Scommesse, Capello: "Che vergogna". Lippi: "Come nel 2006"

Calcio
Fabio Capello intervistato dal quotidiano spagnolo "Marca" ha espresso sdegno per lo scandalo scommesse in Italia (Foto Getty)
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Il tecnico di Pieris, sul quotidiano spagnolo "Marca", dice la sua sullo scandalo dei match truccati: "In termini di immagine siamo i peggiori". L'ex ct campione del mondo: "Mi sembra di rivivere quei giorni"

"Una vergogna. Sembra impossibile che trent'anni dopo quello che si è vissuto con una situazione simile la gente continui a cercare di truccare i risultati delle partite". E' duro il commento di Fabio Capello sui recenti sviluppi dello scandalo del calcioscommesse. Il tecnico di Pieris, in un'intervista al quotidiano spagnolo "Marca", ammette che gli italiani, "in termini di immagine, siamo i peggiori, ma siamo i migliori sotto il profilo della persecuzione dei reati".

Parla Lippi - "Mi sembra di rivivere i giorni del 2006. Penso che appena la Nazionale partirà per la Polonia, penserà soltanto al calcio, agli allenamenti, agli Europei". Parola del ct campione del mondo a Berlino, Marcello Lippi. "Ricordo - aggiunge Lippi - che quella settimana a Coverciano non fu facile nemmeno per noi, venivano a dirci di tutto e c'era il timore che andando all'estero chissà che sarebbe successo, chissà che avrebbero detto di noi. Invece in Germania nessuno ha parlato, nessuno ha detto niente".

La frase di Prandelli "se serve non andiamo agli Europei", Lippi l'avrebbe detta? "E' stata semplicemente una provocazione - assicura l'ex ct - ma nella sua testa credo che ci sia la convinzione di raggiungere con i suoi giocatori qualcosa di importante". La Nazionale amata dalla gente non dalle societè: "L'interesse per la Nazionale c'è da parte di tutti gli sportivi, anche di chi non vede una partita di calcio. Quando arrivano momenti del genere tutti si sentono patrioti. Per il resto - conclude Lippi, dicendosi contento dei risultati raggiunti con la sua squadra in Cina, che c'è grande entusiasmo nei suoi confronti - nelle società ci sono grandi interessi, l'ultima delle cose a cui si pensa è la Nazionale, questa è la realtà".