E' il giorno di Milan-Juve: gli interisti sperano nel pari
CalcioMentre Milan e Juventus si giocano quella che per qualcuno è la sfida-scudetto, gli interisti stanno a guardare. E gufano. Proprio come il fotografo Oliviero Toscani, il conduttore di Caterpillar Paolo Maggioni e il cantautore Roberto Vecchioni
DOSSIER - Errori ed orrori arbitrali in Serie A
FOTO: Ibra-Aronica, la sequenza dello schiaffo
Il Milan a Cesena per rispondere alla Juve...
Di Gianluca Maggiacomo
«Milan e Juventus sono due squadre noiose e prevedibili. Non c’è da aspettarsi nulla», dice Oliviero Toscani. «Una vittoria dei bianconeri nel big match di sabato la digerirei con difficoltà», ribatte Roberto Vecchioni. «Tifare Milan o Juve è assurdo. Mi tocca sperare ancora una volta che un meteorite cada su San Siro», sintetizza ironico Paolo Maggioni, voce di Caterpillar. Eccoli qua: Toscani, Vecchioni e Maggioni. Un fotografo, un cantautore e un conduttore radiofonico. Tre mestieri diversi. Una cosa in comune: il tifo. Per l’Inter, ovviamente. Loro, come altri supporters nerazzurri, sabato sera saranno costretti a guardare mentre Milan e Juventus si daranno battaglia in una sfida che sarà fondamentale per lo scudetto. Che belli i tempi in cui c’era Josè Mourinho. Quando i nerazzurri vincevano in Europa e dominavano in Italia. Gli anni del triplete. Quelli di Eto’o che attaccava e tornava a difendere sulla fascia. Quelli in cui l’Inter era la numero uno indiscussa. Acqua passata, ormai. «Bisogna ammetterlo: è finito un ciclo. Sembriamo una squadra psicolabile. Le nostre avversarie storiche ora sono superiori», commenta caustico e sconsolato Roberto Vecchioni.
Chi non la dà vinta ai “gobbi” e ai rivali cittadini è Oliviero Toscani. Provocatore con la macchina fotografica, diretto e sarcastico quando si parla di calcio. «Milan e Juventus staranno anche in vetta, ma non hanno stoffa. Sono come dei mariti tediosi. Sono come quelli che ancora difendono l’articolo 18: noia allo stato puro». Il fotografo 70 enne sabato sera vedrà la partita, ma senza gufare: «Tanto non ce ne sarà bisogno. Una gara come quella di San Siro non può essere bella per principio. Milan e Juve si divideranno la posta con uno 0-0 scialbo e confermeranno che sono delle mezze maniche. Credo che tanti tifosi preferiranno uscire o fare zapping alla ricerca di un bel paio di chiappe da guardare su un qualsiasi altro canale». Il risultato ideale per quasi tutti gli interisti sarebbe il pareggio. Così: tanto per non darla vinta a nessuna delle due. E Toscani conferma: «Mi auguro un bel 1-1. Sarebbe perfetto. Magari con due autoreti: uno di Pirlo e l’altro di Pato, con tanto di dedica alla fidanzata in tribuna: che ridere se accadesse».
Un pari se lo augura anche Paolo Maggioni, conduttore del programma cult Caterpillar, in onda su Radio 2. «Noi tifosi nerazzurri dobbiamo sperare solo in un pareggio. La gara di sabato mi riporta alla mente la finale di Champions del 2004, quella della Juve di Lippi e del Milan di Ancelotti. Che incubo, quella sera. Ho sperato fino all’ultimo che un evento naturale non facesse giocare la partite. Non ci fu nulla da fare, purtroppo». Ma al di là del big-match del Meazza, c’è un problema più grande con cui fare i conti: «Le terze in classifica, che sono Udinese e Lazio, non hanno la forza per impedire a una tra Milan e Juve di vincere il titolo», dice Maggioni. E allora? Come se ne esce? La scelta tra rossoneri e bianconeri, per i tifoso interista,è un sacrificio. È difficile scegliere tra due mali. «Da una parte non sopporterei un revival di orgoglio milanista come quello del maggio scorso quando hanno vinto il diciottesimo scudetto. Dall’altra temo che il titolo nelle mani della Juventus porterebbe, come un rigurgito, tutta la polemica sulla terza stella. Oddio: questo proprio no», conclude Maggioni.
