Morosini: forse un difetto congenito. Giovedì i funerali

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Non sono stati né un infarto né un aneurisma cerebrale le cause della morte. L'autopsia di Piermario Morosini a Pescara ha escluso "situazioni macroscopiche evidenti". L'ipotesi è che sia insorta una fibrillazione ventricolare

Non sono stati né un infarto né un aneurisma cerebrale. L'autopsia a cui è stato sottoposto Piermario Morosini a Pescara ha escluso "situazioni macroscopiche evidenti", che "permettano di determinare la morte del calciatore". Lo ha confermato il medico legale Cristian D'Ovidio, che ieri ha effettuato l'esame, durato oltre 5 ore.  Con lui ha assistito all'autopsia anche il perito tossicologico Simona Martello della Cattolica di Roma, nominata come D'Ovidio dal pm titolare delle indagini, Valentina D'Agostino. La presenza della tossicologa è stata spiegata chiaramente dal procuratore aggiunto di Pescara Cristina Todeschini: "Il tossicologo ci deve essere perché siamo nello sport...".

"Ora sono necessari ulteriori approfondimenti anche di carattere tossicologico", ha successivamente confermato  D'Ovidio. In parole povere,  sulle cause della morte del centrocampista del Livorno l'attenzione dei medici sarebbe concentrata sull'accertamento di difetti cardiaci come alterazioni strutturali dell'organo e su difetti genetici che coinvolgono la conduzione elettrica del cuore.   In particolare, secondo quanto si è appreso da fonti mediche interne all'Ospedale di Pescara, per approfondire le ipotesi sul difetto genetico di conduzione elettrica del battito del cuore i medici dovranno effettuare test specifici, comprese analisi del Dna.

L’ipotesi di un “guasto” ventricolare - L'ipotesi principale è quella che sia insorta una fibrillazione ventricolare del cuore che avrebbe di fatto impedito la normale funzione di pompa, per poi arrivare all'arresto cardiaco. Tale aritmia potrebbe essere stata determinata appunto da un'anomalia di origine genetica. Tra l'altro, non sfugge all'attenzione dei medici una storia di familiarità per le malattie di cuore: il padre del giocatore sarebbe morto proprio per una malattia cardiaca. Secondo gli esperti,  sono molte le malattie che riguardano la conduzione cardiaca alcune delle quali legate a difetti genetici (gli esperti le chiamano canalopatie, sindrome del Qt lungo e breve, Wolf Parkinson White, sindrome di Brugada). I successivi esami del Dna che dovrebbero essere effettuati all'università Cattolica di Roma potrebbero mettere inoltre in evidenza se l'arresto cardiaco era o non era riattivabile. Non è escluso che le successive indagini si interroghino ancora sulla tempestività dei soccorsi e sull'uso del defibrillatore.

La salma alla famiglia, giovedì funerali -  La salma di Morosini intanto riceverà il nullaosta da parte della Procura di Pescara per essere riconsegnata alla famiglia. Martedì mattina partirà alla volta di Livorno, dove verrà  salutata dai tifosi amaranto con un giro di campo allo stadio Picchi e una sosta sotto la curva nord, e successivamente proseguirà il suo cammino per Bergamo: i funerali sono previsti per giovedì mattina alle 11 nella parrocchia di Monterosso, il quartiere dove Piermario era cresciuto e dove ha iniziato a giocare a calcio.  La salma arriverà nella serata di martedì, dopo un passaggio obbligato da Livorno, per consentire anche ai tifosi amaranto di tributargli l'ultimo saluto. La camera ardente sarà allestita nella parrocchia di Monterosso, a due passi dal campetto dove aveva tirato i primi calci e che adesso gli sarà intitolato. L'Atalanta lo aveva scovato proprio lì, prelevandolo a soli sette anni.

La Curva Sud si chiamerà Morosini - Il ritorno a casa sarà accompagnato dagli amici di sempre, subito accorsi a Pescara per confortare la fidanzata Anna. Intanto, il Comune di Bergamo si prepara a dedicargli la curva Sud. L'ordine del giorno presentato dal sindaco Franco Tentorio è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale ieri sera. D'accordo anche Valerio Bettoni, presidente del Coni provinciale. "Un segno di affetto nei confronti di un ragazzo sfortunato, che non si è mai perso per strada, nonostante la sfortuna che l'ha perseguitato". Favorevole anche Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta: "Appoggiamo questa iniziativa. Stiamo parlando di un ragazzo bergamasco e di un figlio di Zingonia, che tutti ricordiamo con affetto:  siamo ancora increduli e turbati da questa morte assurda e vogliamo supportare questa idea".

Livorno, addio alla maglia 25 - Non ci sarà più una maglia numero 25 per i giocatori del Livorno Calcio, né ora né mai più. La società ha infatti ritirato per sempre dalla numerazione ufficiale del club il numero indossato da Piermario Morosini.  Proprio nella città labronica sarà allestita la camera ardente. Perché la salma del calciatore dovrebbe raggiungere Livorno  verso le 13.30. Entrerà allo stadio dal cancello sul lato della gradinata,  poi verrà portata sul terreno di gioco, soffermandosi quindi sotto la curva nord.  il presidente del club, Aldo Spinelli, ha confermato che il  'Moro' sarà a Livorno per l'ultimo omaggio dei tifosi e della gente.

Niente più immagini del Moro – Ieri intanto i familiari di Morosini hanno chiesto ai mass media di non pubblicare più  le immagini video e fotografiche del momento della tragedia, quando il  'Moro' cade, non si rialza e viene soccorso. La richiesta è stata fatta attraverso il sito del club amaranto: "Il Livorno Calcio - si legge in una nota - a nome della famiglia Morosini chiede, gentilmente, a tutti i media di non riproporre più le immagini (video, foto) dell'attimo in cui Piermario cade in campo e degli attimi successivi dei soccorsi nella partita Pescara-Livorno". Si chiede di porre insomma un velo di pietà.

Un minuto di silenzio sui campi - Su indicazione del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, sarà osservato un minuto di silenzio prima delle gare di tutti i campionati di calcio, da oggi fino a domenica 22 aprile, compresi eventuali posticipi, in memoria di Morosini.