Conta solo vincere? Milan-Juve e il "dilemma" di Tony Manero

Calcio
Tony Manero e il suo famoso indice al cielo: chi lo imiterà sabato sera?
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Sale la febbre in vista della sfida di questa sera: tutti convinti che la vittoria dell’una o dell’altra ci svelerà la regina del campionato. E se non fosse così? Il ballerino reso immortale da John Travolta ci insegna che perdere può anche essere meglio

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Come si dice in questi casi, in ballo c’è molto più dei tre punti. Sale la febbre in vista di sabato sera, e sia Milan che Juventus si preparano alla grande sfida convinte che la vittoria sia l’unico obiettivo da perseguire. Chi vince dà un segnale forte al campionato, si sente dire. Chi vince dimostra di avere qualcosa in più.
Ma è realmente così? Vincere questa partita è veramente l’unica cosa che conta?

Se Tony Manero potesse parlare a Conte e ad Allegri, spiegherebbe loro che no, non è così.
Vincere non è tutto.
Lui conosce bene questi giorni, le ore infinite che separano dal “grande evento”. Giornate inutili, buone solo a riempire le pagine del calendario, passate a sperare che passino in fretta.
Ecco: Milan e Juve sembrano attendere il verdetto di sabato sera con la stessa smania con cui Tony Manero aspettava il fine settimana per tuffarsi in discoteca e sfogare la sua passione per il ballo. Dopo una settimana vuota, fatta di risse e sbronze (si spera non sia così per i giocatori), trascorsa a fare il capobranco di un gruppo di amici con i quali ha solo relazioni superficiali, Tony vedeva la discoteca come il luogo in cui rinascere, scoprire veramente se stesso.
E il palco di San Siro, siamo tutti d’accordo, dovrà fare lo stesso effetto agli uomini di Conte e Allegri: far capire (a loro, ma anche a noi) cosa veramente vogliono, e soprattutto con quanta forza.

Eppure, ed è qui che emerge il “dilemma di Tony Manero”, spesso chi ostenta tanta sicurezza nasconde grandi fragilità. Quello che sembra il più forte, in realtà potrebbe essere un agnellino che si traveste da leone soltanto per un sabato sera.
Nonostante il dito puntato al cielo e l’apparente arroganza che lo porta a voler essere al centro del mondo (e del palco), Tony Manero è un ragazzo incompreso, solo, frustrato. Il suo ballo è un grido di aiuto che il mondo, sordo, non riesce a cogliere.
E c’è di più: perché è solo vincendo (immeritatamente) l’ambito primo premio del concorso di ballo che Tony apre gli occhi, prende coscienza, capisce che è ora di cambiare il proprio stile di vita. Perché vincere non è tutto.

Insomma, il messaggio è di speranza per chi uscirà sconfitto da San Siro (magari immeritatamente, magari per un gol in fuorigioco): in fondo, si tratta solo di una partita.
Sì, vabbè, fine del sogno. Provate a dirla a Conte o ad Allegri, una cosa del genere.
E allora via, luci a San Siro. Magari stroboscopiche.