Pescara-Torino, ecco la Partitissima col fuoco dentro

Calcio
Protagonisti attesi: Sansovini e Insigne saranno due dei grandi protagonisti di Pescara-Torino (Getty)
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B COME BARONE. La seconda contro la prima, il miglior attacco contro la miglior difesa, la squadra che ha vinto di più e quella che ha perso solo sei volte. All'Adriatico, sabato, dopo il deferimento della società abruzzese, sarà spettacolo puro

di DANIELE BARONE

Era già di suo la Partitissima. Perché maiuscoli sono i numeri: la seconda contro la prima, 150 punti complessivi, il miglior attacco (84 gol) contro la miglior difesa (26), la squadra che ha vinto di più e quella che ha perso solo sei volte.

Perché maiuscola è l’attesa che Pescara, la città, ha incominciato a respirare già qualche attimo dopo la fine della partita che i biancazzurri hanno giocato e vinto a Grosseto sabato scorso. Ventimila biglietti bruciati, richieste per almeno trentamila, “la partita più importante degli ultimi vent’anni” l’hanno definita lì. Perché vent’anni sono passati dall’ultima promozione degli abruzzesi in A. Era il Pescara di Galeone in panchina e Allegri in mezzo al campo, fu 2-2 con l’Udinese e fu il delirio. E non da meno sta palpitando il cuore Toro, finalmente vicino al traguardo dopo i travagli degli ultimi anni, adesso dinanzi all’ultimo, vero ostacolo di questa sua stagione della rinascita. Otto giorni dopo il ricordo di Superga, passato che non passa mai e futuro che si intreccia.

Perché maiuscola è la rivalità che è quasi improvvisamente esplosa, tra le due squadre, dopo la gara d’andata, il 4-2 dei granata e le critiche pesanti di Zeman all’arbitro. “Se ci sono delle regole andrebbero rispettate”, fumò il boemo e la sua rabbia raccontava di fuorigioco fischiati e non fischiati. “Abbiamo dominato” fu la chiosa di Ventura. Sarebbe bastato, eccome, per elevarla a tale rango, Pescara-Torino. Poi è arrivata la notizia del deferimento a carico della società abruzzese e la Partitissima è diventata la Partitissima con il fuoco dentro. Ansia ed eccitazione, preoccupazione ed orgoglio, le certezze e i punti interrogativi. “Siamo assolutamente estranei alla vicenda” ha voluto subito commentare il presidente Sebastiani. “E ho detto chiaramente ai giocatori di restare tranquilli”. Un deferimento non è una condanna ma la miccia del “che succederà?” ormai si è accesa. E i pensieri rischiano di andare un po’ dovunque.
Pescara depresso o Pescara arrabbiato? Riuscissero Insigne e compagni a conservare la concentrazione, su quanto fatto nelle ultime quattro partite (18 gol segnati, 2 subiti ed una dimostrazione di forza paurosa), avrebbero già fatto un bel pezzo di partita.

E il Torino? Sicuramente sereno, forte, consapevole di avere due punti in più, lo spessore di un campionato condotto praticamente sempre in testa e, tanto per non andare troppo lontano, la “limpidezza” dell’ultima vittoria: 3-1 al Padova con il carattere che piace tanto al suo allenatore. Due grandi squadre, quella più divertente e quella più efficace, due maestri della panchina, storie diverse, lo stesso obiettivo, ventimila appassionati allo stadio e chissà quanti a guardarla su Sky: il più grande spettacolo della serie BWIN ma da stasera con una incognita. Con quel fuoco che si è acceso tutt’intorno. Di cui nessuno sentiva il bisogno.