Il legale del tecnico della Juve, sospeso per 10 mesi in primo grado, ha parlato a Roma per la nuova puntata del secondo processo sportivo su Scommessopoli. Il verdetto dovrebbe arrivare mercoledì
"La strategia difensiva di Carobbio è chiara: derubricare il reato di associazione a delinquere pluriaggravata, in frode sportiva. Carobbio accusa Conte e la società per ridimensionare il suo ruolo nel calcioscommesse". E' quanto ha sostenuto Giulia Bongiorno, avvocato del tecnico della Juventus Antonio Conte, nella sua arringa dinanzi alla Corte di Giustizia federale nel processo d'appello al Calcioscommesse.
Durante il suo intervento, durato mezz'ora, la Bongiorno si è soffermata proprio sulla credibilità delle dichiarazioni del pentito Filippo Carobbio in merito alle presunte combine di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena, per cui Conte è stato squalificato 10 mesi in primo grado.
"Per la Commissione Disciplinare Carobbio non mente mai, ha una percentuale d'infallibilità del 100% - ha fatto notare l'avvocato -. Carobbio è divino, uno e trino. Chi sa la mia storia, ho fatto una lunga esperienza con la Corte di Giustizia, l'unico modo per mettere in dubbio il pentito è il contro esame. Io gli avrei fatto 450 domande, e una mi resta qui. Io avrei chiesto a Carobbio: scusi, ma Gervasoni ha detto la verità o non ha detto la verità quando dice che la gara è stata combinata dagli zingari? Qui abbiamo un Carobbio smentito da Gervasoni. Io non ci sto a dare agli avvocati il ruolo di lettori dell'enigmistica, e il famoso giochino "caccia all'errore". Considerate bene che quando Conte ha scelto di accettare il patteggiamento, è perché nel processo sporitivo manca il piatto della bilancia della difesa". "Cosa prova la credibilità del pentito in Novara-Siena? - ha domandato il legale di Conte - La combine svelata della gara AlbinoLeffe-Siena. E cosa prova quest'ultima? Quanto già detto su Novara-Siena. Ma questo riscontro ping pong è rigettato dalla Cassazione ".
18.10: Avv. Bongiorno: "Carobbio è stato ritenuto un Dio" - Iniziata l'arringa difensiva degli avvocati di Conte e Angelo Alessio, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero.
15.49: Camilli (Grosseto): "Il ds mi portò 6 giocatori criminali" - "Faccio il presidente da circa 20 anni. Di me posso dire di avere carattere duro, ma non sono mai stato sfiorato da nulla. Ho avuto la sfortuna di avere scelto un direttore sportivo (Andrea Iaconi, ndr) che ha portato 6 criminali, ma io faccio il presidente, non entro nei discorsi tecnici". Con queste parole, il presidente del Grosseto, Piero Camilli, si è appellato alla Corte di Giustizia federale contro l'inibizione di 5 anni e l'estromissione del club dalla Serie B decise dalla Disciplinare nell'ambito del processo al Calcioscommesse. "Sono stato ucciso mediaticamente, ma davanti a voi c'è un uomo e non un presidente. Mi rimetto alla vostra capacità di leggere le carte", ha quindi concluso il patron del club maremmano, condannato in primo grado per la presunta combine di Ancona-Grosseto, del 30 aprile 2010.
14.58: la Corte respinge le istanze di Codacons e Federsupporter - La Corte di giustizia federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, ha dichiarato "inammissibili" le istanze presentate da Codacons e Federsupporter nell'ambito del processo sportivo sul calcioscommesse in corso a Roma, nelle aule dell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico.
14.10: inizia l'appello - Alle 14.10, con dieci minuti di ritardo, il presidente della Corte di giustizia federale Gerardo Mastrandrea ha aperto il processo d'appello del secondo procedimento sportivo stagionale sullo scandalo Scommessopoli. I giudici dovranno esaminare i ricorsi presentati da Grosseto e Novara e le posizioni di 14 tesserati, tra cui l'allenatore della Juventus Antonio Conte. Dopo aver illustrato l'ordine d'intervento - i primi a parlare saranno i legali del Grosseto e del presidente Piero Camilli - la Corte si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulle istanze d'ammissione al processo presentate da Codacons e Federsupporter.
13.30: arriva Conte - Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, e il suo vice, Angelo Alessio, sono arrivati verso le 13.30 all'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico dove alle 14 inizierà l'udienza del processo d'appello al Calcioscommesse dinanzi alla Corte di Giustizia federale. L'allenatore è accompagnato dall'amministratore delegato, Beppe Marotta, e dagli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero. Al termine del processo di primo grado, la Disciplinare aveva squalificato Conte per 10 mesi.
L'appello - E' il giorno in cui tutto può cambiare. Da oggi, infatti, parte l'appello del secondo processo sportivo sul calcioscommesse. Protagonista ancora l'allenatore della Juventus, squalificato per 10 mesi in primo grado. Spera, come spiegato dallo stesso De Rensis, nella totale assoluzione e quindi nella possibilità di riprendere la guida della Juventus in tempo per il campionato.
