Inter che noia, Moratti è stufo e Ranieri torna a tremare
CalcioL'espressione del patron in tribuna davanti all'errore di Milito contro l'Atalanta dice tutto. Dalla rabbia alla noia, il momento dei nerazzurri può essere racchiuso in questo cambio d'atteggiamento. Forse non si accorge neanche del gran rifiuto di Forlan
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La noia di Moravia, in confronto alla noia di Mora…tti non era che un venticello leggero. L'espressione del Presidente in tribuna davanti all'errore di Milito parla più di un romanzo esistenzialista. Moratti si annoia, per Ranieri non è un buon segno, anche se l'aggiustatore di professione in un momento così tira fuori i ferri del mestiere, e rimedia come può.
La faccia non è quella dei giorni scorsi. L'espressione è tesa, come se in cuor suo Ranieri sapesse di aver esaurito il bonus presidenziale. E tremasse, ancora più lontano da quella copertina del terzo posto che ora coprirà qualcun altro. Ma il presidente annoiato è sempre meglio del presidente furioso, quello che in un battito di ciglia avrebbe rivoltato la panchina. Invece Moratti va nello spogliatoio, incita persino la squadra, assiste dal salottino di San Siro - impotente - allo 0-0 senza emozioni, e all'ennesima vittoria mancata. Per fortuna se ne va prima del fischio finale, e forse non si accorge nemmeno del gran rifiuto di Forlan, magari elegante nelle modalità, ma preoccupante se interpretato come segnale dello scollamento di una squadra che sembra non voler lottare più. Poco male, glielo racconteranno. Ma anche qui c'è l'aggiustatore.
E vabbè, detta così magari sarà suonata diversa anche all'annoiato presidente, pronto a esercizi di pazienza - ancora - fino alla fine della stagione. Poi sarà il momento di ritirar fuori la grinta di una volta, perché no, magari anche la rabbia accumulata nel silenzio del suo ufficio. Un silenzio che parla chiaro: la noia prima o poi dovrà finire, il futuro nella sua testa è già cominciato.
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La faccia non è quella dei giorni scorsi. L'espressione è tesa, come se in cuor suo Ranieri sapesse di aver esaurito il bonus presidenziale. E tremasse, ancora più lontano da quella copertina del terzo posto che ora coprirà qualcun altro. Ma il presidente annoiato è sempre meglio del presidente furioso, quello che in un battito di ciglia avrebbe rivoltato la panchina. Invece Moratti va nello spogliatoio, incita persino la squadra, assiste dal salottino di San Siro - impotente - allo 0-0 senza emozioni, e all'ennesima vittoria mancata. Per fortuna se ne va prima del fischio finale, e forse non si accorge nemmeno del gran rifiuto di Forlan, magari elegante nelle modalità, ma preoccupante se interpretato come segnale dello scollamento di una squadra che sembra non voler lottare più. Poco male, glielo racconteranno. Ma anche qui c'è l'aggiustatore.
E vabbè, detta così magari sarà suonata diversa anche all'annoiato presidente, pronto a esercizi di pazienza - ancora - fino alla fine della stagione. Poi sarà il momento di ritirar fuori la grinta di una volta, perché no, magari anche la rabbia accumulata nel silenzio del suo ufficio. Un silenzio che parla chiaro: la noia prima o poi dovrà finire, il futuro nella sua testa è già cominciato.