Capello: "Le scommesse? Una malattia. E in Italia non torno"

Calcio
Fabio Capello ha guidato la nazionale inglese a una difficile qualificazione a Euro 2012, ma è stato poi sostituito (Getty)

L'ex ct della nazionale inglese parla del calcioscommesse e del difficile avvicinamento degli azzurri a Euro 2012: "Visitare Auschwitz è stata un'ottima medicina, per tornare con i piedi per terra". E aggiunge: "Sono all'estero da 5 anni e ci sto bene"

"Il gioco non è un semplice tarlo ma una vera e propria malattia". Così l'ex commissario tecnico della nazionale inglese, Fabio Capello, ha commentato i recenti sviluppi dell'inchiesta sul calcioscommesse. Il friulano ha avuto modo anche di parlare delle prospettive della Nazionale in vista dell'esordio europeo con la Spagna. "L'Italia ha avuto dei problemi che non ci aspettavamo e questo non ha favorito l'avvicinamento agli Europei. Ho visto però che la squadra ha trovato un po' di serenità dopo la visita ad Auschwitz, che è stata la medicina migliore: è un posto che ti fa tornare con i piedi per terra".

"Sembrava impossibile che il cosiddetto 'calcioscommesse' potesse ripetersi - ha sottolineato Capello - ma evidentemente nella testa delle persone non si può entrare. Alcune sono veramente ammalate per il gioco e io ne conosco molte. Non hanno limiti e chi interviene illegalmente nel mercato dello sport ne approfitta".

Sul proprio futuro, Capello ha le idee chiare: Dopo Milan, Roma e Juventus, non ha alcuna intenzione di sedersi sulla panchina di un'altra squadra italiana: "Nella maniera più assoluta, in Italia non torno, sono bello tranquillo all'estero. Ho ricevuto delle proposte ma non mi interessavano e non ho accettato. Ho già fatto abbastanza in Italia, da 5 anni lavoro all'estero e sto bene. Amo il mio Paese e faccio il tifo per l'Italia, alla quale auguro di giocare un grande Europeo".

Rimpianti per non partecipare all'Europeo? "A questo non posso rispondere", ha tagliato corto l'allenatore, che ha lasciato la nazionale inglese dopo aver conquistato la qualificazione al torneo continentale. Guardando al campionato italiano, Capello non si sbilancia sulle strategie di mercato delle grandi squadre. "Se una si rinforzerà molto, le altre dovranno seguirla - ha spiegato - I 40 milioni di euro offerti per Thiago Silva? Il milanista è il miglior difensore al mondo, tutti lo cercano e può essere un grande investimento per età e qualità".