Conte: "E' una vergogna, io spot del calcioscommesse"

Calcio
Conte non ci sta: "Quello che mi stanno facendo è assurdo" (getty)

Conferenza stampa per il tecnico della Juve, squalificato per 10 mesi, e i suoi legali: "Ho timore di litigare nello spogliatoio con un calciatore: potrebbero denunciarmi. Carobbio e la Procura? Pappa e ciccia". Petrucci: "Basta attacchi ai giudici"

Antonio Conte si difende in conferenza stampa attaccando la giustizia sportiva: "E' giunto il momento di parlare, sento di aver subito ingiustizie".

"Sono oggetto di accuse infamanti, per fare di me lo spot di uno scandalo calcioscommesse": è lo sfogo del tecnico Juve, dopo la conferma dei 10 mesi di stop della corte di giustizia Figc. "Mai scommesso in vita mia - ha aggiunto Conte - E sono più credibile di chi come Carobbio si vendeva le partite. E' una vergogna".

Quello che è successo è agghiacciante. Carobbio lo chiamano "Pippo". Pippo è credibile. Antonio Conte non è considerato credibile. Io nella mia vita penso di essermi guadagnato la credibilità. Mi devo sentire poco credibile dalla Procura Federale, che ritiene altamente credibile "Pippo".
E io, senza aver mai scommesso, divento lo spot del calcioscommesse.
Io, innocente, devo subire dal mio avvocato il ricatto del patteggiamento. E' una vergogna. Oggi lo posso dire perché è finito tutto.

Ho ascoltato tutti, sono stato in silenzio. Ho sempre rispettato le regole, in campo e fuori. Penso sia una vicenda assurda e ieri c'è stata la ciliegina sulla torta. Sono rimasto allibito dall'intervento di un componente della commissione che mi ha giudicato, qualcosa di grave e mai visto. Reputo questo comportamento improprio e fuori dalle regole. Dovrebbe far rispettare le regole, invece fa dichiarazioni quantomeno inopportune. Non so se parla da tifoso. Mi sono comportato in maniera corretta, sono 7 mesi che la mia faccia viene accostata al calcioscommesse. Io non ho mai scommesso in vita mia.

Li sapete i metodi della procura federale? Non abbiamo detto quello che volevano sentirsi dire. Agghiacciante quello che dicono, ai giustizialisti non interessa. Il patteggiamento è un ricatto. Io innocente devo subire dal mio avvocato: “Visto che questa giustizia non ci permette di difenderci, patteggiamo”. Ricorso al patteggiamento, ma è un ricatto per questa giustizia, è una vergogna. Notizie false.

Antipatico perché vinco? Due omesse denunce 10 mesi, ne cade una, rimangono 10. È assurdo. Tutti i tifosi devono sapere quello che mi stanno facendo, è una vergogna. Se non ho visto niente cosa devo denunciare? Vi dico sinceramente: io dopo questa vicenda ho paura di andare nello spogliatoio e di litigare con un giocatore.

L'intervento dell'avvocato de Rensis - "Quello che è emerso ieri è che il pentito Filippo Carobbio non è totalmente credibile. Guardiamo al bicchiere mezzo pieno, ieri la credibilità dell'uomo è stata messa in discussione e questo vogliamo sottolineare e su questo lavoreremo".

Giulia Bongiorno: "Non ci è stato consentito di difenderci" - Il sistema non è credibile, hanno servito sul piatto di questo processo un materiale che aveva bisogno di approfondimento. Io non voglio mai più poter dire ai miei assistiti "guarda che non ti puoi difendere". Non ci è stato consentito di difenderci a pieno, e quello che sto dicendo non è una violazione di codice sportivo, ma di codice costituzionale, che viene sopra tutte le violazioni.

I motivi della conferenza stampa - "Voglio essere chiara su un punto - spiega l'avvocato Bongiorno - nessuno di noi voleva fare questo intervento, credevo di poter andare in vacanza. In politica io difendo i giovani. Il sistema di giustizia sportiva ha tantissime sbavature. A Conte viene imputata una violazione di un codice sportivo. Per emettere sentenze di condanna, bisogna essere rispettato del sistema di giustizia sportiva. Ho avuta una notifica delle motivazioni in diretta radio. Nel momento in cui succede questo, ecco spiegata la conferenza stampa. Se non ci avessero tirato per i capelli qui, io sarei a Mondello in vacanza. Tutti ci dobbiamo ottenere alle regole: tutti le devono rispettare. Non siamo qui per delle arringhe: se Conte avesse patteggiato, da un punto di vista di Conte, avremmo ottenuto il risultato. 3 mesi e via. Avendo conosciuto Conte in questi giorni, vi posso dire che per lui è meglio un secolo di squalifica che il patteggiamento. Il patteggiamento è un miele per pentiti falsi: solo chi accusa prende il miele. Un domani sua figlia gli avrebbe detto: “Hai patteggiato per Novara-Siena”. Quindi meglio così. Nel momento in cui Carobbio non è più ritenuto credibile, se si leva la stampella di una gara, l’altra cade. 10 meno cinque non fa più cinque, ma dieci.

"Carobbio come Jessica Rossi" - “Era talmente grave che dovevamo dargli un illecito sportivo”, hanno detto. Carobbio non è più uno e trino - continua l'avvocato Bongiorno - Non è più credibile al 100%, ha sbagliato solo il piattello di Novara-Siena (come Jessica Rossi alle Olimpiadi). Sia chiaro che io contesto il problema dello sconto di pena: non era questo il nostro obiettivo, altrimenti avremmo patteggiato. Critica al sistema di regole che fa diventare il patteggiamento miele Facciamo la corsa perché inizia il campionato? Cosa cambiava se approfondivamo di più la situazione. Abbiamo un altro grado che approfondiremo, siamo in Il procuratore federale ritiene che poteva patteggiare per tre mesi. Commissione disciplinare dice 10 mesi. Corte federale: una non esiste, anzi, è risibile. L’altra è gravissima. Ecco tre versioni opposte. Forse allora c’è qualcosa che non va nel materiale probatorio: come lo guardi, cambiano le valutazioni. Il sistema può essere credibile così? Bisognava approfondire. Non voglio mai più dire ai miei assistiti: “Non ti puoi difendere”.

Chiappero: "Chiederemo una sospensiva della pena" - "Per Conte chiederemo al Tnas la procedura d'urgenza e la sospensione della squalifica. Non possiamo non farlo dopo aver letto nelle motivazioni della Corte di giustizia che le dichiarazioni di Filippo Carobbio non sono credibili". Lo ha annunciato l'avvocato Luigi Chiappero, difensore di Antonio Conte, nella conferenza stampa indetta dal tecnico all'indomani della sentenza sportiva di secondo grado.

La reazione di Petrucci: "Basta attacchi ai giudici" -
"Basta con questi attacchi ai
giudici e alla giustizia sportiva". Lo dice all'Ansa il presidente del Coni Gianni Petrucci, dopo le parole di Conte. "In queste settimane assisto a esibizioni muscolari che mostrano il lato peggiore di uno sport che non merita mortificazioni", aggiunge Petrucci, che non cita mai direttamente la Juve. Sembra che l'unico colpevole di questo calcioscommesse sia Palazzi e non chi ha commesso illeciti", aggiunge Petrucci. "Così non si può andare avanti. Il calcio non può pensare di vivere senza regole o in spregio di quelle esistenti approfittando di casse di risonanza mediatiche superiori a quelle degli altri sport che invece rispettano le regole e i verdetti anche nei settori professionistici".