Processo sportivo, botta e risposta tra Cesena e Novara
CalcioCRONACA ORA PER ORA. Si è chiusa la fase dibattimentale. I romagnoli chiedono la retrocessione dei piemontesi all'ultimo posto. La risposta: "Sanzione ingiustificata". La moglie di Carobbio: "Filippo su Conte ha detto la verità".
Ore18.07, si chiude il processo sportivo - Il presidente della Commissione Disciplinare Sergio Artico ha chiuso il dibattimento del processo sportivo sul calcioscommesse svoltosi all'ostello della gioventù del Foro Italico di Roma. Al termine dell'ultima arringa difensiva, il procuratore federale Stefano Palazzi ha rinunciato alla controreplica finale, rimettendosi a quanto scritto nell'ordinanza dei deferimenti e detto nella requisitoria iniziale. I giudici si ritireranno in camera di consiglio venerdì 8 giugno poi la sentenza, come spiegato da Artico, "arrivera' entro quindici giorni".
Ore 16.33, la moglie di Carobbio: "Su Conte Filippo dice la verità" - "Antonio Conte era il mito di Filippo. Mio marito mi ha sempre parlato benissimo di lui... Adesso passa per il grande accusatore di Conte e per la rovina del calcio, ma lui ha solo descritto un sistema. In un interrogatorio di tre mesi fa, si è vuotato la coscienza, ha parlato per ore e ha detto, per fare un esempio, che anche Conte sapeva di una partita aggiustata". Lo dice al settimanale "Oggi", in edicola da domani, Elena Ghilardi, moglie dell'ex calciatore di Bari, Siena e Spezia, che ha coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse l'allenatore della Juventus. Dice ancora la moglie di Carobbio: "Filippo ha sbagliato, non voglio difenderlo a tutti i costi, ma so che ha fatto, almeno ora, la scelta giusta: collaborare. E invece passa per un 'infame'. Io sono orgogliosa di lui". Poi aggiunge: "Se lo mandano al fresco, scendo in piazza, faccio lo sciopero della fame. Ma credo nella giustizia. Carobbio non è la pecora nera del calcio, perché il calcio è fatto di pecore nere".
Ore 16.15, Cesena: "Retrocedere il Novara all'ultimo posto" - "Chiediamo la retrocessione del Novara all'ultimo posto del campionato di Serie A". Questa l'istanza avanzata dal legale del Cesena Carlo Ghirardi durante la quarta udienza del processo sportivo sul calcioscommesse, in corso all'ex Ostello della gioventù del Foro Italico. "In futuri procedimenti - ha aggiunto l'avvocato del Cesena, accettato come parte terza dai giudici della Commissione Discplinare - altre società saranno chiamate a rispondere di responsabilità oggettiva e questo potrebbe incidere sulla classifica. Chi subisce sanzioni nell'anno in corso - come potrebbe accadere al Novara in questo processo - non può essere ripescato". In questo procedimento "nessuno ha presentato istanza di ripescaggio - ha replicato il legale della società piemontese, Cesare Di Cintio - e spero che la richiesta del Cesena non venga presa in considerazione: una sanzione più grave per il nostro club appare ingiustificata".
Ore 15.38, Le ammissioni di Sbaffo - "Ho incontrato De Lucia e Schiattarella e gli ho chiesto se ci lasciavano vincere la settimana dopo a Livorno. De Lucia mi rispose che dovevano andare ai play off e quindi mi ha dato subito risposta negativa, dicendo che c'avrebbe pensato lui a parlare con Gervasoni. Schiattarella era lì ma non ha parlato". L'ex calciatore del Piacenza Alessandro Sbaffo, nel corso del processo al calcioscommesse in corso al Foro Italico, coinvolge anche il giocatore del Livorno Pasquale Schiattarella nella tentata combine di Livorno-Piacenza del 14 maggio 2011. "Gervasoni, dopo la partita Piacenza-Sassuolo - ha confessato il giovane calciatore -, mi disse di incontrare De Lucia in una discoteca di Porto Recanati perchè io sono di lì. Mi recai quindi nel locale di mio padre e il barista mi disse che il Livorno e De Lucia erano a cena al ristorante Acapulco e li raggiunsi lì perchè non avevo voglia di andare in discoteca". Sbaffo ha spiegato anche il motivo per cui si fece portavoce dell'allora compagno Carlo Gervasoni. "Vorrei ribadire che non avevo nessun vantaggio. Avevo paura, tornando a Piacenza, della reazione di un personaggio carismatico come Gervasoni e quindi ho accettato. Ero un ragazzo che giocava poco e non contavo niente e volevo accettare la richiesta di uno dei componenti più importanti", ha ammesso Sbaffo. Pronta la reazione del Procuratore Palazzi che rivolgendosi alla Commissione Disciplinare ha detto: "Chiediamo copia di questo verbale e l'acquisizione del supporto audio e video di questa ammissione".
