Stramaccioni: "Un sogno". Blitz di Balotelli alla Pinetina

Calcio
Andrea Stramaccioni con Mario Balotelli, Marco Branca ed Ernesto Paolillo

Il neo tecnico dell'Inter, presentato nel centro sportivo Angelo Moratti, sembra vivere una favola: "E' una cosa inaspettata, un regalo del presidente". Su Mourinho: "Per me è un mito". E SuperMario interrompe la conferenza per salutarlo. FOTO E VIDEO

DOSSIER: Errori ed orrori arbitrali in Serie A

FOTO: L'album della Serie A - Il primo giorno di Stamaccioni

di LUCIANO CREMONA
(da Appiano Gentile)

Di pomeriggi normali, ad Appiano Gentile, non se ne parla. A due anni dal triplete, ecco la quinta conferenza stampa di presentazione di un allenatore. E mentre Andrea Stramaccioni sta raccontando come il suo sogno sia diventato realtà, ecco che dalla porta della sala stampa entra Mario Balotelli. Cose da pazza Inter. Qualcuno prova subito a dire: “E’ un nuovo acquisto”. Mario, sorride, dà la mano a Stramaccioni, saluta Branca, Paolillo e Ausilio e scompare nella pancia della Pinetina.

“Carramba, che sorpresa”, dice il giovane allenatore romano. Che stava parlando da dieci minuti, dopo aver diretto il suo primo allenamento nerazzurro. “Un sogno, quello che è successo. Fino a ieri guardavo questi campioni dall’altra parte del cespuglio. Ora sono i miei campioni”. Emozionato, insomma, ma sicuro di sé. Non spavaldo, ma concentrato. “Non posso avere paura, io ho la tranquillità delle mie idee, di quello che devo dare sul campo. Devo fare quello che mi ha chiesto il presidente Moratti: non insegnare, ma trasmettere alla squadra quello che ha visto nei miei sei mesi con la primavera. E cioè entusiasmo e voglia di lottare, con passione”.

Trentasei anni non sembrano essere un problema: “Il mio capitano è più vecchio di me? Il mio concetto di ‘giovane’ non riguarda la carta d’identità, ma quello che si ha dentro. Bisogna avere la forza e la freschezza dei giovani per quanto riguarda la voglia di vincere. E Zanetti, per come gioca e si allena, è l’esempio perfetto. Se mi hanno dato del 'lei'? Sì, ma per rispetto”. Il primo giorno con i grandi, insomma, non ha spaventato il terzo allenatore nerazzurro della stagione: “Ho visto una squadra in forma, ma soprattutto forte. Per questo sono tranquillo, anche se tra la primavera e la prima squadra ci sono anni luce”.

Mourinho sembra aleggiare continuamente, ma Stramaccioni non si scompone. “Lui è uno dei più grandi, ma non sto qui a pensare a quello che ha fatto lui. Io sono qui per vincere contro il Genoa domenica. Il mio modello di allenatore? Parlo molto con Sacchi, che mi tira le orecchie ogni tanto. Ma devo tanto a Luciano Spalletti e al suo staff: ho imparato tanto da lui, dal suo entusiasmo. Mi ispiro alla sua Roma, quella del record di vittorie consecutive. E in comune abbiamo anche due 7-1 patiti in Inghilterra (la Roma con il Manchester in Champions, l’Inter primavera nell’esordio della NextGen con il Tottenham, ndr)”. E da Roma è arrivato anche l'sms più gradito, spedito da Bruno Conti, che scoprì Stramaccioni e lo portò nelle giovanili giallorosse: "Mi ha scritto 'Quanto sei forte, ma io già lo sapevo'".

La parola ‘sogno’ viene ripetuta più volte insieme a quella ‘orgoglio’. Stramaccioni, parlata semplice e poco costruito, ha convinto Moratti, che pensava già a lui da quasi un mese. “Devo ringraziare la società. Il futuro? Ogni cosa verrà valutata a suo tempo, ora pensiamo solo al Genoa”. Con la prima squadra ha già aggregato alcuni giovani della primavera: Romanò, Crisetig, Livaja e M’baye. Difficile che vengano lanciati subito: “Sono scelte che prenderemo con la società, non vogliamo precorrere i tempi per questi ragazzi”. E Stramaccioni, paura di bruciarsi, ne ha? “Ma no, in fondo alleno una squadra davvero forte”.

Staff rivoluzionato - I cambiamenti in casa inter non si limitano solo alla poltrona principale. Il rinnovamento tanto invocato ha riguardato anche altre posizioni. Valentino Angeloni è il nuovo responsabile degli osservatori. Arriva dall'Udinese e sostituisce Giovanni Battista Lanfranchi, all'Inter da 13 anni. Innesto anche nella gestione tecnica della squadra: Gianfranco Bedin, campione della Grande Inter e già osservatore, diventa consulente tecnico. Giuseppe Baresi confermato vice allenatore, Massimiliano Catini collaboratore tecnico. Torna, come allenatore dei portieri, Alessandro Nista, presente durante la gestione Leonardo. Ad allenare la primavera, orfana di Stramaccioni, ecco Daniele Bernazzani, nello staff tecnico della prima squadra da anni, ma con una lunga esperienza con la squadra giovanile nerazzurra negli anni passati.