L'oro di Napoli 22 anni dopo sembra un Pocho la Champions

Calcio

7932 giorni separano il Napoli dall'ultima vittoria: 1° settembre 1990, data ufficiale della fine dell'era Maradona. Otto anni fa il club non esisteva più. E' solo Coppa Italia, ma dopo il De Profundis ora è Marcia Trionfale

7932 giorni separano il Napoli dall'ultima vittoria: 1° settembre 1990, data ufficiale della fine dell'era Maradona, avversaria - guarda caso - sempre la Juventus. Il 5-1 allora illuse che tutto fosse possibile, anche prorogare l'incantesimo. Stavolta no, stavolta è la conferma che qualcosa questa squadra può vincere, non è destinata a sfiorare l'impresa, è capace di realizzarla.

Il trionfo del Chelsea in Champions è stata una carica supplementare: la squadra più forte d'Europa s'era dovuta arrendere al Napoli, la squadra più imbattuta d'Europa, la Juventus, ha conosciuto l'unica sconfitta contro il Napoli. Punti certi dai quali ripartire, non illusioni sulle quali cullarsi: si può ciò che si vuole, ma con qualche domanda. Una su tutte: Il Napoli può rinunciare a Lavezzi? Può riconvertirsi a un gioco che non preveda la presenza di un fantastico jolly da calare sul tavolo quando serve?

Come nella notte di Roma, come spessissimo è accaduto in questi anni che nel segno del Pocho sono passati, regalando emozioni che parevano consegnate alla memoria. Lavezzi più di Cavani, nonostante i suoi gol, più di Hamsik, più di tutti i titolarissimi. Quasi quanto Mazzarri che questa squadra ha plasmato con le sue rudezze, con i suoi spigoli, con la sua generosità.

Otto anni fa il Napoli non esisteva più, sepolto da un mare di debiti, Aurelio De Laurentiis l'ha trasformato in business virtuoso. Da Manfredonia all'Olimpico è stata prima via crucis e infine marcia trionfale. E' solo la coppa Italia, sembra la Champions. Può succedere dopo 7932 giorni di astinenza.