Cagliari, Cellino indagato si dimette. Ma il Cda respinge

Calcio
Massimo Cellino, presidente del Cagliari
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La decisione del presidente è stata presa a seguito "dell'indagine penale avviata dal Tribunale di Cagliari" per il progetto del nuovo stadio da 23mila spettatori. Respinte le dimissioni, ogni decisione definitiva è stata rinviata a fine campionato

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Massimo Cellino si è dimesso dalla carica di presidente del Cagliari. Una decisione presa in serata - annuncia una nota della società sarda - a seguito "dell'indagine penale avviata dal Tribunale di Cagliari in conseguenza dell'esposto presentato nei suoi confronti da Enac e Sogaer" riguardo al nuovo stadio ad Elmas. Il Consiglio d'amministrazione del Cagliari ha respinto le dimissioni di Cellino come "atto moralmente dovuto", rinviando ogni decisione alla fine del campionato.

Dopo la decisione del Consiglio di amministrazione di respingere, all'unanimità, le dimissioni di Cellino, lo stesso presidente, preso atto della fiducia accordatagli dai suoi consiglieri, ha dunque deciso di mantenere l'incarico rinviando però ogni decisione definitiva al termine della stagione.

L'inchiesta della Procura di Cagliari riguarda il progetto del nuovo stadio da 23 mila spettatori che il Cagliari intende costruire nei terreni di Santa Caterina, ad Elmas, a poca distanza dalle piste dell'aeroporto cagliaritano. Un progetto che ha avuto il via libera del Comune di Elmas e della Regione, ma che di fatto stenta a decollare a causa delle "querelle" tra l'Enac e la Sogaer, la società di gestione dello scalo di Cagliari-Elmas, e la società del presidente Cellino. Mercoledì scorso Cellino era stato sentito in Procura a Cagliari, per cinque ore, dal sostituto procuratore Emanuele Secci che coordina l'inchiesta. Il presidente rossoblù aveva ribadito la regolarità e l'assoluta buona fede dell'iniziativa imprenditoriale.

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