Scommesse, altri tre arresti. Masiello: l'ho fatto per soldi
CalcioL'indagine della Procura di Bari ha fatto scattare le manette ai polsi di 3 persone, tra queste c'è Andrea Masiello che ha ammesso di aver fatto l'autogol in quel Bari-Lecce finito 0-2 e che permise ai giallorossi di restare in A. GUARDA I VIDEO
FOTO: L'album dello scandalo - I protagonisti della seconda fase
VIDEO: La prima fase: i 18 match sospetti - Doni-Santoni, l'intercettazione: "Fantozzi, è lei?"
NEWS: l'arresto di Andrea Masiello - Atalanta, le reazioni all'arresto di Masiello - Scommesse, la Procura: ci sono infedeli, ma il calcio è sano
(in fondo all'articolo tutti i video sul calcio scommesse)
Dopo aver negato più volte, durante gli interrogatori, la combine del derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (terminato 0-2), Andrea Masiello ha finito con l'ammettere al pm di aver fatto, per soldi, l'autogol che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A. "Quando il risultato era sullo 0-1 ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter
cristallizzare definitivamente l'esito della sconfitta per il Bari e per poter - quindi - ottenere il pagamento promessomi realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro". Ricostruisce così Andrea Masiello, in una memoria inviata ai pm il 28 marzo scorso, il suo autogol all'80' in occasione della partita Bari-Lecce del 15 maggio dello scorso anno
ammettendo la volontarietà, peraltro particolarmente evidente, e che, secondo l'accusa, avrebbe fruttato al gruppo di guadagnare tra i 250 i 300mila euro.
Quel Bari-Lecce è una delle gare finite al centro dell'indagine della Procura di Bari che ha portato all'arresto tre persone, tra cui proprio l'ex difensore del Bari Andrea Masiello, nell'ambito dell'inchiesta del calcioscommesse. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Il calendario degli interrogatori - Il gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista ha fissato il calendario degli interrogatori di garanzia delle tre persone in carcere dalla notte scorsa. Martedì mattina saranno interrogati Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, amici di Andrea Masiello e scommettitori. Mercoledì mattina toccherà all'ex difensore del Bari. Tutti e tre sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Il punto dello scandalo - Sarebbero 5 i match che sarebbero stati truccati dalle tre persone arrestate oggi dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bari sul calcio scommesse. Le partite interessate sono Bari-Lecce del 15 maggio 2011, finita 0-2, Bologna-Bari del 22 maggio 2011, finita 0-4, Udinese-Bari del 9 maggio 2010, finita 3-3, Bari-Genoa del 2 maggio 2010, finita 3-0, Cesena-Bari del 17 aprile 2011, finita 1-0. Sono precisamente tre partite dello scorso campionato e due di quello precedente. Per quanto riguarda il derby tra Bari e Lecce gli inquirenti hanno accertato il pagamento con assegni poi cambiati in denaro contante, per i quali ci sarebbero delle prove derivanti da dichiarazioni, testimonianze, tabulati telefonici e indagini patrimoniali. Questo passaggio di denaro si sarebbe verificato a risultato della gara acquisito. Relativamente a questa partita sarebbe coinvolta anche una delle due societa', tanto che, come ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore capo Antonio Laudati, "e' l'unica sulla quale non ci sono state scommesse" di interesse investigativo.
Tutti gli arresti - Oltre all'ex difensore del Bari Andrea Masiello, agli arresti sono finiti anche i suoi amici scommettitori Giovanni Carella e Fabio Giacobbe. Tra gli ex calciatori biancorossi che sono invece solo indagati ci sono Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte. Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori - Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli - ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo 'zingaro' Victor Kondic, Leonardo Picci e l'albanese Armand Caca.
