Bari, questione d'onore. Class action contro le combine
CalcioUn gruppo di ex giocatori della squadra pugliese avanzerà un'azione giudiziaria contro i calciatori che verranno condannati dopo l'indagine sul calcio scommesse. "Coinvolgeremo i tifosi, hanno assistito a partite falsate". Continuano le indagini a Cremona
FOTO: L'album dello scandalo - I protagonisti della seconda fase
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Il popolo degli ex calciatori del Bari - per la prima volta nella propria storia - si riunirà nel capoluogo pugliese sabato prossimo per avanzare un'azione giudiziaria, anche attraverso una class action, nei confronti dei calciatori che dovessero risultare responsabili delle 'combine' sportive dello scorso anno, e per difendere l'onore della maglia "portata con orgoglio e ora macchiata dalla slealtà di un manipolo di pseudoatleti che hanno venduto partite e creato le condizioni per una retrocessione dolorosa".
Lo rende noto il coordinatore dell'iniziativa, Mimmo Magistro, calciatore del Bari tra il '63 ed il '68, giornalista sportivo negli anni Settanta, poi assessore comunale a Bari e Stella d'oro al Merito sportivo del Coni, per i meriti acquisiti soprattutto dirigendo una squadra di pallavolo femminile anche a livello internazionale. Dell'iniziativa giudiziaria si occupa l'avvocato Francesco Sisto, deputato Pdl e tifoso del Bari, con la collega Manuela Magistro, esperta di Diritto Sportivo e docente di Legislazione sportiva presso la Scuola dello Sport del Coni Puglia; e altri giovani giuristi, tutti tifosi biancorossi.
L'avv. Sisto ritiene che "ci siano le condizioni per un'azione giudiziaria da parte degli ex tesserati del Bari contro quei calciatori che dovessero essere ritenuti responsabili delle combine sportive dello scorso anno sia attraverso la costituzione di parte civile sia attraverso una class action, a cui potrebbero aderire semplici tifosi, habituè dello stadio ovvero abbonati alle TV satellitari, defraudati perché costretti a vedere partite fasulle". L'iniziativa tende anche - è detto nella nota di Magistro - "a porre l'accendo sulla necessità di adeguare le norme di diritto sportivo, soprattutto quelle sulla responsabilità oggettiva dei club, alla luce delle nuove tecnologie, dell'ampliamento delle tutele sulla privacy, nonché della presenza nel Calcioscommesse di interessi di livello internazionale, con collegamenti con la delinquenza anche locale, a volte fonte di ricatto per gli atleti".
Le indagini della Procura di Cremona - Incontro, questa mattina a Cremona, tra il procuratore Roberto di Martino e gli avvocati di Dino Lalic, Vinko Saka e Alija Ribic, tre degli stranieri coinvolti nell'inchiesta sul calcio scommesse. I legali Marcello Cecchini, del foro di Pesaro, e Kresimir Krsnik, di Zagabria, hanno consegnato al procuratore tre memorie in cui i loro assistiti spiegano le rispettive posizioni.
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Il popolo degli ex calciatori del Bari - per la prima volta nella propria storia - si riunirà nel capoluogo pugliese sabato prossimo per avanzare un'azione giudiziaria, anche attraverso una class action, nei confronti dei calciatori che dovessero risultare responsabili delle 'combine' sportive dello scorso anno, e per difendere l'onore della maglia "portata con orgoglio e ora macchiata dalla slealtà di un manipolo di pseudoatleti che hanno venduto partite e creato le condizioni per una retrocessione dolorosa".
Lo rende noto il coordinatore dell'iniziativa, Mimmo Magistro, calciatore del Bari tra il '63 ed il '68, giornalista sportivo negli anni Settanta, poi assessore comunale a Bari e Stella d'oro al Merito sportivo del Coni, per i meriti acquisiti soprattutto dirigendo una squadra di pallavolo femminile anche a livello internazionale. Dell'iniziativa giudiziaria si occupa l'avvocato Francesco Sisto, deputato Pdl e tifoso del Bari, con la collega Manuela Magistro, esperta di Diritto Sportivo e docente di Legislazione sportiva presso la Scuola dello Sport del Coni Puglia; e altri giovani giuristi, tutti tifosi biancorossi.
L'avv. Sisto ritiene che "ci siano le condizioni per un'azione giudiziaria da parte degli ex tesserati del Bari contro quei calciatori che dovessero essere ritenuti responsabili delle combine sportive dello scorso anno sia attraverso la costituzione di parte civile sia attraverso una class action, a cui potrebbero aderire semplici tifosi, habituè dello stadio ovvero abbonati alle TV satellitari, defraudati perché costretti a vedere partite fasulle". L'iniziativa tende anche - è detto nella nota di Magistro - "a porre l'accendo sulla necessità di adeguare le norme di diritto sportivo, soprattutto quelle sulla responsabilità oggettiva dei club, alla luce delle nuove tecnologie, dell'ampliamento delle tutele sulla privacy, nonché della presenza nel Calcioscommesse di interessi di livello internazionale, con collegamenti con la delinquenza anche locale, a volte fonte di ricatto per gli atleti".
Le indagini della Procura di Cremona - Incontro, questa mattina a Cremona, tra il procuratore Roberto di Martino e gli avvocati di Dino Lalic, Vinko Saka e Alija Ribic, tre degli stranieri coinvolti nell'inchiesta sul calcio scommesse. I legali Marcello Cecchini, del foro di Pesaro, e Kresimir Krsnik, di Zagabria, hanno consegnato al procuratore tre memorie in cui i loro assistiti spiegano le rispettive posizioni.