Livorno e Sassuolo, la coppia che non ti aspetti al comando

Calcio
Luca Belingheri, centrocampista del Livorno (Foto Getty)
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B COME BARONE. Dopo tre giornate è presto fare bilanci, ma l'inizio di campionato delle due squadre che guidano la classifica della Serie Bwin è stato notevole. E nessuno ci avrebbe scommesso dopo la scorsa stagione chiusa con momenti difficili

di Daniele Barone

Comanda Livorno. E comanda due volte. La bandiera amaranto sventola sulla vetta del campionato vicino vicino a quella del Sassuolo di Leonardo Pavoletti, livornese, cinque gol nelle prime tre partite. La coppia che non ti aspetti e il bomber nuovo. Ripensate a qualche settimana fa, a poco prima che questa stagione si mettesse in moto, avreste pensato che le squadre di Nicola e Di Francesco potessero partire così bene, così forte? A Livorno si eranno appena messi alle spalle una stagione difficile e dura, la morte di Morosini, la salvezza acchiappata in extremis e poi un allenatore al debutto, un mercato così così e quella tentazione sempre viva di Spinelli di passare la mano. E invece si sono in fretta accorti che Nicola è uno bravo, che il vero colpo di mercato è stato trattenere Dionisi e Paulinho e riscoprire il talento bizzarro di Siligardi e che al presidente è venuta adesso una gran voglia di serie A. "E avremmo già la dedica pronta: per Morosini".
A Sassuolo sono ripartiti zitti, zitti. Un brutto colpo quella promozione sfumata quasi all'ultimo, la separazione non senza un goccio di veleno con Pea, la "cura dimagrante" voluta da Squinzi. Di Francesco ha fatto con quello che ha trovato in casa, non pochissimo in difesa e a centrocampo a dire il vero ma davanti? Berardi? Un ragazzino. Pavoletti? Chi lo conosce? Aspettando Catellani e Boakye, è partito con loro. Bum bum bum. Il ragazzino ci sa fare e Pavoletti (16 gol lo scorso anno a Lanciano) la butta dentro che è una bellezza. Giocava nell"Armando Picchi, Pavoletti, tifa Milan ("sono cresciuto guardando i gol di Van Basten e Papin"), Ibra è il suo modello, di testa è fortissimo, tiene in casa un maialino vietnamita che si chiama Mou ("ma non c'entra Mourinho... È che credevo che Mou in vietnamita significasse maiale") e ha un sogno: "giocare con la maglia del Livorno in serie A". È il cerchio che si chiude anche se siamo solo alla terza di campionato e i pensieri di oggi hanno solo il valore di un sogno di fine estate. Ma, per ora, Livorno gode. La Serie B è tutta sua.