Repubblica Roberto Di Martino quando gli è stato chiesto quale rilevanza avesse il fatto che nella intercettazione ambientale compaiono i nomi di tre azzurri indicati come forti scommettitori.
L'agente di Fabio Cannavaro - "Tranquilli, non c'è nulla da temere. Non c'è niente di vero, adesso qualunque mitomane può sparare nomi a casaccio e sollevare un polverone?". Così l'agente di Fabio Cannavaro, Enrico Fedele, ha commentato l'uscita del nome dell'ex campione del mondo tirato in ballo da Santoni insieme a Buffon e Gattuso (ma lo stesso Santoni davanti al pm a Cremona avrebbe minimizzato dicendo di aver fatto dei nomi a caso) in merito allo scandalo sul calcioscommesse. "Sono cose che non voglio neppure commentare, altrimenti il rischio è dare a queste parole un'importanza che non devono avere", conclude Fedele.
Arresti domiciliari per Gervasoni - Va agli arresti domiciliari il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni, arrestato il 19 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse. Il calciatore, negli interrogatori davanti al gip Guido Salvini e al procuratore Roberto Di Martino, aveva ampliato lo spettro delle partite truccate, parlando anche di tre incontri di serie A e di una ventina di giocatori. Gli arresti domiciliari sono stati concessi dal gip Salvini. Gervasoni, dopo il suo arresto, ha fatto "una scelta di piena collaborazione", confermando "la sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo" facendo venire "alla luce altri episodi significativi per le indagini e altri soggetti coinvolti sinora sconosciuti agli investigatori". In particolare "l'alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A e Coppa Italia". Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini nel concedere i domiciliari al calciatore. In particolare - annota nell'ordinanza il giudice Salvini - Gervasoni ha narrato come nel 2009 il gruppo degli Zingari di cui era portavoce Gegic, dopo aver manipolato molte partite di calcio in Svizzera, abbia intrapreso in modo sistematico contatti con giocatori italiani, grazie anche all'aiuto di Bressan molto legato a Gegic, come da tale rapporto, che ha coinvolto decine di giocatori, sia conseguita l'alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A e Coppa Italia ( con il coinvolgimento per la Cremonese anche di Paoloni )". Per il giudice, "tale comportamento appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all'attività di frode avvenuta" e Gervasoni "si è impegnato a completare la sua ricostruzione", "fornendo i chiarimenti che risultassero necessari".
Un delegato di Palazzi acquisisce copia degli atti - Un rappresentante della Procura federale della Figc, l'avvocato Ettore Traini, è stato in Procura a Milano per acquisire copia degli atti dell'inchiesta della Procura di Cremona che ha portato in carcere l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e altre 16 persone per lo scandalo delle partite truccate. Gli atti saranno valutati dalla Procura federale che dovrà decidere se aprire un nuovo procedimento riguardante le persone coinvolte alla luce degli ultimi atti.
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Dopo l'interrogatorio fiume di ieri di Gervasoni, oggi è toccato a Nicola Santoni rispondere alle domande davanti all pm Roberto Di Martino. L'attenzione si è focalizzata anche sui tre nomi degli azzurri (Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso) emersi da una intercettazione ambientale di Santoni.
L'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, che intercettato aveva fatto i nomi di Buffon, Cannavaro e Gattuso, ha voluto precisare nel corso del suo interrogatorio, di non aver mai conosciuto i tre nazionali e che, in sostanza, aveva fatto dei nomi a caso in un contesto colloquiale. Santoni, oggi, non ha risposto alle domande del pm Di Martino ma si è riservato di farlo in un secondo momento.
"Alla Procura di Cremona non interessano le scommesse o chi le fa ma interessano se alla base delle scommesse vi sono delle frodi sportive". A spiegarlo è stato il procuratore della Repubblica Roberto Di Martino quando gli è stato chiesto quale rilevanza avesse il fatto che nella intercettazione ambientale compaiono i nomi di tre azzurri indicati come forti scommettitori.
L'agente di Fabio Cannavaro - "Tranquilli, non c'è nulla da temere. Non c'è niente di vero, adesso qualunque mitomane può sparare nomi a casaccio e sollevare un polverone?". Così l'agente di Fabio Cannavaro, Enrico Fedele, ha commentato l'uscita del nome dell'ex campione del mondo tirato in ballo da Santoni insieme a Buffon e Gattuso (ma lo stesso Santoni davanti al pm a Cremona avrebbe minimizzato dicendo di aver fatto dei nomi a caso) in merito allo scandalo sul calcioscommesse. "Sono cose che non voglio neppure commentare, altrimenti il rischio è dare a queste parole un'importanza che non devono avere", conclude Fedele.
Arresti domiciliari per Gervasoni - Va agli arresti domiciliari il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni, arrestato il 19 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cremona sul Calcioscommesse. Il calciatore, negli interrogatori davanti al gip Guido Salvini e al procuratore Roberto Di Martino, aveva ampliato lo spettro delle partite truccate, parlando anche di tre incontri di serie A e di una ventina di giocatori. Gli arresti domiciliari sono stati concessi dal gip Salvini. Gervasoni, dopo il suo arresto, ha fatto "una scelta di piena collaborazione", confermando "la sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo" facendo venire "alla luce altri episodi significativi per le indagini e altri soggetti coinvolti sinora sconosciuti agli investigatori". In particolare "l'alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A e Coppa Italia". Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini nel concedere i domiciliari al calciatore. In particolare - annota nell'ordinanza il giudice Salvini - Gervasoni ha narrato come nel 2009 il gruppo degli Zingari di cui era portavoce Gegic, dopo aver manipolato molte partite di calcio in Svizzera, abbia intrapreso in modo sistematico contatti con giocatori italiani, grazie anche all'aiuto di Bressan molto legato a Gegic, come da tale rapporto, che ha coinvolto decine di giocatori, sia conseguita l'alterazione di molti risultati di serie B e di alcuni di Serie A e Coppa Italia ( con il coinvolgimento per la Cremonese anche di Paoloni )". Per il giudice, "tale comportamento appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all'attività di frode avvenuta" e Gervasoni "si è impegnato a completare la sua ricostruzione", "fornendo i chiarimenti che risultassero necessari".
Un delegato di Palazzi acquisisce copia degli atti - Un rappresentante della Procura federale della Figc, l'avvocato Ettore Traini, è stato in Procura a Milano per acquisire copia degli atti dell'inchiesta della Procura di Cremona che ha portato in carcere l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e altre 16 persone per lo scandalo delle partite truccate. Gli atti saranno valutati dalla Procura federale che dovrà decidere se aprire un nuovo procedimento riguardante le persone coinvolte alla luce degli ultimi atti.