Buffon: "Petrucci ha ragione, niente amnistia"

Calcio
Gigig Buffon, portiere della Juventus e della nazionale durante un allenamento con gli azzurri (Foto Getty)

Dal ritiro azzurro, il portiere della Juve parla della proposta del pm Di Martino sul calcio scommesse: "Vicenda che rischia d'infangare anche chi, come Bonucci, non c'entra". Sulle polemiche del match con il Milan: "Non ho creato io il putiferio". VIDEO

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"Petrucci ha ragione, la sua posizione sulla proposta di amnistia sportiva per il calcio scommesse è giusta". Arriva dal capitano della nazionale Gigi Buffon un sì convinto al presidente del Coni, che si è detto contrario all'idea lanciata ieri dal pm Di Martino. "D'altra parte la vicenda è così grossa che si rischia di infangare chi non c'entra nulla come Bonucci, su cui metto la mano sul fuoco", ha aggiunto Buffon. Ieri agli azzurri è stato illustrato il video Aic per la campagna contro le combine.

"Non sono stato io a creare un putiferio. Non devo digerire niente, non ho tensione. Sono sereno".  Buffon, ai microfoni  di Sky Sport risponde così alle domande sul 'caso' sollevato dalle  sue dichiarazioni dopo il match contro il Milan. Buffon ha  detto e ribadito che, se si fosse accorto della validità del gol non assegnato a Sulley Muntari, non avrebbe aiutato l'arbitro

Tornando alle scommesse illegali, il processo bis prova dunque a entrare nel vivo, ma di amnistia nemmeno a parlarne. Dopo la pioggia di squalifiche e penalizzazioni, la Procura federale è al lavoro sul secondo filone dello scandalo: tocca di nuovo a Cristiano Doni, nome vip dell'inchiesta di Cremona, già sanzionato con tre anni e mezzo di stop, che domani verrà sentito però in trasferta a Milano dal pool guidato da Stefano Palazzi.

L'idea del pm Di Martino non ha fatto proseliti nel calcio: il primo no, come detto, è arrivato da Petrucci. "Rispetto l'opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell'amnistia sportiva è un'ipotesi irrealizzabile" le parole del presidente del Coni. Del resto lo sport proprio di recente ha dato via libera a un codice etico in cui i principi di lealtà sono capisaldi. "Proprio il Coni - spiega infatti Petrucci -, in osservanza al Cio, ha varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealta' e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all'amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall'inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse".