Non solo Obodo, calciatori nel mirino dei rapitori

Calcio
Il giocatore del Lecce, Obodo, è stato rapito in Nigeria (Getty)

Il centrocampista del Lecce è stato rapito ieri. Non è il solo caso: tanti calciatori hanno subito rapimenti se non in prima persona, di parenti. Toccò al fratello di Kaladze. Le madri di Robinho e Grafite furono sequestrate, così come il papà di Romario

Calciatore uguale ricchezza. E' l'equazione che ha causato diversi episodi di sequestri di parenti, quando non dei giocatori stessi, soprattutto nel continente africano. L'ultimo è il caso di Obodo, il calciatore del Lecce rapito in Nigeria.

Sempre in Nigeria, lo scorso agosto toccò al padre del giocatore del Chelsea John Obi Mikel, Michael Obi, di professione trasportatore. Un mese prima nello stesso Paese, era stato rapito, all'uscita di un locale notturno di Lagos, Norum Yobo, fratello minore di Joseph Yobo (Everton).

Nel luglio 2010 scomparve il fratello minore dell'attaccante del Manchester United Dimitar Berbatov, Asen, 23 anni.

Nel dicembre 2002 quattro uomini armati sequestrarono a San Pedro Sula (Honduras) il fratello di David Suazo, allora attaccante del Cagliari, Henry (19 anni), anche lui calciatore.

Anche in Argentina più di un episodio. Nel 2003 toccò al centrocampista del River Plate Leonardo Astrada: una banda di malviventi rapì il padre Ruben Oscar Astrada, 61 anni. In precedenza era stato preso il fratello di Juan Roma Riquelme.

Nel maggio 2001 venne sequestrato in Georgia il fratello di Kakha Kaladze, Levan, cardiopatico. Venne chiesto un riscatto di 600.000 dollari. Nonostante il pagamento della cifra, nel 2006 il cadavere del ragazzo venne ritrovato alla periferia di Tbilisi. Nel 2007 due dei rapitori sono stati condannati.

Maria de Lourdes Silva de Oliveira, sorella del centravanti del Milan Ricardo Oliveira, venne rapita a San Paolo nell'ottobre 2006. Venne liberata cinque mesi dopo.

Prima dei Mondiali di Francia '98 fu sequestrato da una banda di Rio de Janeiro il padre del brasiliano Romario. La vicenda si concluse con i rapitori che in preda ad uno 'slancio patriottico', rilasciarono l'ostaggio per consentire a Romario di scendere tranquillamente in campo.

Nel 2004 il rapimento più clamoroso, quello della madre di Robinho, allora al Santos: la donna di 44 anni fu prelevata in casa durante una festa e rimase in potere dei sequestratori per 41 giorni, fino al pagamento del riscatto. L'anno dopo la stessa sorte, sempre in Brasile, toccò alla mamma di Grafite, punta del San Paolo.