Insieme al tecnico juventino, sperano il Novara, il Grosseto e altri 13 tesserati: il vice di Conte Alessio, ex giocatori del Siena e anche quell'Emanuele Pesoli che s'incatenò davanti alla Figc per ottenere un confronto - che ancora non c'è stato - con i suoi accusatori, i grandi "pentiti" Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio.
Durante il suo intervento, durato mezz'ora, la Bongiorno si è soffermata proprio sulla credibilità delle dichiarazioni del pentito Filippo Carobbio in merito alle presunte combine di Novara-Siena e AlbinoLeffe-Siena, per cui Conte è stato squalificato 10 mesi in primo grado.
"Per la Commissione Disciplinare Carobbio non mente mai, ha una percentuale d'infallibilità del 100% - ha fatto notare l'avvocato -. Carobbio è divino, uno e trino. Chi sa la mia storia, ho fatto una lunga esperienza con la Corte di Giustizia, l'unico modo per mettere in dubbio il pentito è il contro esame. Io gli avrei fatto 450 domande, e una mi resta qui. Io avrei chiesto a Carobbio: scusi, ma Gervasoni ha detto la verità o non ha detto la verità quando dice che la gara è stata combinata dagli zingari? Qui abbiamo un Carobbio smentito da Gervasoni. Io non ci sto a dare agli avvocati il ruolo di lettori dell'enigmistica, e il famoso giochino "caccia all'errore". Considerate bene che quando Conte ha scelto di accettare il patteggiamento, è perché nel processo sporitivo manca il piatto della bilancia della difesa". "Cosa prova la credibilità del pentito in Novara-Siena? - ha domandato il legale di Conte - La combine svelata della gara AlbinoLeffe-Siena. E cosa prova quest'ultima? Quanto già detto su Novara-Siena. Ma questo riscontro ping pong è rigettato dalla Cassazione ".
18.10: Avv. Bongiorno: "Carobbio è stato ritenuto un Dio" - Iniziata l'arringa difensiva degli avvocati di Conte e Angelo Alessio, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero.
15.49: Camilli (Grosseto): "Il ds mi portò 6 giocatori criminali" - "Faccio il presidente da circa 20 anni. Di me posso dire di avere carattere duro, ma non sono mai stato sfiorato da nulla. Ho avuto la sfortuna di avere scelto un direttore sportivo (Andrea Iaconi, ndr) che ha portato 6 criminali, ma io faccio il presidente, non entro nei discorsi tecnici". Con queste parole, il presidente del Grosseto, Piero Camilli, si è appellato alla Corte di Giustizia federale contro l'inibizione di 5 anni e l'estromissione del club dalla Serie B decise dalla Disciplinare nell'ambito del processo al Calcioscommesse. "Sono stato ucciso mediaticamente, ma davanti a voi c'è un uomo e non un presidente. Mi rimetto alla vostra capacità di leggere le carte", ha quindi concluso il patron del club maremmano, condannato in primo grado per la presunta combine di Ancona-Grosseto, del 30 aprile 2010.
14.58: la Corte respinge le istanze di Codacons e Federsupporter - La Corte di giustizia federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, ha dichiarato "inammissibili" le istanze presentate da Codacons e Federsupporter nell'ambito del processo sportivo sul calcioscommesse in corso a Roma, nelle aule dell'ex Ostello della gioventù del Foro Italico.
14.10: inizia l'appello - Alle 14.10, con dieci minuti di ritardo, il presidente della Corte di giustizia federale Gerardo Mastrandrea ha aperto il processo d'appello del secondo procedimento sportivo stagionale sullo scandalo Scommessopoli. I giudici dovranno esaminare i ricorsi presentati da Grosseto e Novara e le posizioni di 14 tesserati, tra cui l'allenatore della Juventus Antonio Conte. Dopo aver illustrato l'ordine d'intervento - i primi a parlare saranno i legali del Grosseto e del presidente Piero Camilli - la Corte si è ritirata in camera di consiglio per decidere sulle istanze d'ammissione al processo presentate da Codacons e Federsupporter.
13.30: arriva Conte - Il tecnico della Juventus, Antonio Conte, e il suo vice, Angelo Alessio, sono arrivati verso le 13.30 all'ex Ostello della Gioventù del Foro Italico dove alle 14 inizierà l'udienza del processo d'appello al Calcioscommesse dinanzi alla Corte di Giustizia federale. L'allenatore è accompagnato dall'amministratore delegato, Beppe Marotta, e dagli avvocati Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero. Al termine del processo di primo grado, la Disciplinare aveva squalificato Conte per 10 mesi.
L'appello - E' il giorno in cui tutto può cambiare. Da oggi, infatti, parte l'appello del secondo processo sportivo sul calcioscommesse. Protagonista ancora l'allenatore della Juventus, squalificato per 10 mesi in primo grado. Spera, come spiegato dallo stesso De Rensis, nella totale assoluzione e quindi nella possibilità di riprendere la guida della Juventus in tempo per il campionato.
Insieme al tecnico juventino, sperano il Novara, il Grosseto e altri 13 tesserati: il vice di Conte Alessio, ex giocatori del Siena e anche quell'Emanuele Pesoli che s'incatenò davanti alla Figc per ottenere un confronto - che ancora non c'è stato - con i suoi accusatori, i grandi "pentiti" Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio.