Serie B, cominciano i playoff. E' lotta per un posto solo

Calcio
Mandorlini a Verona è diventato un eroe (Getty)
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B COME BARONE. Nel campionato cadetto ora inizia la fase decisiva: quella che porta diretti verso la Serie A. Maran contro Mandorlini, Iachini contro Pea: cominciano i play off, ma c'è solo un posto disponibile

di DANIELE BARONE

Il subentrato e lo specialista, l'aggiustatore e l'esordiente. Maran contro Mandorlini, Iachini contro Pea: cominciano i play off, c'è un posto solo.

Con questo Varese Rolando Maran ha già toccato il punto più alto della sua carriera (nel 2006 Corioni lo cacciò dal Brescia con la squadra quinta in classifica e nessuno ha ancora capito perchè...) ma adesso provate a dirgli che potrebbe anche accontentarsi. Ad ottobre ha preso la squadra che era 17esima, con la miseria  di sei punti, si è presentato subito con una vittoria da ex, a Vicenza, e lí ha cominciato la scalata alla quale non credeva nessuno: 65 punti e secondo anno consecutivo a fare gli spareggi. Sannino non perdeva mai in casa, lui ha costruito la rimonta soprattutto in trasferta dove solo il Sassuolo ha fatto più punti. Varese ha ingoiato il rospo della semifinale dello scorso anno ed è ripartita, a fari spenti, inciampando, rinascendo con "Rolly". Il subentrato di successo.

Ha vinto tre volte in Italia e una volta in Romania. Si è ritrovato a spasso quando stava per addentare la Champions League, ha dovuto ricominciare dalla Prima Divisione ma ha trovato Verona e Verona ha trovato lui. Decidesse di presentarsi alle elezioni comunali Andrea Mandorlini avrebbe buone possibilità di diventare sindaco perchè lí stravedono per lui. Ha ridato all'Hellas prima la serie B e adesso la possibilitá di giocarsela per la A, terzo play off consecutivo per i gialloblù, ma soprattutto gli ha ridato un'anima e una passione, milione di anni luce lontano dal pantano nel quale era caduto.
Con il Varese, nella stagione regolare, ha sigillato la partita dell'andata, 0-0, stravinto dieci giorni fa, 3-0 e al Bentegodi, dove giocherà la gara di ritorno della semifinale, sono passati solo Pescara e Torino. Un aiuto in più per lo specialista.

Aveva un curriculum importante, Iachini, la promozione con il Chievo e quella con il Brescia, e con quello gli hanno consegnato una missione: trasformare la Sampdoria. Ha fatto fatica, la classifica era meglio non guardarla, a gennaio ha preteso e ottenuto una squadra diversa, nuova, arrabbiata e con quella si è messo a pedalare in salita. Il sesto posto finale è una mezza impresa, risultato minimo se uno vuole ricordarsi dell'estate scorsa e di quello che tutti pensavamo, risulato massimo se uno vuole ricordarsi invece che calvario stava diventando questo campionato. Ha chiuso male, la Samp, ma le due sconfitte con Pescara e Varese Iachini le ha incassate con un po' di gente acciaccata e con la  mente che forse faceva già calcoli ma adesso si ricomincia tutto daccapo e l'aggiustatore sa come si fa.

La scuola di Gigi Simoni e la storia del santino di Mourinho nella tasca. I maestri gli hanno insegnato, dato, poi al suo primo campionato di B Fulvio Pea ha fatto da solo e ha fatto bene. Benone. E per uno che ha reso il Sassuolo una macchina superorganizzata, difficilissima da scalfire (seconda difesa del campionato), sapere di poter eventualmente arrivare in A anche con quattro pareggi, è un vantaggio da tenersi assai stretto.
E' il più giovane dei quattro, è quello con la media punti più alta, fino ad un anno fa faceva cose belle con i ragazzini e adesso ha la corsia preferenziale per arrivare tra i grandi. E che sia con il Sassuolo o chissà se da qualche altra parte la strada sembra tracciata. L'esordiente predestinato.