Faraoni: "I miei 20 anni tra Inter, calcio, sogni e amore"

Calcio
Per il progetto "Nike Players Lounge", Davide Faraoni ha incontrato i giovani emergenti di alcune squadre dilettantistiche (Foto Nike)
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INTERVISTA. Il giovane difensore nerazzurro, stasera convocato per il match di Tim Cup col Napoli, racconta di sè e della sua vita. Sacrifici, determinazione, ambizioni. E se non avesse fatto il calciatore? "Avrei portato avanti la pizzeria di mia madre"

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di ILENIA MORACCI

Classe 1991. Eppure sentendolo parlare, con sicurezza e serenità, ti chiedi dove nasconda i suoi 20 anni. Marco Davide Faraoni, difensore dell’Inter e della Nazionale Under 21, ha la testa sulle spalle e le idee chiare. “Credere in se stessi, dare sempre il massimo e fare tanti sacrifici. Perché quello che semini raccogli”. E’ questo il consiglio che il giocatore dell'Inter, stasera tra i convocati del match di Coppa Italia contro il Napoli al San Paolo, vuole dare ai ragazzi del progetto “Nike players lounge”. I migliori talenti tesserati per alcune società dilettantistiche di Milano e Roma sono stati scelti da selezionatori Nike per avere un trattamento da professionisti, con supporto tecnico e incontri speciali con i campioni. Davanti a loro c’è Davide. Lui si racconta. Loro gli rubano insegnamenti, curiosità, emozioni e sogni.

L’abbiamo incontrato, in questa occasione, per scoprire chi è davvero questo giovane ragazzo che con la maglia dell'Inter ha segnato il suo primo gol in Serie A (il 7 gennaio contro il Parma ndr) e ha già avuto la fortuna di vincere un derby a San Siro. Un trascorso di oltre dieci anni alla Lazio e ora un contratto in nerazzurro appena rinnovato fino al 2016. Lui, che se non fosse diventato un calciatore avrebbe seguito le orme della madre: “Avrei preso la sua pizzeria e l’avrei portata avanti”. Si definisce “solare e tranquillo”. Un ragazzo normalissimo “a cui piace divertirsi, andare a cena fuori e uscire con la propria ragazza”. Lei, Daniela, è lì accanto a lui. Con la sua bambina di 5 anni. Per Davide sono un rifugio: “Conviviamo, a loro devo dire grazie. Mi hanno dato tranquillità e serenità. Per me la famiglia è importante e io, adesso, sto creando la mia”. Insomma, 20 anni e non sentirli. “No, per me l’età non conta, conta come sei cresciuto, i tuoi obiettivi e il tuo pensare”.

Un giovane talento che veste la maglia dell’Inter con orgoglio ed entusiasmo. Un ragazzo che ha fatto sacrifici per realizzare un sogno, che ha rinunciato a uscire con gli amici o “a giocare a calcetto saponato” pur di non farsi male. Responsabile, determinato e pacato. Capace di riconoscere di essere fortunato perché “faccio il lavoro che mi piace”.

Ripercorrendo il passato non c'è un idolo a cui si è ispirato: “Cresco per quello che sono. Io sono Faraoni e non sono uguale a nessuno. Ho la mia personalità, il mio carattere e il mio modo di giocare”.  Tra i compagni, una forte ammirazione per Maicon: “Un giocatore che tutti dovrebbero guardare in campo”. Gli piace il rap italiano, segue il basket, si diverte a giocare a golf con gli amici e guarda il tennis. Federer o Nadal?: “Tutti e due, sono due grandi campioni”. In una giornata senza allenamenti e pallone cerca le cose più semplici: “Mi piace trascorrere del tempo con la bambina e farla divertire. Andare al parco, poi una cenetta al cinese e un film a casa, magari un cartone”. Insomma, prove da papà: “Si, nel mio futuro vorrò essere padre e ora ci sto provando con lei”. Ma ai fornelli non ci si mette: “No, no, fa tutto Daniela”. E se gli chiedete della scuola, lui scherza "E chi c'è mai andato". Eccoli, i suoi 20 anni.

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