Rivoluzione San Siro, quando il campo è sintetico
CalcioSono 130 le strutture con "manto non naturale" come il Manuzzi approvate da Uefa e Fifa. Dallo stadio di Almelo in Olanda, passando per lo Stade De Suisse di Berna, per arrivare all'impianto dei Red Bull Salisburgo
Non è una rivoluzione? Beh, poco ci manca. Da agosto il campo di San Siro sarà un mix di erba artificiale e naturale. Ma la “Scala del calcio” non è il primo stadio di una società professionistica in Italia ad avere un manto non naturale. Dall’estate 2010, il “Silvio Piola” di Novara, inaugurato nel 1976, è stato dotato di un campo totalmente di erba sintetica. Come il “Dino Manuzzi” di Cesena. La società romagnola, nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dell’impianto dell’agosto 2011, ha infatti sostituto la vecchia erba naturale con una superficie artificiale. Nuovo manto inaugurato l’11 settembre 2011 con Cesena-Napoli, la prima partita nella storia della massima serie a essere disputata su un campo sintetico.
Cesena e Novara sono due esempi in Serie A, ma il sintetico nel calcio ad alti livelli è sbarcato in Italia una decina di anni fa. Allo stadio Miramare di Manfredonia, dove la squadra locale, gioca le proprie partite dal settembre 2001 in un campo con erba non naturale. Nel 2004, sempre in Puglia, lo stadio Antonio Bianco, casa del Gallipoli, squadra arrivata fino alla Serie B, fu dotata di un campo sintetico. E qualche mese prima , nel 2003, anche Il Menti di Castellamare di Stabia aveva avuto in dota dalla ristrutturazione un nuovo manto, approvato dalla Uefa
Ma l’Italia è solo l’ultimo dei paesi in cui il manto sintetico è stato introdotto ad alto livello. In Olanda, dal 2005 l’Heracles Almelo, squadra che milita nella Eredivisie, la prima divisione dei Paesi Bassi, gioca le sue partite casalinghe al Polman Stadion, struttura che nel 2005 è stata dotata di un campo sintetico e che nello stesso anno ha ricevuto dalla Uefa e dalla FIFA il Fifa 2 Star, certificazione che permetterebbe allo stadio olandese di ospitare match internazionali. Un certificato che nel 2008 è stato ottenuto anche dallo EM Stadion Wals Siezenheim, la casa dei Red Bulls Salisburgo e stadio che ha ospitato nel 2008 le partite del girone D degli Europei. Con un manto sintetico è anche lo stadio Luzhniki di Mosca. Che nell’ottobre 2007 ospitò la prima partita internazionale su campo sintetico, Russia e Inghilterra, valido per le qualificazioni a Euro 2008 e che nel 2008 fu la sede della finale di Champions League 2007-2008. Partita che per volere della UEFA non fu giocata sul terreno sintetico ma su erba naturale, installata per l’occasione..
Il sintetico è già una realtà invece in Francia. Il Lorient, allenato da Christin Gourcoff, papà dell’ex milanista Yoann, gioca le partite casalinghe allo Stade du Moustoir, 19mila posti e un campo non naturale al 100%. Stessa scelta per il Nancy, altra squadra di Ligue 1.Dal 2010, lo stadio Marcel Picotè, dove mosse i primi passi calcistici Le Roy Michelle Platini, è completamente sintetico, soprattutto per evitare le ghiacchiate tipiche degli inverni della Lorena. Per non parlare nel nuovo Stade de Suisse di Berna, casa della nazionale elvetica. Se in Francia, in Olanda e in Svizzera i manti non naturali sono una realtà, in Spagna e Inghilterra il sintetico non è ancora diventata un’abitudine.
Nei primi anni Ottanta, squadre storiche come il Luton Town, il Preston North End, l’Oldham Athletic e il Queen’s Park Rangers avevano sostituto i vecchi campi in erba con quelli sintetici. Per poi ritornare all’antica. Adesso la Federazione inglese sta discutendo la possibilità di dare il via libera al sintetico. La ragione? I campi in erba per essere ben tenuti hanno bisogno di molta acqua. Troppa. Certo, farebbe un bel effetto vedere l’Old Trafford o il mitico Anfield Road, inseriti nella lista FIFA-UEFA dei campi 2 Star Fifa.
Cesena e Novara sono due esempi in Serie A, ma il sintetico nel calcio ad alti livelli è sbarcato in Italia una decina di anni fa. Allo stadio Miramare di Manfredonia, dove la squadra locale, gioca le proprie partite dal settembre 2001 in un campo con erba non naturale. Nel 2004, sempre in Puglia, lo stadio Antonio Bianco, casa del Gallipoli, squadra arrivata fino alla Serie B, fu dotata di un campo sintetico. E qualche mese prima , nel 2003, anche Il Menti di Castellamare di Stabia aveva avuto in dota dalla ristrutturazione un nuovo manto, approvato dalla Uefa
Ma l’Italia è solo l’ultimo dei paesi in cui il manto sintetico è stato introdotto ad alto livello. In Olanda, dal 2005 l’Heracles Almelo, squadra che milita nella Eredivisie, la prima divisione dei Paesi Bassi, gioca le sue partite casalinghe al Polman Stadion, struttura che nel 2005 è stata dotata di un campo sintetico e che nello stesso anno ha ricevuto dalla Uefa e dalla FIFA il Fifa 2 Star, certificazione che permetterebbe allo stadio olandese di ospitare match internazionali. Un certificato che nel 2008 è stato ottenuto anche dallo EM Stadion Wals Siezenheim, la casa dei Red Bulls Salisburgo e stadio che ha ospitato nel 2008 le partite del girone D degli Europei. Con un manto sintetico è anche lo stadio Luzhniki di Mosca. Che nell’ottobre 2007 ospitò la prima partita internazionale su campo sintetico, Russia e Inghilterra, valido per le qualificazioni a Euro 2008 e che nel 2008 fu la sede della finale di Champions League 2007-2008. Partita che per volere della UEFA non fu giocata sul terreno sintetico ma su erba naturale, installata per l’occasione..
Il sintetico è già una realtà invece in Francia. Il Lorient, allenato da Christin Gourcoff, papà dell’ex milanista Yoann, gioca le partite casalinghe allo Stade du Moustoir, 19mila posti e un campo non naturale al 100%. Stessa scelta per il Nancy, altra squadra di Ligue 1.Dal 2010, lo stadio Marcel Picotè, dove mosse i primi passi calcistici Le Roy Michelle Platini, è completamente sintetico, soprattutto per evitare le ghiacchiate tipiche degli inverni della Lorena. Per non parlare nel nuovo Stade de Suisse di Berna, casa della nazionale elvetica. Se in Francia, in Olanda e in Svizzera i manti non naturali sono una realtà, in Spagna e Inghilterra il sintetico non è ancora diventata un’abitudine.
Nei primi anni Ottanta, squadre storiche come il Luton Town, il Preston North End, l’Oldham Athletic e il Queen’s Park Rangers avevano sostituto i vecchi campi in erba con quelli sintetici. Per poi ritornare all’antica. Adesso la Federazione inglese sta discutendo la possibilità di dare il via libera al sintetico. La ragione? I campi in erba per essere ben tenuti hanno bisogno di molta acqua. Troppa. Certo, farebbe un bel effetto vedere l’Old Trafford o il mitico Anfield Road, inseriti nella lista FIFA-UEFA dei campi 2 Star Fifa.