Inter, prega: se il Diavolo è rossazzurro addio Europa
CalcioUna vittoria del Catania sul Milan nell'anticipo delle 18 allontanerebbe i nerazzurri dalle coppe europee, alimentando i sogni di gloria degli etnei, ma soprattutto di Montella, il tecnico che tanto piace a Massimo Moratti e Silvio Berlusconi
DOSSIER: Errori ed orrori arbitrali in Serie A
FOTO: L'album della Serie A
di Alfredo Corallo
Se il diavolo è rossazzurro "Stramacc" & M. Moratti faranno bene a preoccuparsi. La "Giovine Europa" dei nerazzurri sarà scritta al Cibali, il destino del nuovo mister e di una squadra lontana chilometri da una qualificazione alle coppe passerà anche dall'antipasto di mare delle 18 ai piedi del vulcano più alto e focoso del continente, tifosissimo del Catania. E il Milan con la testa a Barcellona, ma voglioso della seconda stella, sarà inevitabilmente arbitro del futuro dei cugini in piena decadenza. Gli etnei che vincono andrebbero in orbita, la stessa Roma, attuale titolare del sesto posto, l'ultimo buono per non perdere la faccia, dovrà farci i conti. I siciliani hanno la carica dei gauchi argentini e il talento dell'allenatore emergente (non doveva essere Luis Enrique?).
Vincenzino Montella, con i tre punti di serata, staccherebbe in anticipo il biglietto aereo per Appiano Gentile. Gli addetti ai lavori ne sono convinti. Mai noi rilanciamo: e perché non per Milanello? Max Allegri si gioca una fetta di carriera martedì al Camp Nou, lo scudetto numero 19 potrebbe non bastare per il suo presidente. Silvio Berlusconi ci prende, spesso. Troppi ne ha soffiati al competitor Massimo. Il tecnico campano ha creato il giocattolo perfetto, fa giocare gli elefantini nel gusto spumeggiante da palato fine dell'ex premier. E' un'idea, prima alternativa al sogno Pep Guardiola.
Precedenti - L'ultima vittoria del Catania risale al 19 maggio del 1963, quella storica però è del 5 febbraio 1961, giorno sacro per un catanese: la festa di Agata, Santa e protettrice della città. C'era persino l'immenso Nils Liedholm, a 39 anni, che segnò, su rigore, inutilmente. Finì 4-3 (34′ Prenna (C), 40′ Castellazzi (C), 50′ Maraschi (M), 51′ Calvanese (C), all'80′ il penalty del "Barone", 88′ Morelli (C), 89′ Galli). Dopo il '63 buio pesto, sconfitte e qualche pareggio. Come un ventennio più tardi, quando la rovesciata di Aldo Cantarutti, regolarissima, l'unica perla nel pessimo ritorno in A degli etnei, poi retrocessi in maniera umiliante con il record negativo di punti in A (12), fu cancellata dall'arbitro Benedetti che annullò per gioco pericoloso (sì, il suo...).
Ibra c'è - I rossoneri arrivano in Sicilia privi di Thiago Silva, Pato, Van Bommel, Inzaghi, Cassano, Flamini, Seedorf e Nesta. Alcuni preservati per la trasferta di martedì nel ritorno dei quarti di Champions in Catalogna. Non Ibrahimovic, che ti fa vincere i campionati. E neanche Maxi Lopez, un gol, decisivo, della "galina de oro", scatenerebbe uno psicodramma nella testa dei suoi vecchi - e fedeli - sostenitori. Etna compreso. Attenzione...
FOTO: L'album della Serie A
di Alfredo Corallo
Se il diavolo è rossazzurro "Stramacc" & M. Moratti faranno bene a preoccuparsi. La "Giovine Europa" dei nerazzurri sarà scritta al Cibali, il destino del nuovo mister e di una squadra lontana chilometri da una qualificazione alle coppe passerà anche dall'antipasto di mare delle 18 ai piedi del vulcano più alto e focoso del continente, tifosissimo del Catania. E il Milan con la testa a Barcellona, ma voglioso della seconda stella, sarà inevitabilmente arbitro del futuro dei cugini in piena decadenza. Gli etnei che vincono andrebbero in orbita, la stessa Roma, attuale titolare del sesto posto, l'ultimo buono per non perdere la faccia, dovrà farci i conti. I siciliani hanno la carica dei gauchi argentini e il talento dell'allenatore emergente (non doveva essere Luis Enrique?).
Vincenzino Montella, con i tre punti di serata, staccherebbe in anticipo il biglietto aereo per Appiano Gentile. Gli addetti ai lavori ne sono convinti. Mai noi rilanciamo: e perché non per Milanello? Max Allegri si gioca una fetta di carriera martedì al Camp Nou, lo scudetto numero 19 potrebbe non bastare per il suo presidente. Silvio Berlusconi ci prende, spesso. Troppi ne ha soffiati al competitor Massimo. Il tecnico campano ha creato il giocattolo perfetto, fa giocare gli elefantini nel gusto spumeggiante da palato fine dell'ex premier. E' un'idea, prima alternativa al sogno Pep Guardiola.
Precedenti - L'ultima vittoria del Catania risale al 19 maggio del 1963, quella storica però è del 5 febbraio 1961, giorno sacro per un catanese: la festa di Agata, Santa e protettrice della città. C'era persino l'immenso Nils Liedholm, a 39 anni, che segnò, su rigore, inutilmente. Finì 4-3 (34′ Prenna (C), 40′ Castellazzi (C), 50′ Maraschi (M), 51′ Calvanese (C), all'80′ il penalty del "Barone", 88′ Morelli (C), 89′ Galli). Dopo il '63 buio pesto, sconfitte e qualche pareggio. Come un ventennio più tardi, quando la rovesciata di Aldo Cantarutti, regolarissima, l'unica perla nel pessimo ritorno in A degli etnei, poi retrocessi in maniera umiliante con il record negativo di punti in A (12), fu cancellata dall'arbitro Benedetti che annullò per gioco pericoloso (sì, il suo...).
Ibra c'è - I rossoneri arrivano in Sicilia privi di Thiago Silva, Pato, Van Bommel, Inzaghi, Cassano, Flamini, Seedorf e Nesta. Alcuni preservati per la trasferta di martedì nel ritorno dei quarti di Champions in Catalogna. Non Ibrahimovic, che ti fa vincere i campionati. E neanche Maxi Lopez, un gol, decisivo, della "galina de oro", scatenerebbe uno psicodramma nella testa dei suoi vecchi - e fedeli - sostenitori. Etna compreso. Attenzione...