Chi è Andrea Masiello? - Il calciatore arrestato oggi è un difensore dell'Atalanta nella quale gioca dall'inizio di questa stagione. Nato a Viareggio il 5 febbraio del 1986, è cresciuto calcisticamente nella Lucchese, dove approda all'età di dodici anni. Debutta in prima squadra nella stagione 2002-2003, sotto la guida dell'allenatore Osvaldo Jaconi: prima esordisce in Coppa Italia e poi, il 9 febbraio 2003, arriva esordio nel campionato di Serie C1 nell'incontro interno contro lo Spezia. Dopo due presenze in maglia rossonera, nell'estate 2003 passa alla Juventus, che lo acquista in prestito. Qui, con la squadra Primavera allenata da Vincenzo Chiarenza che lo schiera difensore centrale in una difesa a tre, conquista nel 2004 e nel 2005 il Torneo di Viareggio.
Il suo debutto in A - Il 20 aprile 2005 arriva il debutto in Serie A contro l'Inter subentrando al 56' a Alessandro Birindelli nella sfida poi persa 1-0. A fine stagione viene totalmente riscattato dalla squadra bianconera, che nell'estate del 2005 lo gira in prestito all'Avellino. Nella squadra irpina rimane una sola stagione,in cui arriva fino ai playoff e segna il suo primo gol da calciatore professionista. Dal club irpino passa al Siena, ma non scende mai in campo, così nel successivo mercato di gennaio viene girato al Genoa in comproprietà. Con la squadra ligure conquista la promozione in serie A, poi viene acquistato dai rossoblù a titolo definitivo (alle buste). Al mercato di gennaio del 2008 viene ceduto al Bari, perché al Genoa trova poco spazio dopo il ritorno di Mimmo Criscito. Nel Bari, che poi lo acquisterà a titolo definitivo a 2,5 milioni di euro, rimane per tre anni e mezzo, fino all'estate dell'anno scorso, quando (dopo 137 presenze e 4 reti in maglia biancorossa, ma anche un'autorete che costa ai baresi la sconfitta nel derby contro il Lecce) passa all'Atalanta. Inizialmente viene utilizzato dal tecnico Colantuono, poi dopo il coinvolgimento nello scandalo calcioscommesse non viene più convocato in attesa degli sviluppi investigativi.
Il no di Gillet - L'allora capitano del Bari, il portiere Jean Francois Gillet, ora al Bologna, respinse le minacce degli ultrà che avevano chiesto ai biancorossi di perdere alcune partite dello scorso campionato per far soldi con le scommesse. Lo dice a verbale lo stesso Gillet facendo i nomi di tre capi ultrà. E' quanto emerge dagli atti Giudiziari. L'ex portiere del Bari, il 7 febbraio scorso, ha detto durante un'audizione in qualità di testimone, di aver ricevuto - scrive il gip di Bari - "intimazioni" da alcuni "esponenti di vertice degli ultra"' - riconosciuti in foto dall'ex capitano biancorosso per Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese - solo per l'incontro Cesena-Bari: gli ultrà nella circostanza intimavano ai calciatori di perdere la successiva partita, ma il portiere dichiarava di essersi rifiutato di accettare".
Dice Gillet a verbale, riferendo le parole degli ultrà: "Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c'è stato niente da dire, così". Noi - dice Gillet - abbiamo detto: "No, non esiste". E loro hanno risposto: "Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere, tu vivi a Bari, non si sa mai". Io ho detto: "Non esiste".
"E' sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite",conclude il giudice.
Il ds del Bari: "Un colpo al cuore" - "Non ci siamo resi conto di niente, è un colpo al cuore", ha detto a SkyTG24 il direttore sportivo del Bari Guido Angelozzi (video). La gara era finita 2-0 per il Lecce, anche grazie a un autogol del difensore arrestato, ora all'Atalanta.
Doni e il Tnas - Cristiano Doni, intanto, ha presentato istanza di ricusazione del Collegio Arbitrale nella controversia contro la Figc. "Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, in riferimento alla controversia Cristiano Doni/Figc, rende noto che è stata depositata istanza di ricusazione del Collegio arbitrale (Pres. Bartolomeo Manna, Presidente; Prof. Avv. Luigi Fumagalli e Prof. Avv. Massimo Zaccheo) ex art. 18 del Codice Tnas. Ai sensi del comma 2 dell'articolo citato l'istanza sarà trasmessa all'Alta Corte e comunicata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio", si legge in una nota.
