Scommesse, l'ordinanza. "Grave come la corruzione politica"

Calcio

Il gip Salvini e il pm Di Martino della Procura di Cremona documentano riscontri allarmanti scrivendo a proposito del nuovo capitolo del calcioscommesse, apertosi con gli arresti all'alba di lunedì. Sculli, la malavita, Criscito, Kaladze. Ecco cosa emerge

"L'alterazione di partite è percepita, a torto o a ragione, come non meno grave di fenomeni di corruzione che avvengono nel campo politico-amministrativo". E' quanto scrive il gip del tribunale di Cremona, Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare relativa al nuovo capitolo del calcio scommesse. Ecco i passi principali, stralci dal lungo, allarmante documento della Procura di Cremona.

Il gip: come la corruzione politica
- "Talmente attesa è l'attenzione, l'entusiasmo e la fiducia nelle competizioni calcistiche, nella dimensione quindi della  socialità, e talmente elevati sono gli interessi economici che vi ruotano intorno, nella dimensione quindi di un segmento importante dell'economia", che tale fenomeno viene paragonato a quello della corruzione. Inoltre "danneggia, con l'arricchimento sleale che esso comporta, un enorme numero di soggetti: non solo lo Stato e le società calcistiche, ma milioni di tifosi che si sentono colpiti da  sentimenti di delusione e inganno".

Il gip: quel summit con Sculli - Tra le partite oggetto di questo nuovo filone di indagini anche Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, terminata a 4-2. Nel corso delle indagini è stato registrato un summit presso un ristorante genovese (in orario pomeridiano, quando lo stesso era chiuso) quattro giorni pruima del match, il giorno 10 maggio 2011. - scrive sempre il gip -. A tale incontro hanno partecipato Sculli Giuseppe, il calciatore all' epoca del Genoa Criscito Domenico, il pregiudicato bosniaco Altic Safet, Pollicino Luca, Pollicino Stefano (fratelli titolari del ristorante in argomento Osteria del Coccio) Leopizzi  Massimo (esponente di spicco della tifoseria ultras del Genoa), Fileni Fabrizio (tifoso ultras genoano) e Qoshy Kujtim (soggetto albanese legato ad Altic). Il summit in argomento è stato oggetto di un servizio di osservazione, adeguatamente documentato. Sono i giorni che precedono la partita di calcio Lazio-Genoa", annota Salvini.

"Rapporti amichevoli con la malavita" - Il giudice evidenzia "i rapporti anche di Milanetto con Altic (i due si chiamano per nome, come se fossero legati da una consuetudine di frequentazione; Sculli utilizza con Altic un linguaggio amichevole fino al punto di chiamarlo sempre "frate", e cioè fratello)" e "l'uso di un linguaggio criptico (es. "documenti" nel senso di "denaro"; si pensi a quando Altic gli chiede se ha l'orologio - frase senza senso, ma immediatamente interpretata da Sculli)", Salvini sottolinea anche che "il coinvolgimento di altri giocatori nella vicenda, quali Milanetto e Kaladze, danno il senso di una consuetudine di Sculli in comportamenti di questo tipo e possono far ritenere stabile una sua disponibilità che finisce per rafforzare l'organizzazione nel suo complesso". Rilevante anche "la stessa circostanza che Ilievsky, che si è certamente incontrato con Sculli a Milano il 16 maggio, sappia perfettamente del suo coinvolgimento nella partita Lazio-Genoa, nell'ambito dell'intervista resa al giornalista di Repubblica, conferma tale assunto"

"Gli elvetici, un secondo gruppo"
- Il Gip Guido Salvini, nell'ordinanza, scrive dell'esistenza di "un secondo gruppo di indagati (gli "elvetici" Gritti e Ragini, per il quale non è stata richiesta misura) "che si ricollega a quella prima fase, riferita da Carobbio e Gervasoni, che si inquadra nel tentativo di Gegic e degli altri "zingari" di esportare dalla Svizzera all'Italia il fenomeno della manipolazione delle partite. Si sta quindi parlando - scrive il giudice - dei personaggi che hanno militato in squadre elvetiche, già attivi in quel Paese nell'attività illecita in questione, che decidono di agevolare gli "zingari" per consentire questa infiltrazione in Italia". "I tabulati telefonici - prosegue il gip - consentono inoltre di concludere che non si tratta di un fatto che si è esaurito nella partecipazione a quegli incontri originari, che dimostrano il loro ruolo di "soci fondatori", ma che i rapporti con gli altri associati sono continuati nel tempo. Nei confronti del Ragini, allo stato, non è stata richiesta una misura custodiale, in quanto dagli altri indagati non è stato fatto in modo diretto il suo nome (che è per ora ricavato soltanto dal suo ruolo) e la sua posizione appare comunque meno centrale  e delineata di quella del Gritti".

