Juve e Inter festa insieme, si chiude il cerchio dei veleni

Calcio
Milito e Vucinic, rispettivamente 23 e 9 reti in campionato (Getty)
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Dopo 6 anni juventini e interisti hanno esultato per la vittoria contro un avversario comune, il Milan. Il destino sembra aver ricomposto, almeno in parte, fratture insanabili. Sono arrivati i complimenti di Moratti e il ringraziamento di Buffon a Zanetti

di Alessandro Biolchi

22.41 di domenica 6 maggio 2012, l'attimo in cui si consuma la nemesi. Interisti e juventini con le braccia al cielo, un'esultanza comune che fonde in un urlo di gioia 6 anni di rabbia e veleni. Sono le misteriose dinamiche del Fato, che costruisce sceneggiature imperscrutabili e destinate a ricomporre sempre gli squilibri della storia. Se avesse vinto il Milan 2-1, avremmo probabilmente vissuto una settimana di tensioni sull'asse Milano-Torino, tra gallerie di foto da mettere sui cellulari: dopo Muntari anche Cambiasso. E magari l'uscita di Julio Cesar su Boateng. E invece no. Alla fine per una notte resta l'orgogliosa serenità di 3 piazze che mettono insieme la stragrande maggioranza dei tifosi italiani: juventini in festa per uno scudetto strameritato, milanisti che escono dalla contesa a testa alta grazie a una squadra che in due anni ha messo insieme uno scudetto e la bellezza (per ora) di 159 punti, interisti finalmente liberi di specchiarsi in una squadra che rievoca quella invincibile di due anni fa.

E sullo sfondo il cerchio che si chiude: Moratti che rende i giusti meriti ai vincitori, Buffon che ringrazia pubblicamente i ragazzi dell'Inter e Zanetti in particolare. L'abbraccio virtuale di due capitani-campioni ben al di sopra dei miasmi usciti dal tombino del 2006. E così quella dei 30 scudetti e della terza stella diventa una questione da almanacchi compilati su twitter: un rumore di festa, non quello dei nemici. E che può esser letto da mille angolazioni. Quella di maggior classe la espone lui, Antonio Conte, l'allenatore capace di rivestire la Juve del tricolore: "30esimo scudetto? Per me è il primo": più che una frase, un fantastico tunnel alle polemiche.

Ha ragione, Conte: il calcio è la quintessenza della magia e vive di attimi che innervano il presente ammiccando al futuro. Mai voltarsi indietro: ora mercato, Europei, Champions e una nuova stagione fatta di sfide spettacolari e imperdibili. Tenendo a mente quel momento: quello della nemesi che chiude il cerchio dei veleni e restituisce al calcio italiano splendide rivalità sportive.