VIDEO: La prima fase: i 18 match sospetti - Doni-Santoni, l'intercettazione: "Fantozzi, è lei?"
NEWS: l'arresto di Andrea Masiello - Atalanta, le reazioni all'arresto di Masiello - Scommesse, la Procura: ci sono infedeli, ma il calcio è sano
(in fondo all'articolo tutti i video sul calcio scommesse)
Dopo aver negato più volte, durante gli interrogatori, la combine del derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (terminato 0-2), Andrea Masiello ha finito con l'ammettere al pm di aver fatto, per soldi, l'autogol che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A. "Quando il risultato era sullo 0-1 ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter
cristallizzare definitivamente l'esito della sconfitta per il Bari e per poter - quindi - ottenere il pagamento promessomi realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro". Ricostruisce così Andrea Masiello, in una memoria inviata ai pm il 28 marzo scorso, il suo autogol all'80' in occasione della partita Bari-Lecce del 15 maggio dello scorso anno
ammettendo la volontarietà, peraltro particolarmente evidente, e che, secondo l'accusa, avrebbe fruttato al gruppo di guadagnare tra i 250 i 300mila euro.
Quel Bari-Lecce è una delle gare finite al centro dell'indagine della Procura di Bari che ha portato all'arresto tre persone, tra cui proprio l'ex difensore del Bari Andrea Masiello, nell'ambito dell'inchiesta del calcioscommesse. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Il calendario degli interrogatori - Il gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista ha fissato il calendario degli interrogatori di garanzia delle tre persone in carcere dalla notte scorsa. Martedì mattina saranno interrogati Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, amici di Andrea Masiello e scommettitori. Mercoledì mattina toccherà all'ex difensore del Bari. Tutti e tre sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.
Il punto dello scandalo - Sarebbero 5 i match che sarebbero stati truccati dalle tre persone arrestate oggi dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Bari sul calcio scommesse. Le partite interessate sono Bari-Lecce del 15 maggio 2011, finita 0-2, Bologna-Bari del 22 maggio 2011, finita 0-4, Udinese-Bari del 9 maggio 2010, finita 3-3, Bari-Genoa del 2 maggio 2010, finita 3-0, Cesena-Bari del 17 aprile 2011, finita 1-0. Sono precisamente tre partite dello scorso campionato e due di quello precedente. Per quanto riguarda il derby tra Bari e Lecce gli inquirenti hanno accertato il pagamento con assegni poi cambiati in denaro contante, per i quali ci sarebbero delle prove derivanti da dichiarazioni, testimonianze, tabulati telefonici e indagini patrimoniali. Questo passaggio di denaro si sarebbe verificato a risultato della gara acquisito. Relativamente a questa partita sarebbe coinvolta anche una delle due societa', tanto che, come ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore capo Antonio Laudati, "e' l'unica sulla quale non ci sono state scommesse" di interesse investigativo.
Tutti gli arresti - Oltre all'ex difensore del Bari Andrea Masiello, agli arresti sono finiti anche i suoi amici scommettitori Giovanni Carella e Fabio Giacobbe. Tra gli ex calciatori biancorossi che sono invece solo indagati ci sono Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte. Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori - Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli - ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo 'zingaro' Victor Kondic, Leonardo Picci e l'albanese Armand Caca.
Chi è Andrea Masiello? - Il calciatore arrestato oggi è un difensore dell'Atalanta nella quale gioca dall'inizio di questa stagione. Nato a Viareggio il 5 febbraio del 1986, è cresciuto calcisticamente nella Lucchese, dove approda all'età di dodici anni. Debutta in prima squadra nella stagione 2002-2003, sotto la guida dell'allenatore Osvaldo Jaconi: prima esordisce in Coppa Italia e poi, il 9 febbraio 2003, arriva esordio nel campionato di Serie C1 nell'incontro interno contro lo Spezia. Dopo due presenze in maglia rossonera, nell'estate 2003 passa alla Juventus, che lo acquista in prestito. Qui, con la squadra Primavera allenata da Vincenzo Chiarenza che lo schiera difensore centrale in una difesa a tre, conquista nel 2004 e nel 2005 il Torneo di Viareggio.
