Pareggite Juve, il silenzio degli innocenti fa rumore

Calcio
La disperazione di Antonio Conte, che ha assistito a Genoa-Juventus dalla cabina sugli spalti
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I bianconeri non vincono più, 6 volte nelle ultime 7 partite, ma l'ultima (gol regolare annullato a Pepe) brucia particolarmente perché coincide forse con la prestazione più brillante. La squadra si sente ormai vittima di ingiustizie seriali. IL DOSSIER

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Le pagelle di Genoa-Juventus

La cabina di Conte con vista sul Ferraris vibra a fine partita: qualcuno gli ha dato la scossa che la squadra non riesce più ad avere. Nello stesso istante, a San Siro, ibra e Nocerino escono a braccetto dal campo: la strana coppia è anche la migliore del campionato: 28 gol insieme, dodici in più di Matri e Marchisio, per rendere l'idea, l'equivalente in bianconero.

Per la quinta volta in questa stagione ci hanno pensato loro a mettere le ali al Milan, e quando segnano, la squadra di Allegri vince sempre. La Juve invece non vince più, e ora la pareggite si fa cronica: sei volte nelle ultime sette partite, ma l'ultima brucia particolarmente perché coincide forse con la prestazione più brillante. Due pali e una traversa sono più evidenti degli episodi messi in discussione dalla società, ma non commentati vista la scelta del silenzio stampa. Occasioni sprecate? (doppio senso) La squadra di Conte ha costruito quanto il Milan non ha bisogno di fare, perché gli basta poco per colpire. Ancora una volta, la sensazione più evidente è che basterebbe spostare Ibra per invertire la classifica. Ma alla Juve non resta che il contrario: invertire il passo per spostare Ibra dal primo posto. Anche se per smuovere 100 chili di genialità a volte non basta una squadra.

Altro che uccellini che cantano, intanto. Il silenzio fa rumore, e nel suono di questo cinguettìo, stavolta non c'è proprio nulla di idilliaco ("La juventus lascerà lo stadio marassi senza rilasciare dichiarazioni: le immagini parlano da sole"): 99 caratteri in tutto. A conferma di quanta poca voglia ci fosse di commentare la sfida con il Genoa e la classifica, addirittura 40 caratteri in meno di quelli concessi da twitter per sintetizzare il proprio pensiero.

Che la Juve ha reso invece più articolato su facebook, aggiungendo altri elementi a supporto della tesi: "1 gol regolare annullato", e quel generico "episodi dubbi", volutamente e molto significativamente al plurale. Ecco, quello che avvelena la Juve, ma - forse dopo lo sfogo di Conte a Parma - stavolta l'ha convinta a scegliere il silenzio stampa: bocca taci, per ora e chissà per quanto. Il silenzio degli innocenti, perché tale si sente la Juve, e anzi vittima di ingiustizie seriali. Una consegna imposta a tutti, e violata solo da Elia, in qualche modo anche in questo corpo estraneo alla squadra e alla società.

La sua generica delusione per il risultato finale di Marassi non aggiunge granché, come il suo ingresso a Marassi. Dove per la prima volta Conte ha dovuto gestire un'emergenza in difesa, imbattuta anche senza Chiellini, Barzagli e Bonucci. Ma non sono lì i problemi della Juve, che fatica davanti. Ecco, cosa fa la differenza con il Milan: in casa i gol non mancano - 25, solo 2 meno del Milan - ma in trasferta sì: solo 14, la metà di quelli dei rivali. Partiti peggio, in svantaggio negli scontri diretti, ma ora a più 4. Dopo essersi intrecciati per mesi, i loro destini e le distanze tra loro si stanno divaricando. Un campanello d'allarme, che a Torino ora risuona forte. Nel silenzio.