Rapimento Obodo, la polizia: "Lo libereremo senza riscatto"

Calcio
Silenzio della famiglia sul rapimento di Obodo. Si attendono aggiornamenti (Foto Getty)
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Tacciono i familiari del centrocampista dell'Udinese in prestito al Lecce rapito ieri in Nigeria. Il silenzio spinge a pensare che le trattative siano state avviate. Fiduciosa la polizia locale: "Lo libereremo sano e salvo"

Tacciono i familiari di Christian Obodo, il centrocampista nigeriano dell'Udinese in prestito al Lecce, rapito sabato in patria, a Warri. Sia il cognato, a Udine, che il fratello Kenneth, che si trova in Nigeria, hanno chiuso il telefono e stamani non danno notizie sul congiunto.
Ieri la famiglia aveva raccontato di una richiesta di denaro, circa 150 mila dollari, da parte dei rapitori, forse una banda di balordi. Il silenzio della famiglia spinge a pensare che le trattative siano state avviate.

La polizia nigeriana: "Speriamo di liberarlo senza riscatto" - La polizia nigeriana ha detto oggi che spera di ottenere la liberazione di Christian Obodo senza il pagamento di alcun riscatto. "Confermiamo che Obodo è stato rapito ieri a Effurum (vicino a Warri, ndr) e stiamo facendo tutto il possibile per ottenere la sua liberazione" ha dichiarato un portavoce. "Abbiamo la speranza di liberarlo sano e salvo - ha aggiunto - stiamo lavorando in collaborazione con tutti i gruppi di sicurezza, comprese le associazioni di quartiere". La speranza della polizia è di ottenere la liberazione del calciatore senza il pagamento dei 150 mila euro richiesti dai rapitori come riscatto. Secondo quanto dichiarato dal fratello del giocatore, Kenneth, la famiglia non sarebbe in grado di pagare più di 100 mila euro.