Lazio, incredibile rimonta. Cesena ribaltato in 10': 3-2
CalcioSotto di due reti e con un uomo in meno (espulso Konko al 30'), la squadra di Reja trova una clamorosa reazione tra il 53' e il 63': segnano Hernanes, Lulic e Kozak. Illusione ospite con Mutu e Iaquinta, a segno al debutto. Molti episodi: bene Romeo
DOSSIER - Errori ed orrori arbitrali in Serie A
Guarda la cronaca del match
LAZIO-CESENA 3-2
14' Mutu (C), 35' Iaquinta su rig. (C), 53' Hernanes (L), 60' Lulic (L), 63' Kozak (L)
LE PAGELLE
di Luciano Cremona
La faccia di Arrigoni parla da sola. Parlano ancora di più quella di Reja, quelle dei tifosi biancocelesti, quella di Hernanes che ha suonato la carica. Quella del talismano Kozak che ha regalato una vittoria che al 30' del primo tempo sembrava un lontano miraggio, con il Cesena avanti 2-0 e Konko sotto la doccia, espulso per fallo da ultimo uomo (e rigore annesso) su Mutu. La Lazio ha vinto una partita pazza che la catapulta al terzo posto. Ma soprattutto il Cesena ora è pieno di cattivi pensieri: non vincere una partita così è il modo peggiore per sperare nella salvezza.
È letteralemente esplosa, nella ripresa, la squadra di Reja. Che sotto di un due gol e di un uomo ha avuto coraggio: fuori Candreva, dentro Kozak, a fare da spalla a un Klose per una volta impreciso. Sembrava il disperato tentativo per raddrizzare una partita nata male, indirizzata da Mutu e Iaquinta, autentiche frecce che per un tempo hanno dilaniato la difesa biancoceleste, orfana di Diakitè e André Dias. Zauri centrale non potrà certo essere la risposta a lungo termine: la cessione di Stendardo e gli acquisti mancati (sottolineati da Reja) hanno messo a rischio la corsa della Lazio.
L'ultima volta che il Cesena si era affacciato all'Olimpico, non era andato molto bene. Anzi. Era stato sommerso dalle cinque sberle della Roma. Una non partita, per dirla alla Moratti. L'aria del giovedì sera ha fatto bene, per un tempo, alla banda Arrigoni. Hanno fatto bene soprattutto i nuovi acquisti del mercato: Santana e Iaquinta hanno fatto fare il salto di qualità, Mutu è tornato ad essere dominante. Salto di qualità solo offensivo, perché lo schieramento difensivo con Comotto e Lauro a supporto di Rodriguez è stato disastroso. Poi il black out.
La Lazio con questa vittoria sale a due punti dal Milan e a tre dalla Juventus (che deve comunque recuperare il match con il Parma). I biancocelesti, dopo la sconfitta con polemiche di Genova e il primo tempo col Cesena da dimenticare, hanno ritrovato un grande Hernanes, hanno ringraziato un Lulic sempre generoso e pronto in zona gol e hanno benedetto il talismano Kozak. Inferno e ritorno, insomma. E il paradiso è un po' più vicino.
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LAZIO-CESENA 3-2
14' Mutu (C), 35' Iaquinta su rig. (C), 53' Hernanes (L), 60' Lulic (L), 63' Kozak (L)
LE PAGELLE
di Luciano Cremona
La faccia di Arrigoni parla da sola. Parlano ancora di più quella di Reja, quelle dei tifosi biancocelesti, quella di Hernanes che ha suonato la carica. Quella del talismano Kozak che ha regalato una vittoria che al 30' del primo tempo sembrava un lontano miraggio, con il Cesena avanti 2-0 e Konko sotto la doccia, espulso per fallo da ultimo uomo (e rigore annesso) su Mutu. La Lazio ha vinto una partita pazza che la catapulta al terzo posto. Ma soprattutto il Cesena ora è pieno di cattivi pensieri: non vincere una partita così è il modo peggiore per sperare nella salvezza.
È letteralemente esplosa, nella ripresa, la squadra di Reja. Che sotto di un due gol e di un uomo ha avuto coraggio: fuori Candreva, dentro Kozak, a fare da spalla a un Klose per una volta impreciso. Sembrava il disperato tentativo per raddrizzare una partita nata male, indirizzata da Mutu e Iaquinta, autentiche frecce che per un tempo hanno dilaniato la difesa biancoceleste, orfana di Diakitè e André Dias. Zauri centrale non potrà certo essere la risposta a lungo termine: la cessione di Stendardo e gli acquisti mancati (sottolineati da Reja) hanno messo a rischio la corsa della Lazio.
L'ultima volta che il Cesena si era affacciato all'Olimpico, non era andato molto bene. Anzi. Era stato sommerso dalle cinque sberle della Roma. Una non partita, per dirla alla Moratti. L'aria del giovedì sera ha fatto bene, per un tempo, alla banda Arrigoni. Hanno fatto bene soprattutto i nuovi acquisti del mercato: Santana e Iaquinta hanno fatto fare il salto di qualità, Mutu è tornato ad essere dominante. Salto di qualità solo offensivo, perché lo schieramento difensivo con Comotto e Lauro a supporto di Rodriguez è stato disastroso. Poi il black out.
La Lazio con questa vittoria sale a due punti dal Milan e a tre dalla Juventus (che deve comunque recuperare il match con il Parma). I biancocelesti, dopo la sconfitta con polemiche di Genova e il primo tempo col Cesena da dimenticare, hanno ritrovato un grande Hernanes, hanno ringraziato un Lulic sempre generoso e pronto in zona gol e hanno benedetto il talismano Kozak. Inferno e ritorno, insomma. E il paradiso è un po' più vicino.