Il pm: quella disponibilità di Mauri
- Secondo il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto di Martino, su richiesta del quale è stato arrestato, il capitano della Lazio "manifestava  la sua costante disponibilitàa favore del gruppo degli zingari, ad alterare in cambio di denaro il naturale risultato di partite della Lazio nell'ambito del campionato 2010-2011, favorendone la vittoria anche ai fini di una migliore posizione in classifica". Lo si legge nel capo d'imputazione alla base dell'arresto.

Il capitano della Lazio "manipolava"
- "In concreto - scrive di Martino - partecipava quantomeno alla manipolazione delle partite Lazio-Genoa, del 14.5.2011 e Lecce-Lazio del 22.5.2011". Amico di Zamperini Alessandro, (anch'egli arrestato tempo fa, ndr), che era al corrente di detta disponibilità, veniva da questi messo in contatto a tal fine con Gegic ed Ilievsky. Pertanto intratteneva una fitta rete di rapporti diretti e telefonici con alcuni degli associati, in data prossima o coincidente con le suddette partite, e in particolare con il medesimo Zamperini, che costituiva il costante strumento di mediazione tra il gruppo degli zingari e i calciatori, corrotti o corruttibili, della serie A". Tali rapporti Mauri li teneva "in particolare con una scheda dedicata", intestata a una donna, "quest'ultima in relazione sentimentale" con il titolare di un'agenzia sulla quale "Mauri ed altri associati si appoggiavano per le scommesse illegali".

L'ultrà del Genoa in compagnia di Sculli
- "E' stata una situazione casuale, abbiamo saputo che quel giorno lì in quel ristorante era presente un giocatore che giocava nel Genoa, Criscito, e sono andato a chiedere  una risposta in merito a una partita di tre giorni prima, il derby Genoa-Sampdoria. Non sapevo che ci fosse anche Sculli, che all'epoca giocava nella Lazio. Mi sono recato lì per chiedere spiegazioni e basta sul comportamento della squadra durante la partita e su Milanetto che, al gol di Boselli, invece di festeggiare è venuto incontro a noi dandoci dei bastardi". Queste le parole dell'ultrà del Genoa Fabrizio Fileni, coinvolto nello scandalo calcioscommesse, che ha commentato le foto che lo  vedono in compagnia di Sculli, Criscito e altre persone legate al  mondo del calcio.

Il gip: le "porte" di cui parla Kaladze - Nell'ordinanza con la quale il gip Guido Salvini dispone i nuovi arresti nell'inchiesta sul Calcioscommesse è anche riportata una telefonata tra un pregiudicato bosniaco, Safet Altic, in contatto anche con Giuseppe Sculli e Domenico Criscito, e l'ex calciatore del Genoa, Kakhaber Kalazde. Altic, parlando poi con un altro pregiudicato, come ha appreso l'Ansa, spiega che il calciatore gli deve portare delle "porte". Un linguaggio definito "criptico" dal giudice che lo collega al denaro per le scommesse.

E quella telefonata a Kaladze
- Il 12 maggio del 2011 Altic contatta Kalazde. Altic: Kala? Kalazde: sì, dove sei? A: stai mangiando? Io sto partendo adesso però se stai mangiando. K: no, no io no.. A: va bene.. io guarda un ora sono li! K: va bene, chiamo! A: omissis.. va bene, però io e te ci vediamo un po' distante se no magari.. hai capito? K: Ok! S: Ti chiamo poi quando sono vicino! Segue una telefonata tra Altic e un pregiudicato alessandrino in cui, annota il gip, "si comprende la ragione dell'incontro con Kalazde che gli deve corrispondere 50.000  euro per l'acquisto di 'porte". Altic: dimmi Fio'. Pregiudicato: com'e' fratello? A: ma bene, devo partire adesso.. dai ti chiamo io che mi sbrigo due cose, così.. P: no, un secondo solo, per la storia dei 50.000 euro delle porte che c'ho la gente qua! A: ma vado adesso da Kalazde (bestemmia) P: eh? A: sto andando adesso a Milano da Kalazde, si sta comprando lui tutte le porte, vado lì e ti chiamo dai. ciao... "Tali incontri - scrive il gip - si collocano in momenti nei quali Sculli e Altic, unitamente a soggetti a loro collegati, sembrano, dal contenuto delle conversazioni intercettate, interessati alla raccolta di danaro, come peraltro appare dalle telefonate riferite all'incontro con Kalazde".