Scommesse, Conte: "Sono sereno, se mi chiamano risponderò"

Calcio
L'allenatore bianconero Antonio Conte (Foto Getty)

L'allenatore della Juve commenta le indiscrezioni secondo cui Carobbio avrebbe raccontato che lui sapeva di una combine del Siena. Sul match contro la Roma: "Noi e il Milan abbiamo lo stesso obbligo di vincere". In forse Quagliarella

"Non sono stato chiamato da nessuno. Nel momento in cui sarò chiamato da qualcuno, avrò il piacere
di rispondere": lo ha detto l'allenatore della Juve Antonio Conte, in conferenza stampa al centro sportivo di Vinovo, sulle indiscrezioni secondo le quali Carobbio avrebbe detto agli inquirenti che Conte sapeva di una combine del Siena. Conte ha voluto anticipare le domande, nella conferenza che precede Juventus-Roma, con una sua dichiarazione. "C'è poco da dire - ha esordito il tecnico bianconero - Sono molto sereno e fiducioso nelle istituzioni, che stanno facendo il loro lavoro". A una domanda sul dubbio di 'azioni destabilizzanti', avanzato dal tecnico già alcune settimane fa, Conte ha aggiunto: "Se qualcuno pensa di destabilizzarci, trova duro: alzerà solo ancora di più la nostra voglia".
"L'avevo detto già alcune settimane fa, mi aspettavo di tutto dall'esterno per destabilizzarci" - continua Conte - Triplicheremo per tre le nostre forze. Alzeremo ancora di più la nostra cattiveria agonistica, le nostre antenne".

Sul match contro la Roma -
"L'obbligo di vincere c'è sia per la Juventus che per il Milan, ma ci sarebbe comunque sempre per il blasone delle due società. Ancora di più a sei giornate dalla fine, stando attenti a non commettere passi falsi". Antonio Conte inquadra così la vigilia del match contro una Roma che definisce "molto motivata". Il tecnico sintetizza così la volata scudetto della Juventus: "Giacchè siamo qui, diamo tutti noi stessi. Se vinciamo, meglio, altrimenti farò i complimenti ai miei ragazzi per un'annata comunque straordinaria". Contrattempo della vigilia, la contrattura ad un adduttore per Fabio Quagliarella, in forte dubbio.