L'inverno ferma tutto e tutti, ma non il Pescara di Zeman

Calcio
Il Pescara di Zeman è in vetta alla classifica di Serie B grazie anche alle 17 reti fin qui di Ciro Immobile (Getty)
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B COME BARONE. In qualche almanacco ci deve essere scritto che, scollinando oltre Natale, le squadre del boemo sono destinate al tracollo. Il punto conquistato tra le 17esima e la 20esima lasciava pensare al peggio ed invece ora gli abruzzesi sono primi

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di DANIELE BARONE

A Pescara lo aspettavano un po' preoccupati. Ne bisbigliavano gli effetti passandosi la parola quasi come quelle vecchie storie di streghe e malefici: l'inverno zemaniano. Da qualche parte, in qualche almanacco ci deve essere scritto che, scollinando oltre Natale, le squadre del boemo sono destinate al tracollo. Tutti a domandarsi: "Reggerà stavolta?". E i dubbi erano largamente superiori alle speranze.

Il solo punto conquistato tra le 17esima e la 20esima (pareggio a Vicenza, sconfitte con Grosseto e Torino) sembrava una anticipazione della sentenza, poi invece, dopo aver messo sotto la Sampdoria nell'ultima gara dell'anno, la squadra biancazzurra si è ripresentata nel 2012 addirittura allungando: altre cinque vittorie di seguito, altri tredici gol per sdraiare Nocerina, Verona, Empoli, Modena e Crotone (e il totale fa 55), il solito show, Immobile re dei marcatori a quota 17 e, soprattutto, il primo posto in classifica. Di starsene lassù, al Pescara non capitava da quindici anni, Delio Rossi in panchina e Federico Giampaolo a buttarla dentro.

A Crotone mancava il genio di Insigne (e mancherà ancora per un po' per il problema muscolare che ha accusato alla vigilia della trasferta in Calabria), così come ad Empoli era mancato Immobile: no problem. Al Castellani dominio totale e aveva risolto il sostituto di Ciro, Maniero; allo Scida qualche sofferenza in più e, alla fine, in rimonta, dopo il solito timbro di Immobile, ha deciso la testa di Cascione (a proposito: il centrocampista ex Reggina sta giocando un campionato straordinario). Insomma, smontando i pezzi, non cambia il risultato: il Pescara va. Va che é una bellezza.
Ormai la squadra ha capito di essere forte, di essere pronta per lanciarsi nel volatone che porterà alla serie A e, tutt'intorno, c'è una città che pulsa e partecipa come non capitava dai tempi di Galeone. Per la partita di sabato con la Reggina, meteo pemettendo, all'Adriatico è previsto un altro pienone.

L'inverno è arrivato. Blocca partite, strade e congela entusiasmi. Un po' dovunque ma non a Pescara dove un allenatore praghese di poche parole sta prendendosi rivincite con la storia e con gli almanacchi, incassando titoloni sui giornali e gli applausi di tutti (Sacchi e Prandelli si sono volentieri iscritti alla lista).  L'inverno zemaniano non fa più paura.

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