Il nome di Shala? "Suggerito a Gervasoni dagli inquirenti"

Calcio
Nato a Prizren nel 1983, Shala è cresciuto calcisticamente nel Lugano, dove è tornato a giocare l'anno scorso
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Il giocatore svizzero-kosovaro è stato prosciolto. Secondo la sentenza, sarebbe stato tirato in ballo senza una ragione: un'ombra sull'operato della Procura di Cremona. Albinoleffe, Empoli e Padova annunciano ricorso. Petrucci: "Bene chi ha giudicato"

Il giorno delle sentenze doveva essere quello delle certezze. Invece, le pagine del dispositivo delle sentenze allungano ombre importanti sull'operato degli inquirenti. Il caso più spinoso riguarda quello di uno dei quattro calciatori prosciolti: Rijat Shala, svizzero di origine kosovara, in forza al Novara tra il 2009 e il 2011.

Secondo i giudici della Commissione Disciplinare, "Non sussistono elementi sufficienti per ritenerlo coinvolto nei fatti a lui addebitati, attese le incerte modalità di identificazione dello stesso da parte di Gervasoni, con riferimento al cognome dell'incolpato, suggerito in pratica dagli inquirenti, e alla sua nazionalità". Tradotto: lo svizzero è stato tirato in ballo dalla Procura di Cremona senza una valida ragione.

"Non fate di Shala l'Enzo Tortora del calcio", aveva detto l'avvocato, Gianluca Guerrasio, nell'arringa difensiva a favore del proprio assistito. Che era stato chiamato in causa - a quanto pare per errore - dal pentito Carlo Gervasoni, per la tentata combine di Chievo-Novara, partita di Coppa Italia del 30 novembre 2010. "Ho appreso da G.A. che gli slavi offrirono 150.000 € ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un over, risultato che venne effettivamente conseguito", raccontava Gervasoni al pm di Cremona il 27 dicembre scorso. E continuò: "Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola nell'albergo e consegnarono ad un albanese che giocava nel Novara (ora che me ne fate il nome confermo dovrebbe trattarsi dell'albanese Shala) la somma di circa 150.000 €, che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana".

Proprio sulla nazionalità del giocatore, Guerrasio aveva basato la sua linea difensiva, introducendo di fatto la geopolitica in un processo che non mancava già di slavi e "zingari". Una scelta che, evidentemente, ha premiato.

Albinoleffe, Empoli e Padova: ecco i ricorsi - Non 27, ma 15 punti di penalizzazione: un macigno comunque per l'Albinoleffe in vista del prossimo campionato di Lega Pro. Il campionato rischia di essere compromesso in partenza e il club bergamasco, che ritiene eccessiva la punizione e ha già annunciato ricorso. Comunque si concluda l'iter della giustizia sportiva, l'Albinoleffe non smobiliterà e punterà sulla linea verde, con in panchina il confermatissimo Alessio Pala, ex tecnico della Primavera.

La strada del ricorso sarà presa anche dall'Empoli, come riporta il sito ufficiale della squadra toscana, e dal Padova, con il presidente Marcello Cestaro che ha difeso il capitano Vincenzo Italiano: "Lo conosciamo da tempo come uomo e come giocatore e crediamo fermamente nella sua buona fede: per questo motivo la sentenza non può trovarci d'accordo".

Petrucci: "Chi giudica ha gli elementi per dare le sentenze" - Il presidente del Coni difende la Commissione disciplinare da chi ha parlato di sentenze e patteggiamenti "al ribasso". "Chi giudica - ha detto Petrucci - ha gli atti in mano, la cultura, l'esperienza per dare queste sentenze. Perché ci dobbiamo sostituire ai magistrati, ai giudici, perché chi è fuori dice che sono leggere?".

Nei giorni scorsi il ministro dello Sport Gnudi ha definito "intollerabile" il vedere calciatori, "che già guadagnano cifre esorbitanti", dedicarsi alle scommesse "per avidità di denaro". Petrucci commenta così: "Di norma chi ruba è ricco, ma non do giudizi morali. Buffon? Ripeto, non voglio entrare nel merito, quando un giocatore dà giudizi io non devo fare il censore, saranno gli altri a dire se ha fatto bene o ha sbagliato".

Il calcio si avvia comunque a vivere "un'estate impegnativa, è ormai ciclico - conclude Petrucci - Per fortuna abbiamo trovato magistrati bravi e preparati, faccio loro i complimenti, in particolare a Laudati che ha detto che il calcio è una disciplina in cui c'è una grandissima parte di persone oneste e che quelli scorretti saranno sanzionati. Ha dato una patente di correttezza al calcio italiano".