Roberto Vecchioni, invece, la partita la guarderà «facendo finta di nulla», come se fosse una gara normale, una delle tante. L’augurio è che sabato le “Luci a San Siro” illuminino un bel pari. La cosa più importante, però, è che i tre punti non vadano ai “gobbi”. «Una vittoria della Juventus proprio non la digerirei. Intendiamoci: non mi fanno simpatia nessuna delle due. Ma se sono costretto a scegliere, dico Milan perché sono milanese. Non ho nulla contro i giocatori della Juve che sono dei grandi professionisti. Ma per il resto la rivalità tra noi e loro è veramente forte. Calciopoli è ancora troppo viva in me. Quante lacrime ho versato negli anni bui, ai tempi in cui avevamo Ronaldo e non vincevamo mai… E poi io sono anche un simpatizzante del Toro, come quasi tutti gli interisti: è una cosa naturale non tifare per la Juve», dice Vecchioni.
Chissà, invece, come vivrà Milan-Juventus Filippo, il baby tifoso che ha chiesto a Zanetti e compagni di vincere per evitare gli sfottò degli amici di scuola. La sua supplica ha intenerito tutti gli interisti e ha scatenato l’ironia di milanisti e juventini. «Se incontrassi quel bambino lo abbraccerei, gli parlerei dell’Inter, gli regalerei dei dischi e lo porterei con me ad Appiano», dice Vecchioni.
«Filippo forse non se ne accorge, ma è un privilegiato. Io alla sua età non avevo mai vinto una Champions», gli manda a dire Maggioni.
Secondo Toscani, invece, «quel ragazzino è un genio. È fortissimo. Ma deve stare tranquillo perché il prossimo anni riprendiamo Mourinho e tutto tornerà a posto. Anzi, gli dico di più: prendiamo anche Guardiola come secondo allenatore, così vediamo, alla fine, chi ride…».
FOTO: Ibra-Aronica, la sequenza dello schiaffo
Il Milan a Cesena per rispondere alla Juve...
Di Gianluca Maggiacomo
«Milan e Juventus sono due squadre noiose e prevedibili. Non c’è da aspettarsi nulla», dice Oliviero Toscani. «Una vittoria dei bianconeri nel big match di sabato la digerirei con difficoltà», ribatte Roberto Vecchioni. «Tifare Milan o Juve è assurdo. Mi tocca sperare ancora una volta che un meteorite cada su San Siro», sintetizza ironico Paolo Maggioni, voce di Caterpillar. Eccoli qua: Toscani, Vecchioni e Maggioni. Un fotografo, un cantautore e un conduttore radiofonico. Tre mestieri diversi. Una cosa in comune: il tifo. Per l’Inter, ovviamente. Loro, come altri supporters nerazzurri, sabato sera saranno costretti a guardare mentre Milan e Juventus si daranno battaglia in una sfida che sarà fondamentale per lo scudetto. Che belli i tempi in cui c’era Josè Mourinho. Quando i nerazzurri vincevano in Europa e dominavano in Italia. Gli anni del triplete. Quelli di Eto’o che attaccava e tornava a difendere sulla fascia. Quelli in cui l’Inter era la numero uno indiscussa. Acqua passata, ormai. «Bisogna ammetterlo: è finito un ciclo. Sembriamo una squadra psicolabile. Le nostre avversarie storiche ora sono superiori», commenta caustico e sconsolato Roberto Vecchioni.
