Allegri: teatrino tutto Juve. Conte: non ero abituato...

Calcio
L'allenatore della Juve, Antonio Conte, e l'allenatore del Milan, Massimiliano Allegri

In vista dei match contro il Palermo e il Chievo, Milan e Juventus continuano a parlare dei veleni dello scontro diretto di sabato scorso. Agnelli: "Nessuna guerra, ci sono buoni rapporti". Galliani: "E' vero, ma il cuore sanguina ancora". VIDEO

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"Credo non ci siano le giuste cause per chiedere scusa. Di cosa dovremmo scusarci?": lo dice Massimiliano Allegri a Milan Channel tornando su Milan-Juventus spiegando che "alla fine della partita non ero arrabbiato nè con l'arbitro, nè con il guardalinee per la questione dell'errore sul gol di Muntari che spero non sia decisivo alla fine del campionato". Allegri definisce la partita contro la Juventus bella e vivace preceduta da quindici giorni "un po' pesanti". Ma, conclude, "ora pensiamo al Palermo, sarà una partita decisiva". E su Buffon aggiunge: "Buffon ha fatto bene a dire quello che pensava, ammettendo quello che avrebbe fatto. Ma, come ho già detto anche giorni fa forse a volte è meglio stare zitti".

Torna a dire la sua, sulla partita, anche Antonio Conte: "Dico la verità: non è che fossi abituato però per me è stato un po' come tornare ai tempi in cui ero calciatore e si lottava per lo scudetto. E non erano rose e fiori. A me è venuta, tra virgolette, la nostalgia dei bei tempi che sembra stiano tornando. Però dobbiamo essere bravi a pensare sempre che la massima espressione del calcio è sul campo ed è lì che bisogna essere forti. Se ho parlato con Allegri a Coverciano? Ci siamo salutati normalmente, così come mi sono salutato con gli altri allenatori. In campo ognuno vuole cercare di scavalcare l'avversario, ma una volta che finisce la partita ci si saluta in maniera serena".

Anche l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani e il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, tornano sul match che sabato scorso ha infiammato San Siro e gli animi. Pace fatta con la Juventus? "Ma sì, non è un problema di pace", ha risposto l'ad del Milan senza chiarire se è smaltita la rabbia dopo la partita di sabato: "Lasciamo stare, guardiamo avanti, io faccio di professione l'amministratore delegato ma il mio cuore è quello di un tifoso del Milan, e continua a sanguinare". Galliani ha aggiunto: "Nella famosa telefonata che Andrea Agnelli mi ha fatto carinamente, mi sono scusato con lui perchè sono stato sgarbato con il presidente della Juventus nello spogliatoio durante l'intervallo. Siccome sono stato sgarbato con Andrea Agnelli, mi sono scusato con lui. Questo è il senso della telefonata, poi abbiamo parlato di Lega e null'altro". C'è stato un litigio anche oggi durante l'assemblea di Lega? "Quale litigio? Il rapporto è ottimo, assolutamente", ha risposto Galliani.

Risponde anche il presidente Andrea Agnelli: "Innanzitutto mi ha fatto piacere che quando con Galliani ci siamo sentiti per le vicende di politica sportiva per prima cosa si è scusato: questo ha fatto piacere a me, a tutta la società, e anche a Pirlo, a cui ho trasmesso le scuse di Galliani. Pirlo è stato un monumento del Milan, e quindi è giusto che nella storia rossonera sia ricordato per quello che è stato e non come uno che tira gomitate in campo".
"I rapporti fra noi e il Milan sono sempre rimasti buoni, non c'è stata nessuna guerra come abbiamo letto e sentito", ha spiegato ancora il presidente della Juventus, e tornando sulle proteste di Conte ("Sento aria strana") dopo il pareggio con il Parma ha detto: "Abbiamo esternato le sensazioni che abbiamo provato, sono critiche costruttive. Conte ha fatto benissimo a dire quello che ha detto e io ho confermato le sue parole - ha chiarito Agnelli - Dobbiamo valutare una parità di trattamento e da questo punto di vista a difesa della squadra e dei dirigenti sarò sempre in prima linea". Ma è stato esagerato da parte di Conte parlare di mafia? "Grazie, arrivederci", ha salutato Agnelli prima di entrare nella sede della Lega per l'assemblea.

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