Verona finalmente grande, un Toro preso per le corna

Calcio
Il gol di Ferrari nella sonora vittoria del Verona a Torino (Richiardi)
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B COME BARONE. Il posticipo del campionato cadetto ha dato una svolta significativa al campionato. Oltre alla gara con l'Hellas i granata perdono imbattibilità e miglior difesa. I gialloblù, invece, si aggiudicano uno scontro diretto con una big

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di DANIELE BARONE

Torino e Verona, tracollo e trionfo, questione di angolazioni, naturalmente. Punto di vista numero 1, quello del Toro: una botta tremenda. Nella notte dell'Olimpico, in un colpo solo, i granata non solo hanno clamorosamente fallito il controsorpasso sul Pescara e perso contro una concorrente diretta per la A ma hanno visto anche liquefarsi due primati di cui c'era da andare fieri: l'imbattibilità interna e la miglior difesa del campionato. Sul suo campo aveva concesso solo quattro pareggi (a Cittadella, Brescia, Bari e Albinoleffe) e solo otto gol agli avversari. Ventura si è preso tutte le colpe, niente ha funzionato ma adesso, soprattutto, bisognerà capire come l'ambiente reagirà dinanzi a questa scoppola. Il popolo torinista, si sa, ha esigenze importanti, quasi soffocanti, la promozione in A è un diritto ed un dovere, lì un pareggio fa storcere la bocca, figuriamoci incassare una sconfitta così. Già dopo lo scivolone di Modena e la crisetta di inizio anno si erano levati mugugni, adesso il rischio concreto che nuvoloni neri si possano addensare sulle teste e sui pensieri della squadra c'è. Una sconfitta, pur così dolorosa ci può stare (era successo allo stesso Verona contro la Samp, era successo al Pescara contro la Reggina, è successo sabato al Varese contro l'Empoli) ma già contro la Juve Stabia (toh, contro una Juve...) il Toro sa che non ne può sbagliare un'altra. Adesso sì, ci vuole un Toro diverso.

Punto di vista numero 2, quello del Verona: una scarica pazzesca di adrenalina. A Mandorlini e ai suoi ragazzi è riuscita la partita perfetta, un capolavoro di strategia, corsa e tecnica (il quarto gol di Maietta va dritto dritto nella galleria dei più belli di questa stagione). Per l'Hellas, soprattutto, il primo, vero successo in uno scontro diretto se è vero che prima di Torino aveva all'attivo solo l'affannoso 1-0 contro il Sassuolo del 4 settembre; poi, due sconfitte con il Pescara, la sconfitta all'andata proprio contro il Torino, quella al ritorno contro il Sassuolo, due pareggi con il Padova, il pareggio di Varese e, se vogliamo, pure l'unico punto conquistato nelle due sfide con la Sampdoria. Adesso quell'etichetta di "grande con le piccole e piccolo con le grandi" andrà necessariamente aggiornata. Rivedi il film della sua strepitosa partita di Torino e capisci una volta in più che a questo Verona nulla manca per tentare il doppio salto, dalla Prima Divisione alla serie A: un allenatore "carico", una squadra completa, la grande passione della sua gente. Lì nessun mugugno, neanche dopo qualche brutto risultato, solo amore. Incondizionato. Spesso fa la differenza.