Chi non la dà vinta ai “gobbi” e ai rivali cittadini è Oliviero Toscani. Provocatore con la macchina fotografica, diretto e sarcastico quando si parla di calcio. «Milan e Juventus staranno anche in vetta, ma non hanno stoffa. Sono come dei mariti tediosi. Sono come quelli che ancora difendono l’articolo 18: noia allo stato puro». Il fotografo 70 enne sabato sera vedrà la partita, ma senza gufare: «Tanto non ce ne sarà bisogno. Una gara come quella di San Siro non può essere bella per principio. Milan e Juve si divideranno la posta con uno 0-0 scialbo e confermeranno che sono delle mezze maniche. Credo che tanti tifosi preferiranno uscire o fare zapping alla ricerca di un bel paio di chiappe da guardare su un qualsiasi altro canale». Il risultato ideale per quasi tutti gli interisti sarebbe il pareggio. Così: tanto per non darla vinta a nessuna delle due. E Toscani conferma: «Mi auguro un bel 1-1. Sarebbe perfetto. Magari con due autoreti: uno di Pirlo e l’altro di Pato, con tanto di dedica alla fidanzata in tribuna: che ridere se accadesse».
Un pari se lo augura anche Paolo Maggioni, conduttore del programma cult Caterpillar, in onda su Radio 2. «Noi tifosi nerazzurri dobbiamo sperare solo in un pareggio. La gara di sabato mi riporta alla mente la finale di Champions del 2004, quella della Juve di Lippi e del Milan di Ancelotti. Che incubo, quella sera. Ho sperato fino all’ultimo che un evento naturale non facesse giocare la partite. Non ci fu nulla da fare, purtroppo». Ma al di là del big-match del Meazza, c’è un problema più grande con cui fare i conti: «Le terze in classifica, che sono Udinese e Lazio, non hanno la forza per impedire a una tra Milan e Juve di vincere il titolo», dice Maggioni. E allora? Come se ne esce? La scelta tra rossoneri e bianconeri, per i tifoso interista,è un sacrificio. È difficile scegliere tra due mali. «Da una parte non sopporterei un revival di orgoglio milanista come quello del maggio scorso quando hanno vinto il diciottesimo scudetto. Dall’altra temo che il titolo nelle mani della Juventus porterebbe, come un rigurgito, tutta la polemica sulla terza stella. Oddio: questo proprio no», conclude Maggioni.
Roberto Vecchioni, invece, la partita la guarderà «facendo finta di nulla», come se fosse una gara normale, una delle tante. L’augurio è che sabato le “Luci a San Siro” illuminino un bel pari. La cosa più importante, però, è che i tre punti non vadano ai “gobbi”. «Una vittoria della Juventus proprio non la digerirei. Intendiamoci: non mi fanno simpatia nessuna delle due. Ma se sono costretto a scegliere, dico Milan perché sono milanese. Non ho nulla contro i giocatori della Juve che sono dei grandi professionisti. Ma per il resto la rivalità tra noi e loro è veramente forte. Calciopoli è ancora troppo viva in me. Quante lacrime ho versato negli anni bui, ai tempi in cui avevamo Ronaldo e non vincevamo mai… E poi io sono anche un simpatizzante del Toro, come quasi tutti gli interisti: è una cosa naturale non tifare per la Juve», dice Vecchioni.
Chissà, invece, come vivrà Milan-Juventus Filippo, il baby tifoso che ha chiesto a Zanetti e compagni di vincere per evitare gli sfottò degli amici di scuola. La sua supplica ha intenerito tutti gli interisti e ha scatenato l’ironia di milanisti e juventini. «Se incontrassi quel bambino lo abbraccerei, gli parlerei dell’Inter, gli regalerei dei dischi e lo porterei con me ad Appiano», dice Vecchioni.
«Filippo forse non se ne accorge, ma è un privilegiato. Io alla sua età non avevo mai vinto una Champions», gli manda a dire Maggioni.
Secondo Toscani, invece, «quel ragazzino è un genio. È fortissimo. Ma deve stare tranquillo perché il prossimo anni riprendiamo Mourinho e tutto tornerà a posto. Anzi, gli dico di più: prendiamo anche Guardiola come secondo allenatore, così vediamo, alla fine, chi ride…».