Scommesse, Moggi: "La Figc dimostra di non avere un capo"

Calcio
Luciano Moggi (Getty)

L'ex dg della Juventus ai microfoni di Sky Tg24: "Si dimostra che tutti vanno a ruota libera, chi parla più forte e chi grida di più, quello ha ragione". E sulla radiazione, confermata dall'Alta Corte di giustizia del Coni: "Una sentenza politica". VIDEO

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"Il calcioscommesse? Dimostra che siamo in una fase in cui la Figc dimostra di non avere un capo": così ai microfoni di Sky Tg 24 Luciano Moggi. "Si dimostra che tutti vanno a ruota libera - ha aggiunto - chi parla più forte e chi grida di più, quello ha ragione. E si viene a verificare quello che si è verificato ora con le scommesse che sono una cosa che ha penalizzato il calcio ed è una cosa ingiusta da parte dei giocatori".

"Il presidente della federazione parla di etica dicendo che l'etica non va in prescrizione, poi però l'ha fatta diventare una ballerina impazzita quando si è dichiarato incompetente a decidere insieme al consiglio federale. Quando c'è l'esempio di un presidente così, chi sta nel calcio non può fare diversamente"- "Adesso - ha aggiunto Moggi riferendosi al calcioscommesse - si deve prendere questa gatta da pelare e voglio vedere, dopo le dichiarazioni di Masiello, come farà a risarcire la Sampdoria di una retrocessione che è stata fatta sul campo ma attraverso qualcosa che non è attinente al calcio".

Per Luciano Moggi, la radiazione (ieri confermata dall'Alta Corte di giustizia del Coni) "è una sentenza politica, su questo non ci sono dubbi". "Come ho sempre detto io andrò fino in fondo e cioé alla Corte europea per i diritti dell'uomo. L'Alta Corte del Coni si è uniformata alle precedenti sentenze, che sono state sentenze in copia che non hanno tenuto conto dell'insussistenza dei fatti dimostrata dalle montagne di documenti prodotti dalle difese".

"Hanno cominciato così e vogliono finire così - ha proseguito Moggi a Sky Tg24 -. I due processi sportivi hanno detto che non c'erano illeciti, anche al processo di Napoli è emerso che il campionato 2004/05 era regolare, che il sorteggio degli arbitri era regolare, che le ammonizioni mirate non c'erano". "Andrò alla Corte europea per i diritti dell'uomo e vediamo cosa succede. Ci troviamo di fronte ad accuse che non hanno riscontro nei fatti, è una cosa grave ma così è. Ci difenderemo nelle sedi più opportune. Qua sono sempre le stesse facce", ha concluso.