Il suo debutto in A - Il 20 aprile 2005 arriva il debutto in Serie A contro l'Inter subentrando al 56' a Alessandro Birindelli nella sfida poi persa 1-0. A fine stagione viene totalmente riscattato dalla squadra bianconera, che nell'estate del 2005 lo gira in prestito all'Avellino. Nella squadra irpina rimane una sola stagione,in cui arriva fino ai playoff e segna il suo primo gol da calciatore professionista. Dal club irpino passa al Siena, ma non scende mai in campo, così nel successivo mercato di gennaio viene girato al Genoa in comproprietà. Con la squadra ligure conquista la promozione in serie A, poi viene acquistato dai rossoblù a titolo definitivo (alle buste). Al mercato di gennaio del 2008 viene ceduto al Bari, perché al Genoa trova poco spazio dopo il ritorno di Mimmo Criscito. Nel Bari, che poi lo acquisterà a titolo definitivo a 2,5 milioni di euro, rimane per tre anni e mezzo, fino all'estate dell'anno scorso, quando (dopo 137 presenze e 4 reti in maglia biancorossa, ma anche un'autorete che costa ai baresi la sconfitta nel derby contro il Lecce) passa all'Atalanta. Inizialmente viene utilizzato dal tecnico Colantuono, poi dopo il coinvolgimento nello scandalo calcioscommesse non viene più convocato in attesa degli sviluppi investigativi.
Il no di Gillet - L'allora capitano del Bari, il portiere Jean Francois Gillet, ora al Bologna, respinse le minacce degli ultrà che avevano chiesto ai biancorossi di perdere alcune partite dello scorso campionato per far soldi con le scommesse. Lo dice a verbale lo stesso Gillet facendo i nomi di tre capi ultrà. E' quanto emerge dagli atti Giudiziari. L'ex portiere del Bari, il 7 febbraio scorso, ha detto durante un'audizione in qualità di testimone, di aver ricevuto - scrive il gip di Bari - "intimazioni" da alcuni "esponenti di vertice degli ultra"' - riconosciuti in foto dall'ex capitano biancorosso per Raffaele Lo Iacono, Roberto Sblendorio e Alberto Savarese - solo per l'incontro Cesena-Bari: gli ultrà nella circostanza intimavano ai calciatori di perdere la successiva partita, ma il portiere dichiarava di essersi rifiutato di accettare".
Dice Gillet a verbale, riferendo le parole degli ultrà: "Aho, siete ultimi, avete fatto questo campionato di... non vi è mai successo niente, nessuno ha preso mazzate e cose varie, domani dovete perdere. Basta, non c'è stato niente da dire, così". Noi - dice Gillet - abbiamo detto: "No, non esiste". E loro hanno risposto: "Va beh, da ora fino alla fine non si sa mai che cosa può succedere, tu vivi a Bari, non si sa mai". Io ho detto: "Non esiste".
"E' sufficiente, in ogni caso, consultare gli almanacchi del calcio o la raccolta della stampa sportiva di quel periodo per verificare che il Bari avrebbe comunque perso sul campo per 1-0 entrambe quelle partite",conclude il giudice.
Il ds del Bari: "Un colpo al cuore" - "Non ci siamo resi conto di niente, è un colpo al cuore", ha detto a SkyTG24 il direttore sportivo del Bari Guido Angelozzi (video). La gara era finita 2-0 per il Lecce, anche grazie a un autogol del difensore arrestato, ora all'Atalanta.
Doni e il Tnas - Cristiano Doni, intanto, ha presentato istanza di ricusazione del Collegio Arbitrale nella controversia contro la Figc. "Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, in riferimento alla controversia Cristiano Doni/Figc, rende noto che è stata depositata istanza di ricusazione del Collegio arbitrale (Pres. Bartolomeo Manna, Presidente; Prof. Avv. Luigi Fumagalli e Prof. Avv. Massimo Zaccheo) ex art. 18 del Codice Tnas. Ai sensi del comma 2 dell'articolo citato l'istanza sarà trasmessa all'Alta Corte e comunicata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio", si legge in una nota.