Buffon: assegni per 1,5 milioni. Ma a Torino non è indagato

Calcio
Gigi Buffon investito da nuove, scottanti rivelazioni

Agnelli difende il portiere bianconero: "Persona leale". Acerbis e Turati scarcerati. Da Cremona emergono intercettazioni che riguardano Luca Toni per alcune "sue foto intime compromettenti con alcune ragazze"

Il capitano della Nazionale, Gigi Buffon, avrebbe effettuato scommesse vietate per oltre un milione e mezzo di euro. E' quanto ipotizzato da un'informativa della Guardia di Finanza di Torino, allegata agli atti dell'inchiesta di Cremona, scaturita da una segnalazione di operazioni sospette. Buffon, comunque, non è indagato dalla procura di Torino per questioni legale al calcioscommesse. La procura di Torino ha inoltrato a quella di Cremona la richiesta di documentazione legata a un procedimento, gestito dai magistrati del pool antiriciclaggio, in cui - secondo quanto si è appreso - il nome di Buffon non è stato iscritto nel registro degli indagati. Buffon era stato coinvolto in un'inchiesta giudiziaria per scommesse nel 2006: quel fascicolo era stato aperto per associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva ma, alla fine degli accertamenti, la posizione del portiere era stata archiviata. L'ipotesi dell'esistenza di una vera e propria associazione non trovò una conferma; Buffon, inoltre, affermò - sempre secondo quanto si è appreso oggi - di avere scommesso su manifestazioni sportive all'estero; in ogni caso, non fu mai possibile ricostruire con esattezza i movimenti del denaro. Il segmento principale di quel procedimento venne trattato dalla procura di Parma.

Buffon: "anomala movimentazione sul c/c" - L'informativa della Gdf, datata 13 giugno 2011, è allegata a una lettera che il pm di Torino Cesare Parodi invia alla procura di Cremona dopo che nella prima fase delle indagini dei pm lombardi sul calcioscommesse, era uscito il nome del portiere della Juve. Nella lettera il pm di Torino chiede a Cremona di inviargli le notizie relative a Buffon "in quanto questo ufficio ha in corso accertamenti al riguardo, relativi ad ingenti somme di denaro che lo stesso Buffon avrebbe utilizzato per scommesse presentate, avvalendosi di soggetti terzi". Nell'informativa, il nucleo di polizia tributaria di Torino scrive che al reparto è arrivata una "segnalazione di operazioni sospette" riguardante il capitano della Nazionale. Dagli accertamenti svolti dalla banca e inviati alla Gdf, si legge nell'informativa, è emerso che "un conto corrente intestato a Buffon Gianluigi ha registrato un'anomala movimentazione caratterizzata dall'emissione, nel periodo gennaio 2010-settembre 2010 di 14 assegni bancari, di importi tondi compresi tra 50mila e 200mila euro, per un totale di 1.585.000 euro, tutti a favore di Massimo Alfieri (titolare di tabaccheria a Parma, abilitata, tra l'altro, alle scommesse calcistiche". L'avvocato di Buffon, Marco Valerio Corini, contattato dalla banca - si legge ancora nell'informativa, "a tutela della privacy del suo assistito, non ha voluto dettagliare le ragioni dell'operatività segnalata". "Lo stesso - prosegue - si è limitato a descrivere il beneficiario degli assegni, come persona di assoluta fiducia, spiegando che i trasferimenti di liquidità sono volti a tutelare parte del patrimonio personale di Buffon". Ma la banca, conclude l'informativa, "ipotizza che le liquidità possano essere oggetto di scommesse vietate".

Il legale di Buffon: "Subito un'imboscata" - "Gigi non ha avuto un tipo di azione violenta, l'ho sentito veramente amareggiato perchè si è sentito cadere in una sorta di imboscata dettata dal fatto che lui abbia detto con chiarezza il suo pensiero". Così il legale di Buffon, Marco Valerio Corini, a Radio Manà Sport. "L'ipotesi avanzata da una banca in merito a scommesse ed anomala movimentazione di denaro sospetto - spiega - è priva di rilevanza penale, non è stata raccolta da nessun accertamento dalla Gdf nel 2010. Sono strane le tempistiche".

Agnelli: "Singolare che esca oggi" - "E' sicuramente singolare che questa informativa esca oggi". Con queste parole, riportate da La Stampa.it, Andrea Agnelli commenta le ultime notizie riguardanti Buffon. Il presidente della Juventus ha rilasciato un'intervista esclusiva che sarà pubblicata sul giornale in edicola venerdì. Agnelli ha aggiunto che: "Gigi Buffon è un atleta assolutamente leale e non ha bisogno di arrivare a situazioni di scommesse per fare quadrare nulla".

Acerbis e Turati scarcerati - Il gip Guido Salvini ha intanto disposto la scarcerazione dei calciatori Marco Turati e Paolo Acerbis, arrestati lunedì nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse. I due potranno quindi lasciare il carcere e nei loro confronti e' stato disposto l'obbligo di firma.

Quel riferimento a Toni - Negli atti dell'inchiesta della Procura sono contenute delle intercettazioni che evidenziano, secondo l'interpretazione degli investigatori, un tentativo di estorsione da parte del giocatore del Genoa Giuseppe Sculli e del suo amico pregiudicato bosniaco Safet Altic nei confronti dell'ex nazionale (ed ex genoano) Luca Toni. Un'estorsione basata su foto compromettenti che Sculli sostiene di avere. Altic e Sculli, scrivono gli agenti, "parlando di affari e di come incrementare i loro guadagni... parlano di Toni che per l'occasione chiamano Peperone".

Ecco il testo dell'intercettazione, riportato dall'Ansa:
Altic: e che dice Peperone ieri? (Luca Toni).
Sculli: Peperone è qua ancora... ti giuro qua stasera lo vedo è rimasto qui. il co****ne. è qui. Mamma che co****ne. Ha detto Carabinierovic ho detto se ti piglia Carabinierovic... si inca**a ehh? ho detto guarda che le foto le ha ancora lui Sergio. No? ti prego...
A: no non gli dire che non le abbiamo...
S: no ma io ce le ho davvero le foto.
A: giuri?
S: te le giuro che le ho fratello.
A: ride... m***a. Tienile comunque... se non siamo più amici con questo Peperone.
S: ride..
A: gli recapitiamo alla signora... come si chiama.. allora gli dico: se che domani pomeriggio passi tu da lei, gli dico di aspettare dai...

Il legale di Toni: "Non è a conoscenza di tentativi di estorsione" - Luca Toni è "sereno" e "non è a conoscenza di alcun tentativo di estorsione in suo danno". Lo afferma in un comunicato l'avvocato Gian Pietro Bianchi, legale dell'ex attaccante del Genoa, in merito alle indiscrezioni su una telefonata che sarebbe intercorsa fra Giuseppe Sculli e Safet Altic, il pregiudicato bosniaco al centro dell'inchiesta sul calcioscommesse. "Luca Toni in merito alle notizie uscite sulla stampa dichiara di essere sereno e tranquillo. Non è a conoscenza di alcun tentativo di estorsione in suo danno nè ha mai assunto alcun comportamento che possa comportare un tentativo estorsivo", si legge nella nota. "E' rammaricato che queste notizie giungano in un momento in cui è entusiasta di diventare papa'".