Prandelli verso Euro 2012: modernizzare, non rivoluzionare
CalcioA meno di un mese dal via al campionato europeo, il ct azzurro si confessa in un'intervista a L'Equipe Mag: "Voglio riprogrammare una squadra che deve costruire il suo futuro basandosi sul gioco"
Preferisce parlare di "modernizzazione", piuttosto che di rivoluzione. Cesare Prandelli, allenatore dell'Italia dal 2010, ha la missione di "riprogrammare una squadra che deve costruire il suo futuro basandosi sul gioco, sulla volontà di trovare il gioco". Lo confessa il ct azzurro a meno di un mese da Euro 2012, in un'intervista a L'Equipe Mag. Ma il tecnico avverte: "Oggi, l'Italia ha buoni giocatori, ma non fuoriclasse".
Prandelli spiega poi quale sarà il volto dell'Italia che affronterà la Spagna nella prima gara di Euro 2012. "La squadra deve rimanere compatta, mantenere il possesso della palla e se lo perde deve recuperarlo rapidamente per sviluppare il gioco immediatamente", assicura Prandelli. In teoria, "le partite devono essere aperte, spettacolari e l'Italia deve essere una squadra che vuole attaccare, ma che sa anche difendere, e quindi eseguire un gioco globale e ambizioso".
Il tecnico parla poi dei suoi modelli. "Tutte le squadre che giocano un calcio totale, dall'Ajax dei primi anni 70", al Barcellona, ma anche alla Juventus di Antonio Conte, campione d'Italia quest'anno. Cesare Prandelli è anche l'allenatore che ha deciso di puntare sull'attaccante del Manchester City Mario Balotelli e quello del Milan, Antonio Cassano, due enfants terribles del calcio italiano. Resta a lui imporre la sua visione delle cose. Il grande pubblico, come certi dirigenti, non sono pronti a vedere gli azzurri "sviluppare una cultura tattica di un nuovo genere". Tra le preoccupazioni dell'allenatore italiano, la grande passione dei tifosi italiani, che a lungo termine può però diventare un ostacolo. "Quando si ascolterà l'inno nazionale della prima partita dell'Europeo, tutti diventeranno nostri accesi tifosi, ma improvvisamente si vive alla giornata. Se vinci, bene. Ma se perdi, vai via".
Prandelli spiega poi quale sarà il volto dell'Italia che affronterà la Spagna nella prima gara di Euro 2012. "La squadra deve rimanere compatta, mantenere il possesso della palla e se lo perde deve recuperarlo rapidamente per sviluppare il gioco immediatamente", assicura Prandelli. In teoria, "le partite devono essere aperte, spettacolari e l'Italia deve essere una squadra che vuole attaccare, ma che sa anche difendere, e quindi eseguire un gioco globale e ambizioso".
Il tecnico parla poi dei suoi modelli. "Tutte le squadre che giocano un calcio totale, dall'Ajax dei primi anni 70", al Barcellona, ma anche alla Juventus di Antonio Conte, campione d'Italia quest'anno. Cesare Prandelli è anche l'allenatore che ha deciso di puntare sull'attaccante del Manchester City Mario Balotelli e quello del Milan, Antonio Cassano, due enfants terribles del calcio italiano. Resta a lui imporre la sua visione delle cose. Il grande pubblico, come certi dirigenti, non sono pronti a vedere gli azzurri "sviluppare una cultura tattica di un nuovo genere". Tra le preoccupazioni dell'allenatore italiano, la grande passione dei tifosi italiani, che a lungo termine può però diventare un ostacolo. "Quando si ascolterà l'inno nazionale della prima partita dell'Europeo, tutti diventeranno nostri accesi tifosi, ma improvvisamente si vive alla giornata. Se vinci, bene. Ma se perdi, vai via".