Genoa-Siena, Preziosi sbotta: "Ora basta, chi ci difende?"

Calcio
Per Genoa-Siena sono stati deferiti 16 giocatori e Enrico Preziosi

Per i fatti del 22 aprile - quando i giocatori genoani si tolsero le maglie per darle a un gruppo di tifosi - la Procura Federale ha chiesto il deferimento anche del presidente dei Grifoni, che si sfoga a SkySport24: "Siamo stati vittime di violenza"

"Ora basta, con il Genoa vengono sempre usati due pesi e due misure". Così Enrico Preziosi si è sfogato, in diretta con SkySport24, dopo che la Procura Federale ha chiesto il suo deferimento - insieme a 16 giocatori - per i fatti del 22 aprile scorso, quando, in occasione della gara Genoa-Siena, i giocatori genoani si erano tolti le maglie di gioco e le avevano date a un gruppo di tifosi che avevano interrotto il match contestando la squadra e chiedendo la consegna delle casacche.

"Guardate cosa era accaduto nel derby a Roma - dice Preziosi - si erano inventati un morto e nessuno li ha deferiti. Non accetto di essere mazziato e cornuto perché ora dicono che non dovevamo consegnare le maglie, ma certe situazioni vanno vissute: c'erano centinaia di tifosi e la situazione era pericolosa. Io faccio autocritica ma in quella situazione non posso rimproverarmi nulla: abbiamo usato solo il buon senso, c'erano mamme e bambini che scappavano".

Continua il presidente rossoblù: "E' un problema di cultura soprattutto. Io rischio parecchio tutti i giorni, ma cosa ne sa la giustizia sportiva di quello che succede a me, insultato anche di notte?. Ma che Italia è questa? Chi mi difende? Io non ho mai avuto un contatto con gli ultrà. Chi c'era lì? Io e i giocatori che abbiamo subito violenza, Genova si deve svegliare perché gli sta passando tutto addosso".

Esaminati gli atti di indagine della Procura della Repubblica di Genova pervenuti il 13 luglio, ha deciso di deferire, oltre a Preziosi, anche il dirigente  accompagnatore Francesco Salucci e i giocatori Sebastien Frey, Andreas Granqvist, Marco Rossi, Rodrigo Palacio, Giandomenico Mesto, Cesare  Bovo, Juraj Kucka, Alberto Gilardino, Davide Biondini, Luis Miguel Pinto Veloso, Jose Eduardo Bischofe, Valter Birsa, Kahka Kaladze, Jorquera Torres Cristobal, Giuseppe Sculli e Luca Antonelli, tutti, all'epoca dei fatti, tesserati per il Genoa. Devono rispondere alla violazione dell'art.1 del codice di giustizia sportiva, mentre la società dovrà rispondere per responsabilità diretta in relazione della condotta del proprio presidente e per responsabilità oggettiva in relazione alla condotta del proprio dirigente e dei giocatori.