Roma, parla Baldini: "L'arrivo di Guardiola? Fantascienza"

Calcio
Franco Baldini è direttore generale della Roma da ottobre 2011 (Getty)

Dopo l'addio di Luis Enrique, il direttore generale giallorosso assicura: "Il progetto non è fallito e andrà avanti con un altro allenatore: non sarà l'ex tecnico del Barcellona. La proprietà americana investirà ancora e vuole far tornare grande la Roma"

Il progetto della nuova Roma "non è fallito". Nonostante le dimissioni comunicate ieri ufficialmente dal tecnico Luis Enrique, il direttore generale Franco Baldini difende l'operato dell'asturiano sulla panchina giallorossa. "Non posso sottrarmi alle mie responsabilità, mi ero legato molto a Luis Enrique e a questo progetto", ha detto il d.g. romanista intervenendo a SkyTg24.

Baldini ha rivelato che l'allenatore spagnolo aveva deciso l'addio alla panchina della Roma dopo la sconfitta interna con la Fiorentina del 25 aprile e la successiva contestazione dei tifosi. Nella lista dei candidati per sostituirlo, il dg giallorosso ha già escluso il nome di Guardiola: "Pep era un sogno, ma vederlo a Roma è fantascienza. Non so dire quando sarà annunciato il nuovo allenatore. Abbiamo considerato tanti nomi, ma non è stato ancora contattato nessuno". Il favorito per prendere il posto di Luis Enrique rimane comunque l'attuale allenatore del Catania, Vincenzo Montella

Baldini ha difeso anche l'impianto di gioco dato da Luis Enrique alla squadra giallorossa: "La nostra intenzione di proporre un certo tipo di calcio - ha detto Baldini - è evidenziata dalle statistiche della Lega sulla qualità del gioco, che vedono la Roma tra i primi tre posti assieme a Juventus e Milan. Il fallimento è stato percepito per l'andamento altalenante del nostro campionato".

Il dirigente giallorosso ha provato infine a rassicurare i tifosi sulle intenzioni della società: "So che la proprietà americana vuole investire ancora per far tornare grande questa squadra. Lunedì - ha spiegato Baldini - ci sarà un consiglio d'amministrazione, dove fra l'altro non tutti sono contentissimi del mio operato. Per questo rimetterò il mio mandato al loro giudizio: ho un contratto di quattro anni, ma se non sono contenti saluto e me ne vado tranquillamente". Il dg romanista ha però aggiunto: "Non darò le dimissioni: paradossalmente sarebbe come premiarmi in una maniera che in questo momento non merito".