Da idolo a zero: Krasic, la metamorfosi del "nuovo Nedved"
CalcioNella Juventus il serbo è diventato un caso: un anno fa l'esterno era considerato il migliore acquisto bianconero degli ultimi cinque anni, oggi non azzecca una gara. Triste, deluso e fischiato; potrebbe ancora tornare utile, ma sul mercato...
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di Francesco Cosatti
Da Venere di Milos a Katakrasic. Dalla Fiducia di Del Neri che lo mandò subito in campo a Bari due giorni dopo l'arrivo in Italia, fino all'erroraccio di domenica. Quella di Krasic è una storia che ha i due apici nelle due gare interne contro il Cagliari. Il 26 settembre 2010, fa tre gol ai sardi e il ciuffetto biondo di Nedved sembra più facile da dimenticare. Ospite allo Juventus store a metà ottobre, fa bloccare la strada antistante al negozio. Centinaia di autografi, addirittura il saluto dal balcone.
Roba da Star. Del Neri lo lascia libero di correre, come esterno di un centrocampo a 4. Nessuno riesce a fermarlo. Ma Krasic si ferma da solo. Colpa della stanchezza. Milos non si ferma da un anno e mezzo. Una crisi che con le vacanze e l'arrivo di Conte, dovrebbe essere cancellata. E invece a non ritrovarsi più è proprio il giocatore su cui inizialmente il nuovo allenatore aveva puntato. Titolare quattro volte nelle prime sei partite di campionato. Non gioca contro il Siena, ma il siparietto a bordo campo, diventa un filmato cliccatissimo su Youtube.
Milos non sembra troppo convinto delle indicazioni di Conte. O meglio di aver inteso quello che l'allenatore stava dicendo. Forma - italiana - prima che contenuto tattico. Krasic dopo una stagione e mezza litiga con la nostra lingua, nonostante le lezioni organizzate dalla società. Appare un elemento estraneo al gruppo, anche se in allenamento Conte lo martella.
Oggi è un giocatore che può tornare ad essere elemento importante, ma per il mercato. Per un prestito o per fare subito cassa, con una cessione. Piace in Inghilterra, ma proposte concrete non sono arrivate. La Juve l'ha offerto alla Fiorentina per arrivare a Berhami, senza però avere riscontro positivo. Oggi Krasic deve tornare a correre. Lontano da Torino sarebbe più facile.
Krasic delude: periodo negativo o Milos è un bluff? Discutine nel forum dei bianconeri
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Da Venere di Milos a Katakrasic. Dalla Fiducia di Del Neri che lo mandò subito in campo a Bari due giorni dopo l'arrivo in Italia, fino all'erroraccio di domenica. Quella di Krasic è una storia che ha i due apici nelle due gare interne contro il Cagliari. Il 26 settembre 2010, fa tre gol ai sardi e il ciuffetto biondo di Nedved sembra più facile da dimenticare. Ospite allo Juventus store a metà ottobre, fa bloccare la strada antistante al negozio. Centinaia di autografi, addirittura il saluto dal balcone.
Roba da Star. Del Neri lo lascia libero di correre, come esterno di un centrocampo a 4. Nessuno riesce a fermarlo. Ma Krasic si ferma da solo. Colpa della stanchezza. Milos non si ferma da un anno e mezzo. Una crisi che con le vacanze e l'arrivo di Conte, dovrebbe essere cancellata. E invece a non ritrovarsi più è proprio il giocatore su cui inizialmente il nuovo allenatore aveva puntato. Titolare quattro volte nelle prime sei partite di campionato. Non gioca contro il Siena, ma il siparietto a bordo campo, diventa un filmato cliccatissimo su Youtube.
Milos non sembra troppo convinto delle indicazioni di Conte. O meglio di aver inteso quello che l'allenatore stava dicendo. Forma - italiana - prima che contenuto tattico. Krasic dopo una stagione e mezza litiga con la nostra lingua, nonostante le lezioni organizzate dalla società. Appare un elemento estraneo al gruppo, anche se in allenamento Conte lo martella.
Oggi è un giocatore che può tornare ad essere elemento importante, ma per il mercato. Per un prestito o per fare subito cassa, con una cessione. Piace in Inghilterra, ma proposte concrete non sono arrivate. La Juve l'ha offerto alla Fiorentina per arrivare a Berhami, senza però avere riscontro positivo. Oggi Krasic deve tornare a correre. Lontano da Torino sarebbe più facile.
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