Poca Italia, tante incertezze. Prandelli riparte da Osvaldo
CalcioDopo il 2-2 con la Bulgaria è il giorno dell'analisi. Gli azzurri, a Sofia, sono parsi lontani parenti della Nazionale che ha brillato all'Europeo. La doppietta dell'attaccante della Roma è l'unica nota positiva per il ct. E Martedì si gioca contro Malta
Volendo studiare il futuro attingendo dal passato, molto di quello che sarebbe successo al Vasil Levski di Sofia, si era capito quando il pullman dell'Italia era arrivato allo stadio. Cesare Prandelli un attimo, solo per un attimo, ha rischiato di inciampare e di cadere giù. E siccome ogni squadra è la proiezione elevata a undici del suo allenatore, Bulgaria-Italia 2-2 è andata esattamente così.
Male in generale ma soprattutto all'inizio, come se fossero rimasti ancora tutti sulla scaletta del bus, come se il gol di Manolev avesse accentuato lo sgambetto anche nei confronti di Buffon che appena pochi minuti prima era stato straordinario; leggermente meglio dopo, abbastanza comunque per evitare di rotolare e farsi troppo male. Primo e mezzo passo sbagliato verso Brasile 2014.
Poi, ci ha pensato un animo argentino, che sente il profumo carioca e si risveglia, derby di tango e di samba, le origini che spostano le nuvole appena un po' più in là, liberando il cielo e per qualche attimo il respiro. Osvaldo - di sicuro il migliore - ha salvato l'Italia zoppicante, con un gol e poi un altro, normale il primo e fortunato il secondo, perchè in certe notti prive di magia ci si accontenta così. Si fa quello che si può, a maggior ragione dopo il definitivo pareggio di Milanov, nome che evoca nebbia, più in fuorigioco che no.
"Non chiamatela ItalJuve" aveva chiesto proprio Prandelli alla vigilia. Difficile chiamarla anche Italia, però, se giudicata attraverso la partita di Sofia e paragonata a quella dell'Europeo. Dovevamo capire tutto guardando quell'inciampo appena accennato. Martedì si gioca contro Malta. Attenzione allo scalino.
Male in generale ma soprattutto all'inizio, come se fossero rimasti ancora tutti sulla scaletta del bus, come se il gol di Manolev avesse accentuato lo sgambetto anche nei confronti di Buffon che appena pochi minuti prima era stato straordinario; leggermente meglio dopo, abbastanza comunque per evitare di rotolare e farsi troppo male. Primo e mezzo passo sbagliato verso Brasile 2014.
Poi, ci ha pensato un animo argentino, che sente il profumo carioca e si risveglia, derby di tango e di samba, le origini che spostano le nuvole appena un po' più in là, liberando il cielo e per qualche attimo il respiro. Osvaldo - di sicuro il migliore - ha salvato l'Italia zoppicante, con un gol e poi un altro, normale il primo e fortunato il secondo, perchè in certe notti prive di magia ci si accontenta così. Si fa quello che si può, a maggior ragione dopo il definitivo pareggio di Milanov, nome che evoca nebbia, più in fuorigioco che no.
"Non chiamatela ItalJuve" aveva chiesto proprio Prandelli alla vigilia. Difficile chiamarla anche Italia, però, se giudicata attraverso la partita di Sofia e paragonata a quella dell'Europeo. Dovevamo capire tutto guardando quell'inciampo appena accennato. Martedì si gioca contro Malta. Attenzione allo scalino.