Da Cuper a Ranieri: così l'Inter dice addio agli allenatori

Calcio
Il Presidente dell'Inter Massimo Moratti assorto nei suoi pensieri
moratti

Gli esoneri "letti" attraverso i comunicati della società raccontano molto del rapporto tra Moratti e i suoi allenatori: gelido il distacco da Mancini, soddisfacente il rapporto con Benitez. "Esonero" e "rescissione" banditi per Mou. LA FOTOGALLERY

Il profilo: chi è lo Stramacc One dell'Inter

di Matteo Veronese

L’esonero di un allenatore va comunicato all’interessato tramite raccomandata o telegramma, con la firma del Presidente della società o del legale rappresentante. Dietro queste formule rituali, in verità, c’è molto di più. Perché la fine di un rapporto di lavoro, specialmente in una società come l’Inter, viene vissuta quasi come la fine di un amore.

Per accorgersene basta scorrere l’archivio news sul sito della società e tornare agli addii più recenti dell’era Moratti, da Cuper a Gasperini. L’hombre vertical ed il suo staff, Oscar Armando Cavallero e Manuel Alfano, se ne andarono a metà ottobre 2003 portandosi i ringraziamenti del club per il lavoro svolto, e tutto il rammarico per quel maledetto 5 maggio. Peggio andò al suo successore, Zaccheroni, evidentemente non molto amato sotto la Madonnina: 3 righe in cui la società comunica di averne accettato le dimissioni, la mattina del 15 giugno 2004.

Dietro questo gelido distacco si nascondeva già l’amore del Presidente Moratti per il nuovo pupillo, quel Roberto Mancini esonerato 3 Scudetti, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane dopo, tra piazzate pubbliche (la conferenza stampa a seguito dell’eliminazione dalla Champions League per mano del Liverpool, rinfacciata nel comunicato dell’esonero) e frecciate alimentate dalla stampa.

Per salvare un cuore spezzato non resta che affidarlo a qualcuno di Speciale: José Mourinho è stato e sarà sempre un idolo se non l’Idolo della Milano nerazzurra, sia per i tituli conquistati sul campo sia per quelli regalati ai giornali con le sue provocazioni e i suoi gesti eclatanti, con i quali ha incendiato come nessuno prima (e, soprattutto, dopo) gli animi dei tifosi. Ovvio che un allenatore del genere si sia meritato un comunicato speciale al momento dell’addio. Le parole "esonero" o "rescissione consensuale" sono bandite, il Presidente Massimo Moratti si schiera in prima persona sostituento "FC Internazionale", tutta la società "ringrazia" Mourinho e il suo staff per le due stagioni ricche di successi. E i tifosi si commuovono.

Inevitabile che una figura tanto ingombrante avrebbe finito col mettere in ombra il successore: Rafa Benitez porta a San Siro una Supercoppa Italiana e un Mondiale per Club, giustamente ricordate nel comunicato della rescissione consensuale con "reciproca soddisfazione" diramato dall’ "FC Internazionale", ma il confronto con il grande amore precedente non permette di apprezzare fino in fondo i meriti del tecnico spagnolo. Ci vuole Leonardo per far muovere nuovamente in prima persona Moratti, come ai tempi di Mourinho. Il comunicato d’addio assomiglia più a un arrivederci tra amici "al di là delle formule burocratiche di questi casi", il contratto è risolto "amichevolmente" e gli attestati di stima ricordano che un posto da dirigente, in futuro, è sempre a disposizione.

Il penultimo atto prima della risoluzione consensuale e forse tardiva con Ranieri è l'addio a Gasperini, che saluta senza neppure una vittoria in gare ufficiali nonostante "l'impegno dimostrato nello svolgimento dell’incarico". Insomma, se ai tifosi nerazzurri la storia recente non concede di sognare un manager alla Alex Ferguson, possono almeno sperare che nel comunicato del prossimo esonero compaiano il nome ed il cognome di Massimo Moratti.

Commenta nel forum dell'Inter