Ore 14.15, la difesa di Nassi - "Io sono più che penalizzato, non ho mai fatto un illecito, nè tantomeno ho provato a farlo. Si sta giocando con la vita delle persone per niente. Non ho fatto nulla e rischio di prendere 4 anni di squalifica, che significa il doppio di Carobbio che ha ammesso di avere venduto non so quante partite". Lo ha detto ai microfoni di SkySport24 Maurizio Nassi, attaccante dell'Alessandria, per il quale il procuratore Palazzi ha chiesto 4 anni di squalifica nella requisitoria del processo sportivo sul calcioscommesse davanti alla Commissione disciplinare nazionale per i fatti che risalgono a quando era tesserato prima con l'Ancona poi con il Mantova. "Per me sarebbe la fine della carriera - ha aggiunto Nassi -. Al giorno d'oggi dopo una vita spesa nel calcio non puoi mandare a casa un padre di famiglia senza motivo. In questo processo ho messo la faccia e continuo a farlo perchè credo nella giustizia. Vorrei continuare a fare il mio lavoro con dignità come ho sempre fatto. Dopo 20 anni di calcio mi sono reso conto solo ora di non avere a fianco tanti amici come mi dicevano di essere. Ho vicino solo il mio avvocato e la mia famiglia". Nassi oggi si è presentato nelle aule dell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico con una maglietta con la scritta "Sono Maurizio Nassi" in polemica con un quotidiano che aveva messo la sua foto scrivendo invece di Carobbio.
Ore 11.56, Anche Bellodi patteggia - Nella quarta giornata del processo sul calcioscommesse in corso all'ostello della gioventù del Foro Italico, arriva il 25/o patteggiamento (il 18/o di un tesserato, oltre i 7 dei club): quello di Mirko Bellodi (deferito per la tentata combine di Ancona-Mantova del 30 maggio 2010), a cui la Commissione Disciplinare ha accordato una squalifica di due anni rispetto alla richiesta di tre anni di stop fatta dal Procuratore federale Stefano Palazzi durante la sua requisitoria.
Ore 16.33, la moglie di Carobbio: "Su Conte Filippo dice la verità" - "Antonio Conte era il mito di Filippo. Mio marito mi ha sempre parlato benissimo di lui... Adesso passa per il grande accusatore di Conte e per la rovina del calcio, ma lui ha solo descritto un sistema. In un interrogatorio di tre mesi fa, si è vuotato la coscienza, ha parlato per ore e ha detto, per fare un esempio, che anche Conte sapeva di una partita aggiustata". Lo dice al settimanale "Oggi", in edicola da domani, Elena Ghilardi, moglie dell'ex calciatore di Bari, Siena e Spezia, che ha coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse l'allenatore della Juventus. Dice ancora la moglie di Carobbio: "Filippo ha sbagliato, non voglio difenderlo a tutti i costi, ma so che ha fatto, almeno ora, la scelta giusta: collaborare. E invece passa per un 'infame'. Io sono orgogliosa di lui". Poi aggiunge: "Se lo mandano al fresco, scendo in piazza, faccio lo sciopero della fame. Ma credo nella giustizia. Carobbio non è la pecora nera del calcio, perché il calcio è fatto di pecore nere".
