Del Piero: "Una stagione complicata. Non smetto di giocare"

Calcio
La copertina di Vanity Fair con Alessandro Del Piero
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Il campione bianconero, protagonista della copertina di Vanity Fair in edicola mercoledì, ha una certezza: dopo il 30 giugno continuerà a giocare. Del resto si intitola 'Giochiamo ancora' il suo libro che uscirà in edicola il 24 aprile

Tanta panchina, ma sempre decisivo una volta in campo, Alex del Piero non ha alcuna intenzione di chiudere col pallone. Nel rush finale di una stagione "complicata" per dirla alla sua maniera, ma con la sua Juve in piena corsa scudetto, il campione bianconero, protagonista della copertina di Vanity Fair in edicola mercoledì, ha una certezza: dopo il 30 giugno, data di scadenza del suo contratto, continuerà a giocare. Del resto si intitola 'Giochiamo ancora' anche il suo libro, un diario intimo che uscirà in libreria il 24 aprile. Il volume comincia con la domanda: 'Cosa farò da grande?'. E ancora oggi, a 37 anni, continuano a chiederglielo. "Allora non ebbi il coraggio di scrivere: il calciatore - racconta il numero 10 juventino -. Mi vergognavo del mio sogno, perchè non mi sembrava un lavoro vero. Dissi che sarei stato elettricista come mio padre Gino, oppure camionista, o cuoco. Oggi, a quella domanda, posso rispondere che le mie partite non sono finite. Io non sono quello che pensano di me un allenatore o un presidente, io sono quello che dimostro di essere, sono quello che io stesso penso di me. Per primo saprò quando dovrò smettere, ma non ancora: la mia passione per il gioco è troppo viva". Pagine intime in cui non manca il passaggio sulla morte del padre. "Ho il rammarico che non abbia conosciuto i miei figli, il dispiacere di non avergli detto 'ti voglio bene' qualche volta di più - dice Del Piero -. La sua morte è il dolore più grande della mia vita. E' cresciuto in una famiglia che guardava alle mille lire. Non eravamo poveri, ma dovevamo fare economia. Il senso della parsimonia mi è rimasto". Chiudere alla Juve era il suo obiettivo. "Era quello che sognavo - ammette Del Piero -. Questi vent'anni sono stati ricchi di emozioni, con momenti straordinari e a volte duri: ho provato il brivido di scrivere quasi tutti i record bianconeri. Ormai però le cose sono cambiate". Eppure i tifosi sono tutti per Pinturicchio, e per quei gol preziosi in una stagione che lui definisce "la più complicata della mia vita, perchè mi ha messo di fronte a una realtà che non avevo mai conosciuto: la realtà di chi gioca poco o niente. Nessuno pensa di meritare l'esclusione, e per quanto io abbia sempre pensato che se gioca un altro vuol dire che se lo merita, questo non significa rinunciare a lottare per conquistare quel posto". E certo non è stato un piacere sentire Andrea Agnelli, già a ottobre, annunciare che Del Piero non avrebbe fatto parte della Juventus nel 2013. "Mi ha sorpreso - dice il campione -. Ma un capitano non deve mai dimenticare i suoi doveri e quello che rappresenta. La Juventus è impegnata al massimo per vincere campionato e Coppa Italia. Non abbiamo bisogno di polemiche, che del resto non hanno mai fatto parte della mia carriera. Dal 30 giugno sono senza contratto. Non so immaginare il mio futuro, è un cambiamento enorme e un po' mi spaventa, perchè sarebbe come andare via di casa una seconda volta. Ma lo vivo come i videogiochi che mi piacevano da ragazzino: un nuovo livello da superare". Un pensiero a Piermario Morosini: "Davanti a una morte così assurda provo un senso di sgomento: la storia personale di Piermario rende questa tragedia ancora più inaccettabile, ci fa riflettere su quanto relativi siano i problemi di tutti i giorni, e quali realtà di vera sofferenza ci circondino. Non conoscevo Piermario ma tutti lo ricordano come un giovane buono, capace di superare le difficoltà della vita anche attraverso il calcio. Lo sport che, per tutti noi che ne viviamo, dovrebbe essere sempre e solo gioia condivisa in campo".

Del Piero: addio alla Juve in Australia? Alessandro Del Piero e la Juventus si diranno addio in Australia? Possibile, almeno secondo il quotidiano Sydney Morning Herald. Il giornale, nella sua edizione online, scrive che la Vecchia Signora volerà in Australia per un match di esibizione. Del Piero, scrive quindi il SMH, "potrebbe indossare la storica maglia bianconera per l'ultima volta a Sydney, Brisbane o Melbourne il 27 maggio". La squadra allenata da Antonio Conte affronterà il Sydney FC, il Brisbane Roar o uno dei due club di Melbourne. L'avversario dei bianconeri verrà indicato solo dopo la scelta della città che ospiterà il match. "La Juventus potrebbe arrivare in Australia direttamente dopo la finale di Coppa Italia del 20 maggio e si presenterà con Alex Del Piero per un tour d'addio", dice una fonte anonima vicina alla Juventus e citata dal Sydney Morning Herald.
Il giornale ipotizza che Del Piero, in scadenza di contratto con la Juventus, sarebbe orientato a ritirarsi se dovesse conquistare lo scudetto 2011-2012. In realtà, il numero 10 ha lasciato intendere che proseguirà la carriera anche lontano da Torino.
La Juve, prosegue la fonte citata dal quotidiano, in Australia sarà priva dei giocatori destinati a partecipare a Euro 2012: "Potrebbe presentarsi davanti ai numerosi tifosi con il titolo di campione d'Italia o con la Coppa Italia. O Magari con entrambi i trofei. Del Piero è l'attrazione principale, la persona più rispettata nel calcio italiano. Ma ci saranno anche Krasic, Vucinic, Quagliarella e Vidal". La Juve, si legge ancora, dovrebbe trascorrere qualche giorno nel centro tecnico dei Marconi Stallions, a Sydney. "A questo punto”, spiega la fonte al Sydney Morning Herald, “stanno pensando ad una città tra Brisbane, Melbourne o Sydney" per l'addio del capitano. Tre gli stadi in lizza: l'ANZ Stadium di Sydney, il Suncorp Stadium in Brisbane e l'AAMI Park di Melbourne.