Altro lutto nel calcio. Morto Carlo Petrini, aveva 64 anni

Calcio
La copertina di uno dei tanti libri-denuncia di Carlo Petrini
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Cresciuto nelle giovanili del Genoa, vestì anche la maglia del Milan nel 1968-1969, del Torino ('69 a '71), con cui vinse la Coppa Italia 1970-1971, e della Roma. Era stato tra i primi a denunciare l'uso del doping nel calcio tra i Sessanta e i Settanta

Lutto nel mondo del calcio. E' morto lunedì mattina nell'ospedale di Lucca Carlo Petrini, ex attaccante della Roma. Aveva 64 anni. Cresciuto nelle giovanili del Genoa, vestì anche la maglia del Milan nel 1968-1969, del Torino ('69 a '71), con cui vinse la Coppa Italia 1970-1971. Petrini arrivò quindi nella Roma di Nils Liedholm nella stagione 1975-1976.

Carlo Petrini era ricoverato nel reparto di oncologia dell'ospedale di Lucca da sabato scorso. Le sue condizioni, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, al momento del ricovero erano gravissime. Da tempo malato di tumore, l'ex attaccante di Milan, Torino e Roma era stato tra i primi a denunciare l'uso del doping nel mondo del calcio in particolare tra negli anni Sessanta e Settanta, ed era diventato una specie di 'fustigatore' del mondo del pallone. Coinvolto nello scandalo scommesse del 1980, Petrini abbandonò il calcio e ha poi raccontato le sue esperienze in diversi libri.

Il suo destino era segnato da tempo, almeno da quando il primo tumore si era manifestato rendendolo quasi completamente cieco. Ma Carlo Petrini ha lottato fino alla fine tra le mille contraddizioni di una vita sia professionale sia personale segnata da passaggi difficili: dallo scandalo del calcio scommesse del 1980 alla morte del figlio Diego, stroncato da un tumore a soli 19 anni, che lui non rivedrà vivo nonostante l'appello lanciato dal ragazzo ormai in fin di vita che l'ex giocatore non volle ascoltare.

Sarà proprio Petrini uno dei primi giocatori a raccontare l'uso delle sostanze dopanti negli spogliatoi delle squadre di Serie A e B. Nato a Monticiano, in provincia di Siena, cresciuto nelle giovanili del Genoa a 20 anni Petrini esordì nel Milan di Nereo Rocco per poi passare, dopo qualche stagione in giro per i campi di mezz'Italia, alla Roma di Nils Liedholm nella stagione 1975-76. Gli anni migliori per uno dei giocatori che secondo gli inquirenti fu al centro dello primo scandalo del calcio scommesse. Venne squalificato per tre anni e mezzo anche se poi, nel 1982, grazie alla vittoria ai Mondiali di Spagna anche la sua squalifica venne ridotta e lui torno' a giocare in C2 con il Savona.

Chiusa la carriera, Petrini si dedicò agli affari seguendo una finanziaria il cui fallimento lo convinse ad abbandonare l'Italia rifugiandosi in Francia da dove tornò solo molti anni dopo, dedicandosi alla scrittura (sia alla poesia con un libro dedicato al figlio Diego, sia con libri-denuncia sul mondo del calcio).

Era diventato una specie di 'fustigatore' che non perdeva occasione per sottolineare come la malattia che lo aveva colpito, un glaucoma, fosse una conseguenza delle troppe sostanze che gli erano state date. Una storia raccontata nel volume 'Il fango del dio pallone'. Tra i suoi tanti libri anche uno sul mondo delle scommesse e 'Il calciatore suicidato', il volume scritto sulla morte del calciatore del Cosenza Donato Denis Bergamini, travolto da un camion il 18 novembre 1989. Petrini, che indago' di persona, sostenne che la morte del calciatore era avvenuta per mano della criminalità locale e non per un suicidio.