Ore 16.15, Cesena: "Retrocedere il Novara all'ultimo posto" - "Chiediamo la retrocessione del Novara all'ultimo posto del campionato di Serie A". Questa l'istanza avanzata dal legale del Cesena Carlo Ghirardi durante la quarta udienza del processo sportivo sul calcioscommesse, in corso all'ex Ostello della gioventù del Foro Italico. "In futuri procedimenti - ha aggiunto l'avvocato del Cesena, accettato come parte terza dai giudici della Commissione Discplinare - altre società saranno chiamate a rispondere di responsabilità oggettiva e questo potrebbe incidere sulla classifica. Chi subisce sanzioni nell'anno in corso - come potrebbe accadere al Novara in questo processo - non può essere ripescato". In questo procedimento "nessuno ha presentato istanza di ripescaggio - ha replicato il legale della società piemontese, Cesare Di Cintio - e spero che la richiesta del Cesena non venga presa in considerazione: una sanzione più grave per il nostro club appare ingiustificata".
Ore 15.38, Le ammissioni di Sbaffo - "Ho incontrato De Lucia e Schiattarella e gli ho chiesto se ci lasciavano vincere la settimana dopo a Livorno. De Lucia mi rispose che dovevano andare ai play off e quindi mi ha dato subito risposta negativa, dicendo che c'avrebbe pensato lui a parlare con Gervasoni. Schiattarella era lì ma non ha parlato". L'ex calciatore del Piacenza Alessandro Sbaffo, nel corso del processo al calcioscommesse in corso al Foro Italico, coinvolge anche il giocatore del Livorno Pasquale Schiattarella nella tentata combine di Livorno-Piacenza del 14 maggio 2011. "Gervasoni, dopo la partita Piacenza-Sassuolo - ha confessato il giovane calciatore -, mi disse di incontrare De Lucia in una discoteca di Porto Recanati perchè io sono di lì. Mi recai quindi nel locale di mio padre e il barista mi disse che il Livorno e De Lucia erano a cena al ristorante Acapulco e li raggiunsi lì perchè non avevo voglia di andare in discoteca". Sbaffo ha spiegato anche il motivo per cui si fece portavoce dell'allora compagno Carlo Gervasoni. "Vorrei ribadire che non avevo nessun vantaggio. Avevo paura, tornando a Piacenza, della reazione di un personaggio carismatico come Gervasoni e quindi ho accettato. Ero un ragazzo che giocava poco e non contavo niente e volevo accettare la richiesta di uno dei componenti più importanti", ha ammesso Sbaffo. Pronta la reazione del Procuratore Palazzi che rivolgendosi alla Commissione Disciplinare ha detto: "Chiediamo copia di questo verbale e l'acquisizione del supporto audio e video di questa ammissione".
Ore 14.15, la difesa di Nassi - "Io sono più che penalizzato, non ho mai fatto un illecito, nè tantomeno ho provato a farlo. Si sta giocando con la vita delle persone per niente. Non ho fatto nulla e rischio di prendere 4 anni di squalifica, che significa il doppio di Carobbio che ha ammesso di avere venduto non so quante partite". Lo ha detto ai microfoni di SkySport24 Maurizio Nassi, attaccante dell'Alessandria, per il quale il procuratore Palazzi ha chiesto 4 anni di squalifica nella requisitoria del processo sportivo sul calcioscommesse davanti alla Commissione disciplinare nazionale per i fatti che risalgono a quando era tesserato prima con l'Ancona poi con il Mantova. "Per me sarebbe la fine della carriera - ha aggiunto Nassi -. Al giorno d'oggi dopo una vita spesa nel calcio non puoi mandare a casa un padre di famiglia senza motivo. In questo processo ho messo la faccia e continuo a farlo perchè credo nella giustizia. Vorrei continuare a fare il mio lavoro con dignità come ho sempre fatto. Dopo 20 anni di calcio mi sono reso conto solo ora di non avere a fianco tanti amici come mi dicevano di essere. Ho vicino solo il mio avvocato e la mia famiglia". Nassi oggi si è presentato nelle aule dell'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico con una maglietta con la scritta "Sono Maurizio Nassi" in polemica con un quotidiano che aveva messo la sua foto scrivendo invece di Carobbio.
Ore 11.56, Anche Bellodi patteggia - Nella quarta giornata del processo sul calcioscommesse in corso all'ostello della gioventù del Foro Italico, arriva il 25/o patteggiamento (il 18/o di un tesserato, oltre i 7 dei club): quello di Mirko Bellodi (deferito per la tentata combine di Ancona-Mantova del 30 maggio 2010), a cui la Commissione Disciplinare ha accordato una squalifica di due anni rispetto alla richiesta di tre anni di stop fatta dal Procuratore federale Stefano Palazzi durante la sua requisitoria.