Ranieri come Gasperini: un girone dopo è ancora crisi Inter
CalcioDall'esonero del tecnico dopo la trasferta di Novara alla sconfitta casalinga con i piemontesi: 19 partite dopo l'Inter tocca di nuovo il fondo. Nelle ultime 5 partite 4 sconfitte e un pareggio: la stessa marcia di Gasp. E i tifosi ora ne hanno abbastanza
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Ranieri come Gasperini: un girone dopo un altro tonfo contro il Novara, e peraltro il quattro nelle ultime 5 partite tra campionato e coppa Italia. 4 su 5: stesso ruolino del predecessore. E questa volta neppure un gol segnato contro la difesa peggiore del campionato da un'Inter che prima con una punta poi con due, poi con tre più Sneijder non è riiuscita a trovare la lucidità per recuperare almeno lo svantaggio. Neppure quando il Novara è rimasto in dieci dopo l'espulsione di Radovanovic.
È la quarta sconfitta a San Siro del campionato, arrivata tra l'altro dopo la non partita di Roma che aveva portato Moratti a risvegliare l'ambiente con parole dure. Alla quali hanno fatto seguito altre smorfie del presidente nerazzurro: prima in una risata ironica per il rigore non concesso a Poli nel primo tempo e poi la rabbia mista a incredulità per il 20 tiri senza successo. Addirittura 13 da parte di Sneijder, che Ranieri aveva invitato a prendere la squadra per mano. Ci ha provato, anche troppo, con fretta a volte eccessiva. Frenesia nata dalla consapevolezza di quanto stava accadendo e delle sue conseguenze, che potrebbero riguardare tutti, anche Ranieri, seppur non nell'immediato.
Perché il paracadute comincia ad essere usurato dalle continue sconfitte. Che stanno contribuendo ad esaurire la pazienza dei tifosi, che, per la prima volta dopo molto tempo, hanno contestato la squadra. Che ha effettuato l'ennesima inversione di marcia della stagione: dopo quella che aveva portato alle sette vittorie consecutive, ecco questa, a dare la sensazione che pur attaccando in massa, non ci sia via d'uscita dal buio. E se prima tutto andava per il meglio, ora è tutto all'opposto, anche il 13esimo legno del campionato, anche un Novara capace di vincere 59 anni dopo a San Siro. Questa volta tutto il potenziale è stato utilizzato: da Sneijder a Pazzini, da Milito al rientrante Forlan, ma con troppe azioni affidate al caso. E il caso vuole che dopo Gasperini anche Ranieri sia finito sotto i colpi del Novara e di una crisi che continua, un girone dopo.
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È la quarta sconfitta a San Siro del campionato, arrivata tra l'altro dopo la non partita di Roma che aveva portato Moratti a risvegliare l'ambiente con parole dure. Alla quali hanno fatto seguito altre smorfie del presidente nerazzurro: prima in una risata ironica per il rigore non concesso a Poli nel primo tempo e poi la rabbia mista a incredulità per il 20 tiri senza successo. Addirittura 13 da parte di Sneijder, che Ranieri aveva invitato a prendere la squadra per mano. Ci ha provato, anche troppo, con fretta a volte eccessiva. Frenesia nata dalla consapevolezza di quanto stava accadendo e delle sue conseguenze, che potrebbero riguardare tutti, anche Ranieri, seppur non nell'immediato.
Perché il paracadute comincia ad essere usurato dalle continue sconfitte. Che stanno contribuendo ad esaurire la pazienza dei tifosi, che, per la prima volta dopo molto tempo, hanno contestato la squadra. Che ha effettuato l'ennesima inversione di marcia della stagione: dopo quella che aveva portato alle sette vittorie consecutive, ecco questa, a dare la sensazione che pur attaccando in massa, non ci sia via d'uscita dal buio. E se prima tutto andava per il meglio, ora è tutto all'opposto, anche il 13esimo legno del campionato, anche un Novara capace di vincere 59 anni dopo a San Siro. Questa volta tutto il potenziale è stato utilizzato: da Sneijder a Pazzini, da Milito al rientrante Forlan, ma con troppe azioni affidate al caso. E il caso vuole che dopo Gasperini anche Ranieri sia finito sotto i colpi del Novara e di una crisi che continua, un girone dopo.
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