Juve, parla Conte: "Il prossimo sogno? Il rinnovo"

Calcio
Antonio Conte ha vinto il suo primo titolo all'esordio sulla panchina della Juventus (getty)

L'allenatore neo-campione d'Italia in una lunga intervista a Sky parla di sé e dello scudetto appena conquistato. E sulle tre stelle: "Hanno un valore simbolico ma l'importante è entrare nella storia con le vittorie"

La realtà ha superato la fantasia, questo è il mio primo scudetto da allenatore. Il prossimo sogno è quello di rinnovare il contratto. Le stelle hanno un valore simbolico, l'importante è entrare nella storia con le vittorie". Antonio Conte festeggia lo scudetto conquistato con la Juventus e pensa al futuro: il tecnico e la società bianconera si siederanno per discutere il rinnovo del contratto.

Prima, bisogna finire una stagione che ha riservato una gioia immensa al popolo della Vecchia Signora. "Il momento che più mi è rimasto impresso nella mente in questi giorni di festeggiamenti è sicuramente l'abbraccio finale a Trieste. Poi, se vogliamo ricordare una cosa simpatica, camminare per le strade di Torino e vedere la gente che, in mezzo alla strada, tira il freno a mano fregandosene di eventuali tamponamenti, scende, ti abbraccia, piange e ti dice grazie", dice Conte in un'intervista che Sky Sport trasmetterà domenica.

Lo scudetto 2011-2012 è il 28simo o il 30simo? La bandiera esposta all'ingresso della sede della società è caratterizzata da 3 stelle. "Le stelle hanno un valore simbolico, l'importante è entrare nella storia con le vittorie. Questo è il mio primo scudetto da allenatore. Per mentalità, non guardo mai indietro nè per pensare alle cose belle, nè per pensare a quelle brutte. Penso sempre al presente e a quello che verrà', dice Conte. "L'altro giorno, quando abbiamo ripreso gli allenamenti, guardavo i giocatori che si scaldavano e pensavo: 'Sono l'allenatore che ha vinto lo scudetto'. E' stata una bella sensazione. Poi ho pensato: 'Hai dimostrato di meritare la chance che ti è stata data di allenare'. Ma, se devo dire la verità, su questo non avevo dubbi", racconta.

"Qualche anno fa feci una dichiarazione che poteva sembrare presuntuosa, dissi: 'Se fra 4-5 anni non arrivo ad allenare una grande, mi dedico alla famiglia, alla quale avevo tolto tanto'. Io me lo sentivo che sarei tornato alla Juventus - rivela -. Quando ho smesso, sapevo che si trattava di un arrivederci e non di un addio. Sono tornato e sono contento che quello che sentivo allora si è avverato, anche se devo ammettere che la realtà ha superato la fantasia". La Juve può completare la doppietta con la conquista della Coppa Italia.

Poi, si penserà al futuro. E al nuovo contratto del tecnico: "Sicuramente in questi giorni inizieremo a parlare con la società. E' giusto confrontarsi dopo un anno di lavoro su tutto. Ma c'è la massima serenità da parte mia e da parte della società"'. Non ci sara', invece, un nuovo contratto per Alessandro Del Piero. "Lui mi da' la sensazione di un calciatore straordinariamente concentrato sul presente. Questo è stato il valore aggiunto per lui e per noi, soprattutto quando la stagione è diventata calda e avevamo bisogno dei colpi del campione. Lui c'era, come c'è adesso e ci sarà in questo finale di stagione, visto che vogliamo mantenere l'imbattibilità e, possibilmente, vincere la Coppa Italia", dice Conte.

"L'ho sempre visto come un giocatore che poteva risolvere i problemi. Spesso sono stato criticato perchè lo facevo giocare poco, a volte 6 o 7 minuti. Invece io l'ho sempre chiamato quando avevo bisogno di lui, che fosse un minuto, 30 secondi, un tempo o tutta la partita", aggiunge. L'annata trionfale ha restituito alla Juventus il miglior Gigi Buffon. "E' tornato al centro del progetto. Campioni come lui, Del Piero, Pirlo, devono sentirsi al centro del progetto, devono sentirsi la responsabilità. Io non ho fatto altro che addossargli delle responsabilità -dice Conte-. Buffon e Del Piero sono stati i primi con cui ho parlato, gli ho fatto capire cosa mi aspettavo da loro: dovevano aiutarmi molto piu' degli altri perche' con loro sarei stato feroce sotto tutti i punti di vista. E loro mi hanno aiutato molto. Buffon, Del Piero e Pirlo sono stati i tre campioni che hanno contribuito alla crescita esponenziale di questo gruppo".

La Juventus, nello scontro diretto con il Milan, è stata favorita dalla mancata concessione di un gol al rossonero Muntari. A chi continua a evidenziare l'episodio, Conte replica: "Ha parlato il campo: 8 vittorie nelle ultime 9 partite a dimostrazione che non ci ha innervosito. Io ho sempre detto che il campionato l'avrebbe vinto la squadra migliore, la squadra che, nell'arco della stagione, fosse stata più costante, avesse giocato meglio, avesse avuto una migliore organizzazione. E io penso che tutto questo la Juventus l'abbia dimostrato e sia stata superiore al Milan".